
« Innoquo »
Moderatore: Cruscanti
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- Iscritto in data: mar, 19 set 2006 15:25
« Innoquo »
Una scoperta sconcertante, fior di personaggi che scrivono innoquo.

«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
La forma innoquo non è archiviata nel Battaglia, né nella LIZ[a], né nel GRADIT. Si tratta di errori, forse spiegabili con l’attrazione di nocqui e sim. Non si trova sotto penne autorevoli.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Si trova, ahimè, in testi redatti da docenti universitari...Marco1971 ha scritto:La forma innoquo non è archiviata nel Battaglia, né nella LIZ[a], né nel GRADIT. Si tratta di errori, forse spiegabili con l’attrazione di nocqui e sim. Non si trova sotto penne autorevoli.



«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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