maremòto s. m. Fenomeno fisico dovuto a movimenti tellurici sottomarini che determinano l'insorgere e il propagarsi nei mari e e negli oceani di onde, talora molto alte, con effetti in qualche caso disatsrosi, specie sulle coste.
«Tsunami» vs. «maremoto»
Moderatore: Cruscanti
«Tsunami» vs. «maremoto»
C'è davvero una qualche differenza? Capisco che tsunami sia usato internazionalmente e sia più, per così dire, "evocativo", ma, a leggere quello che riporta il Devoto-Oli, non sembra esserci grande differenza con maremoto:
-
- Interventi: 1303
- Iscritto in data: sab, 06 set 2008 15:30
Io ho sempre saputo lo tzunami fosse proprio la manifestazione "ondiva" del maremoto.
P.S. perché non semplicemente zunami?
P.S. perché non semplicemente zunami?
Neologismo interessante. Abbiamo però già ondoso nell’accezione scientifica di «relativo alle onde» e «che si manifesta con onde».PersOnLine ha scritto:…la manifestazione “ondiva”…
Perché in tsunami il digramma «ts-» è —tutto considerato— una scrizione «analitica» del fonema /ts/: l’italofono, leggendo, realizzerà spontaneamente il nesso grafico —ancorché «non canonico» in senso stretto— come unico contoide occlu-costrittivo. Credo pertanto che sia accettabile. All’irriducibilità a «z-» concorrerebbero poi la tendenza moderna a sonorizzare «z-» /ts-/ in principio di parola —che ne snaturerebbe la pronuncia— e la garantita patina esotica, accolta dall’uso internazionale.PersOnLine ha scritto:P.S. Perché non semplicemente zunami?
Ultima modifica di Decimo in data lun, 28 feb 2011 12:53, modificato 1 volta in totale.
V’ha grand’uopo, a dirlavi con ischiettezza, di restaurar l’Erario nostro, già per somma inopia o sia di voci scelte dal buon Secolo, o sia d’altre voci di novello trovato.
Sembra che nella letteratura specialistica non sia attestato maremoto col significato di "terremoto sottomarino", ma ci si riferisca sempre con questa parola alle onde provocate da una scossa tellurica, all'impatto di un meteorite ecc. Semmai mi sembra che maremoto (solo perché italiano?) sia usato per i fenomeni con effetti limitati, mentre tsunami venga perlopiù riservato per quelli più violenti; un po' come tromba d'aria e tornado insomma.PersOnLine ha scritto:Io ho sempre saputo lo tzunami fosse proprio la manifestazione "ondiva" del maremoto.
Concordo, il rischio della sonorizzazione in /dz-/ è più che realistico.Decimo ha scritto:All’irriducibilità a «z-» concorrerebbero poi la tendenza moderna a sonorizzare /ts-/ in principio di parola —che ne snaturerebbe la pronuncia— e la garantita patina esotica, accolta dall’uso internazionale.
-
- Interventi: 1303
- Iscritto in data: sab, 06 set 2008 15:30
Ha ragione, è che mi sono fatto ammaliare dall'opposizione boscoso vs boschivo. Tra l'altro mi sarebbe semplicemente bastato parlare di «fenomeno ondoso del maremoto».Decimo ha scritto:Neologismo interessante. Abbiamo però già ondoso nell’accezione scientifica di «relativo alle onde» e «che si manifesta con onde».PersOnLine ha scritto:…la manifestazione “ondiva”…
- u merlu rucà
- Moderatore «Dialetti»
- Interventi: 1340
- Iscritto in data: mar, 26 apr 2005 8:41
Spesso si sente dire: tsunami causato da un violento terremoto sottomarino. Il termine giapponese ha indubbiamente una forza evocativa superiore a maremoto. Probabilmente, in una spiaggia assolata, in piena estate, se venisse annunciato il prossimo arrivo di uno tsunami, ci sarebbe immediatamente panico e un fuggi fuggi generale. Non sono sicuro che l'effetto sarebbe così dirompente se venisse annunciato un maremoto.
A mio parere tsunami e maremoto non sono sinonimi: lo tsunami è un'onda anomala provocata da un maremoto. Fortunatamente ci possono essere maremoti senza tsunami. Inoltre un maremoto non si può prevedere, mentre lo tsunami sì, perché dalla registrazione della scossa all'arrivo dell'onda anomala sulle coste più vicine passa un certo intervallo di tempo.
Ripeto, dalla letteratura specialistica (in questo caso geologica/oceanografica) maremoto non è sinonimo di terremoto sottomarino e si riferisce, come tsunami, solo al moto ondoso provocato dal terremoto stesso o da un altro evento come la caduta di un meteorite.chiara ha scritto:A mio parere tsunami e maremoto non sono sinonimi: lo tsunami è un'onda anomala provocata da un maremoto.
Mi scuso, sono stata frettolosa.
Ho letto la sua precisazione, ma ancora rimango dell'idea che maremoto e tsunami, benché si riferiscano entrambi al moto ondoso provocato da un terremoto che ha epicentro in mare, non siano propriamente sinonimi. Ogni terremoto con epicentro in mare (superiore ad un certo grado) immagino che provochi un moto ondoso, ma solo raramente si sviluppa uno tsunami, che è l'onda anomala.
Non so come avvenga fisicamente, ma immagino che sia necessario il sommarsi di più condizioni (es. venti, correnti), oltre al maremoto, per dar luogo allo tsunami.
Visivamente immagino il maremoto come onde concentriche che si sviluppano a partire dall'epicentro, e gradualmente si smorzano allontanandosi da questo. Lo tsunami, pur partendo dallo stesso fenomento, invece di smorzarsi con la distanza dall'epicentro, s'ingrossa (per la compresenza di altre condizioni) fino ad abbattersi su una costa.
Non ho alcuna pretesa che sia veramente così in termini geologici, ma così intendo io quando sento pronunciare questi termini, e mi piacerebbe capire se è solo una mia personale interpretazione o se nel parlato comune è diffusa quest'interpretazione.
Ho letto la sua precisazione, ma ancora rimango dell'idea che maremoto e tsunami, benché si riferiscano entrambi al moto ondoso provocato da un terremoto che ha epicentro in mare, non siano propriamente sinonimi. Ogni terremoto con epicentro in mare (superiore ad un certo grado) immagino che provochi un moto ondoso, ma solo raramente si sviluppa uno tsunami, che è l'onda anomala.
Non so come avvenga fisicamente, ma immagino che sia necessario il sommarsi di più condizioni (es. venti, correnti), oltre al maremoto, per dar luogo allo tsunami.
Visivamente immagino il maremoto come onde concentriche che si sviluppano a partire dall'epicentro, e gradualmente si smorzano allontanandosi da questo. Lo tsunami, pur partendo dallo stesso fenomento, invece di smorzarsi con la distanza dall'epicentro, s'ingrossa (per la compresenza di altre condizioni) fino ad abbattersi su una costa.
Non ho alcuna pretesa che sia veramente così in termini geologici, ma così intendo io quando sento pronunciare questi termini, e mi piacerebbe capire se è solo una mia personale interpretazione o se nel parlato comune è diffusa quest'interpretazione.
In effetti la Garzantina di scienze fa una distinzione tra maremoto e tsunami:
Questo invece è tsunami (notare l'uso di il tsunami e i tsunami, come se la parola cominciasse per /t/ + vocale):maremoto sommovimento marino di grande ampiezza dovuto a un terremoto il cui epicentro è sul fondale del mare. Il maramoto si sviluppa per onde concentriche che poartono dalla zona sovrastante l'epicentro del terremoto e che si propagano con grande rapidità anche a distanze enormi; le onde raggiungono e superano, nella zona del sisma, anche i 35 m di altezza. I maremoti possono essere prodotti talvolta da un'eruzione sottomarina di tipo esplosivo.
In effetti fonologicamente in giapponese "tsunami" è /tɯnami/, ma /t/ davanti a /ɯ/ si pronuncia [ts] (fono affricato/occlu-costrittivo), da cui la trascrizione comune secondo il metodo Hepburn, la più usata. Ricordo che in un numero del Vernacoliere c'era scritto zzunàmi per rimarcare la pronuncia non-sonora dell'affricata/occlu-costrittiva iniziale. Non so se una pronuncia non affricata (sequenza di /t/ e /s/) in italiano corrente possa ammettere l'uso di il/i come articolo.tsunami termine giapponese con cui s'indica l'improvvisa comparsa sul mare di un'onda di grande altezza e notevole estensione che si sposta a grande velocità e che, in prossimità delle coste, provoca un muro d'acqua alto sino a 40 m. Il tsunami è dovuto alle vibrazioni che si trasmettono alla superficie marina da un terremoto sottomarino di grande profondità. I tsunami sono possibili in ogni mare, ma i più imponenti sono tipici del Pacifico nordorientale.
- u merlu rucà
- Moderatore «Dialetti»
- Interventi: 1340
- Iscritto in data: mar, 26 apr 2005 8:41
Il tsunami non è provocato solo da un terremoto sottomarino ma anche, per esempio, dalla caduta in mare di un costone di un'isola. Ho letto e sentito che una delle isole Canarie rischia di franare in buona parte in mare, e ciò provocherebbe sulle coste orientali degli Stati Uniti e zone limitrofe un tsunami devastante. L'effetto si sentirebbe anche sulle coste africane occidentali e addirittura, sia pur attenuato, nel Mediterraneo.
- SinoItaliano
- Interventi: 384
- Iscritto in data: mer, 04 gen 2012 8:27
- Località: Pechino
Io ho sempre detto lo/gli tsunami.Carnby ha scritto:Non so se una pronuncia non affricata (sequenza di /t/ e /s/) in italiano corrente possa ammettere l'uso di il/i come articolo.
Io non riesco a percepire la differenza fonetica tra la «sequenza di /t/ e /s/» e la z sorda italiana [ts] (simboli legati).
Quindi per me si usa «lo» al pari di lo zucchero, lo zio, lo zozzone.*
[*Le pronuncio normalmente con la z sorda, anche se a volte, per influsso della pronuncia settentrionale che sta prendendo sempre piú piede a Roma, mi scappa qualche zucchero o zio con la z sonora (che è la pronuncia che mi fu insegnata a scuola), mentre zozzone, essendo termine romanesco, sempre con la sorda.
Della stessa cosa ne aveva parlato Lei nel filone Origine della pronuncia normativa]
La stessa cosa si riscontra in parole come come zoccola e zozzo, che hanno più spesso la sorda anziché la sonora anche nella pronuncia moderna.
-
- Interventi: 599
- Iscritto in data: gio, 23 apr 2015 15:14
L'affermazione riguardo alla grafia della parola tsunami la trovo ineccepibile. Personalmente però farei passare la parola dall'attuale grafia a quella nostrana, zunami. Così come è successo a czar, ora fortunatamente scritto nell'attuale forma zar. È anche vero che questo potrebbe favorire la pronuncia con la Z sonora. Poco male, rispondo io.
Che forse le parole italiane all'estero vengono trascritte o pronunciate come facciamo noi? Non vorrei saltare di palo in frasca ma mentre noi ci peniamo per digerire un digramma che di italiano ha poco o niente, la nostra parola confetti -tanto per fare un esempio terra terra- in Giappone viene pronunciata canfetti. Pure laggiù sono costretti a dover assimilare fin da piccoli i grafemi e fonemi della lingua inglese e questo fatto li mette in condizione di recepire tutte le parole scritte in alfabeto come se fossero di sola matrice inglese e con la pronuncia all'inglese. Un dramma che sta coinvolgendo tutta l'umanità.
Scusate il linguaggio poco tecnico. Scrivo e parlo col cuore e di getto, spesso senza ragionare troppo.
Che forse le parole italiane all'estero vengono trascritte o pronunciate come facciamo noi? Non vorrei saltare di palo in frasca ma mentre noi ci peniamo per digerire un digramma che di italiano ha poco o niente, la nostra parola confetti -tanto per fare un esempio terra terra- in Giappone viene pronunciata canfetti. Pure laggiù sono costretti a dover assimilare fin da piccoli i grafemi e fonemi della lingua inglese e questo fatto li mette in condizione di recepire tutte le parole scritte in alfabeto come se fossero di sola matrice inglese e con la pronuncia all'inglese. Un dramma che sta coinvolgendo tutta l'umanità.
Scusate il linguaggio poco tecnico. Scrivo e parlo col cuore e di getto, spesso senza ragionare troppo.

Ultima modifica di sempervirens in data sab, 25 apr 2015 12:34, modificato 1 volta in totale.
Intendeva con la zeta sonora, quella di zabaione?sempervirens ha scritto:È anche vero che questo potrebbe favorire la pronuncia con la S sonora.

Che però, se non mi sbaglio, è un anglicismo che significa «coriandoli», no?sempervirens ha scritto:la nostra parola confetti -tanto per fare un esempio terra terra- in Giappone viene pronunciata canfetti.

-
- Interventi: 599
- Iscritto in data: gio, 23 apr 2015 15:14
Sì, precisamente, intendevo riferirmi alla lettera Z. Meno male che Lei mi ha fatto notare la svista. Ora proverò a correggere l'errore.Carnby ha scritto:Intendeva con la zeta sonora, quella di zabaione?sempervirens ha scritto:È anche vero che questo potrebbe favorire la pronuncia con la S sonora.![]()
Che però, se non mi sbaglio, è un anglicismo che significa «coriandoli», no?sempervirens ha scritto:la nostra parola confetti -tanto per fare un esempio terra terra- in Giappone viene pronunciata canfetti.
Sì, ha visto giusto pure nella definizione della parola confetti, i coriandoli, secondo la definizione inglese, se non erro.
L'altra definizione della parola italiana confetti è キャンディ・ボンボン (candy bon bon) che, ahimè, viene letta come se dovesse essere letta in inglese.

Chi c’è in linea
Utenti presenti in questa sezione: Amazon [Bot] e 4 ospiti