Scusi, Marco[1971], spontaneamente io avrei scritto dizionario d'inglese multi e monolingue, evitando la ripetizione del suffisso -lingue: è sbagliato quest'uso?marcocurreli ha scritto:Dizionario di inglese multilingue e monolingue...
Il trattino «d’ellissi»
Moderatore: Cruscanti
Fuori tema
Sí, una poltrona del Sette-Ottocento. 
Non sono innovativo in questo, credo che sia già in Migliorini.

Non sono innovativo in questo, credo che sia già in Migliorini.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
-
- Moderatore «Dialetti»
- Interventi: 726
- Iscritto in data: sab, 14 mag 2005 23:03
Non ho la fonte, si tratta d’un mio ricordo. Ho però ritrovato un esempio – tra i vari – nel linguisticamente ineccepibile libro di Luca Serianni La lingua poetica italiana (Roma, Carocci, 2009). Si tratta della nota 1 a pagina 143 (grassetti miei):
Perché limitato ai primi secoli e, per il Quattro-Cinquecento, alla poesia d’impronta popolareggiante; riprese archeologiche otto-novecentesche si avranno in Pascoli (Canzoni di Re Enzio) e D’Annunzio (Parisina).
Perché limitato ai primi secoli e, per il Quattro-Cinquecento, alla poesia d’impronta popolareggiante; riprese archeologiche otto-novecentesche si avranno in Pascoli (Canzoni di Re Enzio) e D’Annunzio (Parisina).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
La ringrazio ancora, Marco. 
Un'ultima domanda (ché di sicuro si sarà seccato di rispondere a siffatti quesiti): sarebbe possibile anche (perdoni se come esempio uso la solita poltrona, ma ora non mi viene in mente nient'altro) una poltrona del Sette e Ottocento?

Un'ultima domanda (ché di sicuro si sarà seccato di rispondere a siffatti quesiti): sarebbe possibile anche (perdoni se come esempio uso la solita poltrona, ma ora non mi viene in mente nient'altro) una poltrona del Sette e Ottocento?
Ultima modifica di Luca86 in data gio, 13 ott 2011 22:01, modificato 1 volta in totale.
- Freelancer
- Interventi: 1930
- Iscritto in data: lun, 11 apr 2005 4:37
Però ci vuole uno spazio dopo il trattino, giusto?Marco1971 ha scritto:Non ho la fonte, si tratta d’un mio ricordo. Ho però ritrovato un esempio – tra i vari – nel linguisticamente ineccepibile libro di Luca Serianni La lingua poetica italiana (Roma, Carocci, 2009). Si tratta della nota 1 a pagina 143 (grassetti miei):
Perché limitato ai primi secoli e, per il Quattro-Cinquecento, alla poesia d’impronta popolareggiante; riprese archeologiche otto-novecentesche si avranno in Pascoli (Canzoni di Re Enzio) e D’Annunzio (Parisina).
- Freelancer
- Interventi: 1930
- Iscritto in data: lun, 11 apr 2005 4:37
Seguendo quanto suggerisce Bice Mortara Garavelli, che a sua volta cita un esempio di Luca Serianni "nel caso di epato- e nefropatie", sarebbe meglio scrivere una poltrona del Sette- e Ottocento.Luca86 ha scritto:La ringrazio ancora, Marco.
Un'ultima domanda (ché di sicuro si sarà seccato di rispondere a siffatti quesiti): sarebbe possibile anche (perdoni se come esempio uso la solita poltrona, ma ora non mi viene in mente nient'altro) una poltrona del Sette e Ottocento?
No, nessuno spazio, né prima né dopo. Diverso il caso della lineetta...Freelancer ha scritto:Però ci vuole uno spazio dopo il trattino, giusto?
Non è obbligatorio.Freelancer ha scritto:Seguendo quanto suggerisce Bice Mortara Garavelli, che a sua volta cita un esempio di Luca Serianni "nel caso di epato- e nefropatie", sarebbe meglio scrivere una poltrona del Sette- e Ottocento.

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
- Freelancer
- Interventi: 1930
- Iscritto in data: lun, 11 apr 2005 4:37
Non l’ho mai visto scritto col trattino quando compare e (parlo dei secoli; il trattino diventa obbligatorio negli altri casi, come quello da lei citato).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Chi c’è in linea
Utenti presenti in questa sezione: Ahrefs [Bot] e 6 ospiti