«Esfiltrazione»

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Moderatore: Cruscanti

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Decimo
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Intervento di Decimo »

A dire il vero, caro Bue, al piú si è espressa qualche perplessità sulla pertinenza dell’uso figurato —un po’ «forzato» anche a mio avviso—, di certo non sul verbo in sé: è ben foggiato e conforme alle strutture della lingua.
V’ha grand’uopo, a dirlavi con ischiettezza, di restaurar l’Erario nostro, già per somma inopia o sia di voci scelte dal buon Secolo, o sia d’altre voci di novello trovato.
Bue
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Intervento di Bue »

u merlu rucà ha scritto:Infatti è il contrario di infiltrare (to infiltrate) che l'italiano non possiede (salvo errori e/o omissioni :D ).
Beh, il Treccani non lo riporta, Wordreference.com si`. :)
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Freelancer
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Intervento di Freelancer »

Bue ha scritto:
u merlu rucà ha scritto:Infatti è il contrario di infiltrare (to infiltrate) che l'italiano non possiede (salvo errori e/o omissioni :D ).
Beh, il Treccani non lo riporta, Wordreference.com si`. :)
C'è nel Gradit:
fig., introdurre furtivamente in un'organizzazione per spiare, controllare e sim: i. una spia nei servizi segreti.
(Lo data al 1883.)

Aggiungo che nel significato di cui si discute qui, infiltrazione compare nelle Parole nuove di Bruno Migliorini, 1963:
Di truppe avversarie, che riescono a passare in alcuni punti, in numero relativamente esiguo, la frontiera o la linea di schieramento.
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u merlu rucà
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Intervento di u merlu rucà »

Forse mi sono spiegato male. Intendevo dire che in inglese (to) exfiltrate è il contrario, l'antinomo di (to) infiltrate e che in italiano esiste infiltrare ma non un antinomo corrispondente a exfiltrate inglese. Insomma per rendere il concetto espresso sinteticamente dal verbo inglese, in italiano bisognerebbe fare un giro di parole. Pertanto è certamente più pratico adattare foneticamente il verbo inglese.
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Decimo
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Iscritto in data: ven, 18 ago 2006 13:45
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Intervento di Decimo »

u merlu rucà ha scritto:Pertanto è certamente più pratico adattare foneticamente il verbo inglese.
«Adattamento fonetico»? No, non facciamo confusione: è un calco lessicale. Sostituzione del prefisso in- con es-.
V’ha grand’uopo, a dirlavi con ischiettezza, di restaurar l’Erario nostro, già per somma inopia o sia di voci scelte dal buon Secolo, o sia d’altre voci di novello trovato.
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u merlu rucà
Moderatore «Dialetti»
Interventi: 1340
Iscritto in data: mar, 26 apr 2005 8:41

Intervento di u merlu rucà »

Più che un vero e proprio calco lessicale, io direi un prestito integrato, cioè adattato nel nostro sistema fono-morfologico in maniera tale da renderlo indistinguibile dalle parole del lessico autoctono.
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