Proposta di legge di iniziativa popolare
Moderatore: Cruscanti
Proposta di legge di iniziativa popolare
Apro questo filone per dar séguito all’idea di PersOnLine e su suggerimento di Luca86.
La discussione prosegue dunque qui.
La discussione prosegue dunque qui.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Come ho detto, aspetto proposte di modifica del mio maldestro scritto.
Per quanto riguarda la raccolta delle firme, sarebbe possibile tramite la rete? Qualcuno ha un’idea?
Per quanto riguarda la raccolta delle firme, sarebbe possibile tramite la rete? Qualcuno ha un’idea?
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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- Iscritto in data: mar, 19 set 2006 15:25
Aprire un apposito filone dove si possono apporre le firme (tecnicamente credo sia di competenza di Infarinato)Marco1971 ha scritto:Come ho detto, aspetto proposte di modifica del mio maldestro scritto.
Per quanto riguarda la raccolta delle firme, sarebbe possibile tramite la rete? Qualcuno ha un’idea?
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Ma se lo mettiamo qui, campa cavallo per arrivare a 50.000 firme...
Non ci sarebbe un sito piú visibile e visitato?
Non ci sarebbe un sito piú visibile e visitato?
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Non si potrebbe chiedere ospitalità a qualche vocabolario in rete dove nella pagina iniziale compare l'iniziativa di "Cruscate"? E un "bottone" che permetta di collegarsi direttamente al Foro?Marco1971 ha scritto:Ma se lo mettiamo qui, campa cavallo per arrivare a 50.000 firme...
Non ci sarebbe un sito piú visibile e visitato?
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Ma questo disegno di legge non è mai andato in porto e ci sono state polemiche proprio sulla sua formulazione.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
mi sposto qui anch'io
Intervengo qui per rispondere all'intervento di PersOnline, dato che:
Riguardo alla proposta di legge, che condivido appieno, ci tengo a specificare che si tratta di un passo importante, da non considerare isolata ma all'interno di una più ampia struttura. Per intenderci, esaminiamo l'esempio della legge 126/9, Norme per l'informazione del consumatore, che all'articolo 1 prevede:
Cercherò di contribuire al testo appena mi sarà possibile. Intanto vi allego il collegamento alla Legge Toubon (mia traduzione, chi volesse può controllare nella voce originale francese) e alla sezione Aricchimento della lingua francese nella voce dell'Accademia francese.
Conosco abbastanza bene le proposte di legge richiamate da Luca86 (Istituzione del Consiglio superiore della lingua italiana ), purtroppo pare sarà difficile vederle realizzate, principalmente perché viene contestata la guida eccessivamente "politica" e poco linguistica proposta per il Consiglio.
Potremmo comunque contattare l'Onorevole Frassinetti per sottoporle la nostra iniziativa.
- mi sembra la naturale prosecuzione del discorso intrapreso;
- sono pienamente d'accordo con la proposta di legge di iniziativa popolare.
Riguardo alla proposta di legge, che condivido appieno, ci tengo a specificare che si tratta di un passo importante, da non considerare isolata ma all'interno di una più ampia struttura. Per intenderci, esaminiamo l'esempio della legge 126/9, Norme per l'informazione del consumatore, che all'articolo 1 prevede:
Nella legge però non si specifica secondo quale parametro si possano definire o meno italiani i termini utilizzati (liste, ente regolatore, ecc.). Non so se in questo caso abbiano successivamente attribuito la responsabilità all'Assiterm o ad altri, tengo semplicemente a sottolineare che, nella proposta di legge, va considerato anche l'aspetto fondamentale del chi si occupa di definire cosa è italiano e, quando necessario, di coniare nuovi termini. Ne va della efficacia stessa della proposta.I prodotti o le confezioni dei prodotti destinati al consumatore commercializzati sul territorio
nazionale devono riportare in lingua italiana indicazioni chiaramente visibili e leggibili relative:
a) alla denominazione legale o merceologica del prodotto;
b) al nome o ragione sociale o marchio e alla sede del produttore o di un importatore stabilito
nella Comunità economica europea;
c) all'eventuale presenza di materiali o sostanze che possono arrecare danno all'uomo, alle cose o
all'ambiente;
d) ai materiali impiegati e su metodi di lavorazione ove questi siano determinanti per la qualità o
le caratteristiche merceologiche del prodotto;
e) alle istruzioni, alle eventuali precauzioni e alla destinazione d'uso ove utili ai fini di fruizione e
sicurezza del prodotto.
Cercherò di contribuire al testo appena mi sarà possibile. Intanto vi allego il collegamento alla Legge Toubon (mia traduzione, chi volesse può controllare nella voce originale francese) e alla sezione Aricchimento della lingua francese nella voce dell'Accademia francese.
Conosco abbastanza bene le proposte di legge richiamate da Luca86 (Istituzione del Consiglio superiore della lingua italiana ), purtroppo pare sarà difficile vederle realizzate, principalmente perché viene contestata la guida eccessivamente "politica" e poco linguistica proposta per il Consiglio.
Potremmo comunque contattare l'Onorevole Frassinetti per sottoporle la nostra iniziativa.
Non è stato respinto, a meno che non mi sbagli, ma è pur vero che non è stato ancora preso in considerazione – il disegno di legge è (vado a memoria) del 2009. Comunque, per me, il solo fatto che sia stato concepito, è un segno positivo.Marco1971 ha scritto:Ma questo disegno di legge non è mai andato in porto e ci sono state polemiche proprio sulla sua formulazione.
Re: mi sposto qui anch'io
Potrei contattare almeno due accademici della Crusca a tal proposito: Luca Serianni e Giuseppe Patota.Modna ha scritto:Nella legge però non si specifica secondo quale parametro si possano definire o meno italiani i termini utilizzati (liste, ente regolatore, ecc.). Non so se in questo caso abbiano successivamente attribuito la responsabilità all'Assiterm o ad altri, tengo semplicemente a sottolineare che, nella proposta di legge, va considerato anche l'aspetto fondamentale del chi si occupa di definire cosa è italiano e, quando necessario, di coniare nuovi termini. Ne va della efficacia stessa della proposta.
P.S. È secondario, ma o meno sarebbe da evitare.
Ultima modifica di Marco1971 in data dom, 04 set 2011 1:18, modificato 1 volta in totale.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Non per fare il gusta feste , ma prima di partire con tutto questo entusiasmo, qualcuno si è preoccupato di cercare informazioni circa il come devono essere raccolte le firme? Temo, infatti, che le modalità richieste non siano diverse da quelle per i referendum, se non per il numero di firme notevolmente più contenuto.
Ultima modifica di PersOnLine in data dom, 04 set 2011 1:24, modificato 1 volta in totale.
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Re: Proposta di legge di iniziativa popolare
In ogni caso, AMMA, e qui concordo —credo— con Modna, la motivazione linguistica (che ovviamente condivido) dovrebbe essere opportunamente «nascosta» dietro a quella sociale, cioè al «principio di comprensibilità», implicitamente garantito dal secondo comma dell’art. 3 della Costituzione.
(Si veda a questo proposito l’approccio della Confederazione elvetica, e in particolare le sue raccomandazioni in merito.)
Un approccio di questo tipo consente anche d’aggirare [in parte] il problema della definizione di «lingua italiana», spostandola sul piano della comprensibilità: film sarà cosí «[pan]italiano» [sociolinguisticamente, non strutturalmente], help desk no[n ancora].
(Si veda a questo proposito l’approccio della Confederazione elvetica, e in particolare le sue raccomandazioni in merito.)
Un approccio di questo tipo consente anche d’aggirare [in parte] il problema della definizione di «lingua italiana», spostandola sul piano della comprensibilità: film sarà cosí «[pan]italiano» [sociolinguisticamente, non strutturalmente], help desk no[n ancora].
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