Siamo in periodo di elezioni amministrative, perciò si legge sui giornali e si ode in tivvú e in radio la parola candidato sindaco e il suo plurale candidati sindaco.
Questo composto nome+nome presuppone «un rapporto di subordinazione […] risolto nella giustapposizione dei due elementi» (Luca Serianni, Italiano. Grammatica, sintassi, dubbi, XV. 125). Nel caso specifico, il composto, che contrae l’espressione candidati a sindaco, è formato da un nome, candidato, e da un altro nome, sindaco, che funge da determinatore.
La funzione aggettivale svolta dal secondo elemento fa sí che esso, al plurale, rimanga invariato: candidati sindaco. La Rete conferma: "candidati sindaco", a oggi 20 maggio, dà 1.370.000 risultati; "candidati sindaci" 378.000. Confermano anche i due principali quotidiani italiani:
Corriere
329 risultati per candidati sindaco
36 risultati per candidati sindaci
Repubblica
387 risultati per candidati sindaco
56 risultati per candidati sindaci
«Candidati sindaco»
Moderatore: Cruscanti
- Ferdinand Bardamu
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«Candidati sindaco»
Ultima modifica di Ferdinand Bardamu in data ven, 20 mag 2011 22:51, modificato 1 volta in totale.
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Secondo me si può considerare anche una locuzione ellittica del verbo: candidati (a fare il ) sindaco. Sbaglio?
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Mi domando se le poche occorrenze di candidati sindaci non si possano addebitare a errori di battitura, essendo i e o l’uno accanto all’altro sulla tastiera.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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