«Persona»
Moderatore: Cruscanti
«Persona»
Ricordo —per sopravanzata seccatura— un’ovvietà: il titolo della pellicola di Bergman va pronunciato /-'sɔ-/, con la o aperta, dacché si tratta d’un latinismo («maschera teatrale»).
V’ha grand’uopo, a dirlavi con ischiettezza, di restaurar l’Erario nostro, già per somma inopia o sia di voci scelte dal buon Secolo, o sia d’altre voci di novello trovato.
Gentile Decimo, i dizionari Devoto-Oli, Garzanti, Hoepli, Treccani e Zingarelli (ma non il Sabatini-Coletti) registrano, tra i significati dell'italiano persona, anche quello di «personaggio» (il Treccani anche, specificamente, «maschera teatrale»). Non vi sembra che questo legittimi la pronuncia che criticate? A me, sí.
P.S.: Vi sconsiglio di seccarvi per cosí poco: v’avvelenate inutilmente la vita.
P.S.: Vi sconsiglio di seccarvi per cosí poco: v’avvelenate inutilmente la vita.
L’accezione letteraria di «maschera teatrale» legittima —sí— la dizione con la o chiusa, ma non è essa a spiegarla: la sua origine è da ricercarsi nell’attrazione analogica della pronuncia del derivato italiano, indipendentemente dalla conservazione (piú o meno stabile nella lingua d’uso) del significato etimologico. Inoltre, le locuzioni latine in cui persona è declinato (dramatis personae, intuitu personae, ad personam, ecc.) seguono ancora in pronuncia neutra «moderna» la norma [italiana] di lettura del latino (v. DiPI), che —come noto— vuole la o e la e toniche sempre aperte.
Detto ciò, io non ostracizzo alcuna pronuncia non canonica, purché sia chiaro che il rinvenimento delle cause della deviazione non comporta automaticamente la sua legittimazione nei contesti in cui è lecito aspettarsi maggiore consapevolezza d’uso.
P.S. Ci dormo la notte, non temete.
Detto ciò, io non ostracizzo alcuna pronuncia non canonica, purché sia chiaro che il rinvenimento delle cause della deviazione non comporta automaticamente la sua legittimazione nei contesti in cui è lecito aspettarsi maggiore consapevolezza d’uso.
P.S. Ci dormo la notte, non temete.

V’ha grand’uopo, a dirlavi con ischiettezza, di restaurar l’Erario nostro, già per somma inopia o sia di voci scelte dal buon Secolo, o sia d’altre voci di novello trovato.
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