« Seduti crotoni »
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« Seduti crotoni »
Ne "Il Maestro di Vigevano" di Lucio Mastronardi, si legge questa frase:"Gli scolari seduti crotoni attorno...". Nessun vocabolario registra il termine “crotoni” o “crotone”. È, forse, un regionalismo? Nel caso, cosa significa?
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
In effetti, è archiviato solo croton(e), specie di pianta. Per aiutare chi ci può illuminare, riporto un contesto piú ampio, trovato grazie a Google Libri:
Entrai nell’aula di Varaldi e mi vennero i brividi. Il collega se ne stava seduto in mezzo alla scuola con una specie di accappatoio addosso, con aria regale. Gli scolari seduti crotoni attorno, e, davanti a lui, un ragazzino con una finta barba, gli occhiali, una parrucca, un cannocchiale in mano che fissava il lampadario e ripeteva: – Eppur si muove!
Entrai nell’aula di Varaldi e mi vennero i brividi. Il collega se ne stava seduto in mezzo alla scuola con una specie di accappatoio addosso, con aria regale. Gli scolari seduti crotoni attorno, e, davanti a lui, un ragazzino con una finta barba, gli occhiali, una parrucca, un cannocchiale in mano che fissava il lampadario e ripeteva: – Eppur si muove!
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Aggiungo che croton può riferirsi sia al genere Croton, sia alla specie Codiaeum variegatum.Marco1971 ha scritto:In effetti, è archiviato solo croton(e), specie di pianta.
- u merlu rucà
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Il significato dovrebbe essere quello. Sull'etimo avrei qualche dubbio, dato che il latino classico crur è stato sostituito da gamba. Penso che sia più probabile, partendo dall'espressione fà 'l crott 'chiocciare' e, in senso lato, 'chiacchierare, ciarlare', un'origine onomatopeica dal verso della chioccia cr...(nel mio dialetto ligure, 'chiocciare' è reso con cruturà). Il senso di 'accovacciato, accosciato' viene ripreso, ovviamente, dalla posizione di cova della chioccia stessa. Cito, a tal proposito, tratte dal Vocabolario Treccani in linea, le voci abbioccarsi, abbioccato, biocca:Moxnox ha scritto:Sulla scorta del Cherubini credo significhi accovacciati/accosciati, molto probabilmente dal latino crur.
Sarebbe interessante sapere se nel dialetto di Vigevano esiste una forma croton/cruton (o simile) specifica. L'autore, Mastronardi, amava spesso, nei suoi romanzi (in particolare nei primi), introdurre forme di sperimentazione linguistica, con l'uso del dialetto, espressioni gergali, ecc. Non mi stupirei, quindi, se avessimo che fare non con una semplice italianizzazione di un termine dialettale ma addirittura con un termine creato direttamente dall'autore, pur usando una base dialettale. Avremmo bisogno di un vigevanese per sciogliere il nodo gordiano.abbioccarsi v. rifl. [der. di biocca] (io m’abbiòcco, tu t’abbiòcchi, ecc.), region. – Mettersi a covare le uova; accoccolarsi come una chioccia. Fig., di persona, lasciarsi cader giù (per stanchezza o altro), accasciarsi, abbacchiarsi, appisolarsi o abbattersi moralmente, avvilirsi. ◆ Più frequente il part. pass. abbioccato, rannicchiato, accoccolato, raggomitolato, e fig. abbattuto, avvilito, o più genericam. intontito (per indisposizione fisica o per motivi d’ordine psicologico).
biòcca s. f. [etimo incerto], region. – Chioccia.

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