Far accorgere

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bartolo
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Far accorgere

Intervento di bartolo »

«Un'istanza che può far accorgere di esigenze...»; «fare le cose male può far accorgere che il prodotto è stato aperto...»; «un periodo che può far accorgere tutti della bontà del lavoro sviluppato».

In queste frasi "pescate nella rete" il causativo fare (o forse il combinato disposto ausiliare + causativo?) sembra concedere a chi le scrive il permesso di fare a meno della particella si, alla quale invece non mi pare che il pronominale accorgersi (*accorgere?) possa mai legittimamente rinunciare. Dico bene? :?
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Marco1971
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Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Questo costrutto è documentatissimo in tutta la nostra letteratura. Eccone alcune testimonianze.

“Madama,” disse allora il giovane “l’alta bellezza e le laudevoli maniere della nostra Giannetta e il non poterla fare accorgere, non che pietosa, del mio amore e il non avere ardito mai di manifestarlo a alcuno m’hanno condotto dove voi mi vedete; e se quello che promesso m’avete o in un modo o in un altro non segue, state sicura che la mia vita fia brieve.” (Boccaccio, Decameron)

\CAMIL.\ Veramente, Abondio
non voglio attribuirlo sì al mio essere
sciocco, come al voler di Dio, che accorgere
m’ha fatto
per tal mezo de le insidie
le quali ad ambidui noi si ponevano.
(Ariosto, Il negromante)

\Saulino\ Credo, o Sofia, che Giove non cossì rigidamente voglia al fine risolvere questa misera sorte di uomini, e non cominciarli a toccar di tal sorte che prima che gli done la final ruina tente se le possa corregere, e facendoli accorgere della sua maldizzione et errore, le provoche a pentimento. (Giordano Bruno, Spaccio della bestia trionfante)

Stimo coloro che hanno pesato quei vasti globi che ruotolan con noi attorno del Sole ed hanno calcolato questa tenue porzione dell’immensità della natura; ma questi uomini grandi ci hanno fatti accorgere della nostra piccolezza, e appunto per questo amo di ristringermi nella mia sfera e ricercare ciò che può farmi piacere senza offender le leggi divine ed umane. (Il Caffè)

Spesso col tuo gioviale sembiante mi rassereni; ma quando io taccio le intere giornate, vinto dal mio nerissimo umore, tu reprimi la gioja del tuo cuore contento per non farmi accorgere del mio stato. (Foscolo, Ultime lettere di Jacopo Ortis)

Se in questa parte del corpo umano voi siete sempre stato assolutamente deforme, cioè grandemente diverso dagli altri, allora quel poco che voi potrete accidentalmente osservare delle forme comuni, benché in grosso e non minutamente, potrà bastare a farvi accorgere della vostra deformità, perché la differenza essendo grande, sarà facilmente notabile, e vi daranno anche nell’occhio quelle parti in altrui, più di quello che farebbero in altro caso, e così l’assuefazione che formerete, contrasterà con quello che vedete in voi stesso. (Leopardi, Zibaldone)

Renzo, rispostole con un saluto, tornò indietro pian piano, per non farla accorgere del cammino che prendeva; ma, quando fu fuor del tiro dell'orecchio della buona donna, allungò il passo... (Manzoni, I promessi sposi)

Così, quando le toglievano il dolce, Stefana glie ne dava, senza farne accorgere nessuno, una porzione doppia di quella che le sarebbe toccata... (De Roberto, Illusione)

– Ti sei fatto un bel ragazzo, figliuolo mio, e così cresciuto, mi fai accorgere di quanto sono vecchio! Tuo fratello Vincente? sempre arabista? (Pirandello, I vecchi e i giovani)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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