«Vorrei X olive contate»
Moderatore: Cruscanti
«Vorrei X olive contate»
Avendo sentito frasi come questa sempre in contesti informali o regionali, mi domando se una simile costruzione sarebbe corretta in italiano normale.
Se «X olive contate» significa «esattamente il numero X», dobbiamo desumere dall’assenza di quest’accezione di contato nei dizionari dell’uso che non sembra essere sovrarregionale. L’unica cosa simile che ho trovato in letteratura è un esempio di Daniello Bartoli:
Condannolla il Re a una battitura di cento colpi contati; e se non moriva sotto essi...
Ma vorrà dire «esattamente cento colpi» oppure che i colpi sono contati ad alta voce?
Condannolla il Re a una battitura di cento colpi contati; e se non moriva sotto essi...
Ma vorrà dire «esattamente cento colpi» oppure che i colpi sono contati ad alta voce?
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Per completezza varrà forse ricordare che l’equivalente canonico è di numero (cfr. Vocabolario Treccani, s.v. «numero», acc. 7).Marco1971 ha scritto:Se «X olive contate» significa «esattamente il numero X», dobbiamo desumere dall’assenza di quest’accezione di contato nei dizionari dell’uso che non sembra essere sovrarregionale.
Ecco, di numero è ben documentato:Infarinato ha scritto:Per completezza varrà forse ricordare che l’equivalente canonico è di numero ...
Alcune rime intanto andava anche scrivendo, e le satire crebbero in tutto il ’96, fino a sette di numero. (Alfieri, Vita)
Io, cittadini, salva l’approvazione vostra, proporrei che a quattordici di numero fosse data essa balía, tolti da tutti i sesti, e piú dai piú popolosi... (Tommaseo, Il Duca d’Atene)
I signori soldati erano sei di numero compreso un caporale, ma in punto a stomaco valevano un reggimento. (Nievo, Confessioni di un Italiano)
Ma dalla scuola dei tormentati, i piú feroci tormentatori. Sènape e fumo per gli occhi di chi l’attorniava, la signora Giuseppa possedévane uno (e “uno”, dico, di número) cui non sfuggiva una sol bricia di male e possedeva una lingua che avvelenava ogni stilla di bene. (Dossi, La desinenza in A)
Aveva lasciata la porta aperta e dopo qualche istante cadde nel mezzo della stanza un pacchetto che subito raccolsi: conteneva undici sigarette di numero. (Svevo, La coscienza di Zeno)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Credo che l'interpretazione piú logica sia «cento colpi contati ad alta voce», giacché un tempo ai condannati s'imponeva di contare i colpi che venivano loro inferti.Marco1971 ha scritto:…un esempio di Daniello Bartoli:
Condannolla il Re a una battitura di cento colpi contati; e se non moriva sotto essi...
Ma vorrà dire «esattamente cento colpi» oppure che i colpi sono contati ad alta voce?
Grazie per risposte.
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