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Spazio di discussione su questioni di carattere sintattico

Moderatore: Cruscanti

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Nemorensis
Interventi: 7
Iscritto in data: ven, 07 gen 2011 11:28

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Intervento di Nemorensis »

Gentili signori,
la mia domanda non è di particolare interesse. Vi chiedo solo un aiuto perché mi sembra che alcuni di voi abbiano a casa quelle grammatiche italiane che io al momento non ho a portata di mano trovandomi all'estero. Per una lezione di italiano a stranieri avrei bisogno di un chiarimento circa le completive che reggono direttamente l'infinito, del tipo: preferisco lavorare di mattina, il sindacato vuole promuovere l'assistenza sanitaria nazionale, i dirigenti vogliono licenziarmi.
L'unica grammatica che ho a portata di mano (è di Patota ma per gli stranieri e quindi parecchio stringata) dice che "l'infinito non è introdotto da alcuna preposizione se nella frase che precede la completiva ci sono: i verbi fare e lasciare, i verbi ascoltare, sentire, udire, vedere, guardare e simili, verbi alla terza persona che esprimono necessità o convenienza, come basta, bisogna, conviene, importa, serve, espressioni impersonali formate dalla terza persona di essere più un aggettivo, come è normale, è logico".
Questa affermazione non mi chiarisce gli esempi che ho riportato (retti da volere/preferire). Quali altri verbi si comportano così? E in quali casi si comportano così?
Grazie infinite del vostro aiuto.
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Non so se in qualche grammatica si trovi una lista piú o meno esauriente, ma in quelle da me consultate (Serianni, GGIC e Dardano-Trifone) la trattazione è piuttosto complessa, visto che il ‘di’ può comparire davanti a certi infiniti, spesso in un registro di tono elevato. Ad esempio, accanto ai normali Preferisco partire, Desidero partire, sono possibili Preferisco di partire, Desidero di partire. Viceversa, alcuni verbi che normalmente reggono la preposizione ‘di’ possono, in un registro aulico, farne a meno: Credo di saperlo ~ Credo saperlo. Probabilmente bisogna guardare dalla parte delle grammatiche per stranieri. Di piú non so dire.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Nemorensis
Interventi: 7
Iscritto in data: ven, 07 gen 2011 11:28

Intervento di Nemorensis »

Marco1971 ha scritto:Non so se in qualche grammatica si trovi una lista piú o meno esauriente, ma in quelle da me consultate (Serianni, GGIC e Dardano-Trifone) la trattazione è piuttosto complessa, visto che il ‘di’ può comparire davanti a certi infiniti, spesso in un registro di tono elevato. Ad esempio, accanto ai normali Preferisco partire, Desidero partire, sono possibili Preferisco di partire, Desidero di partire. Viceversa, alcuni verbi che normalmente reggono la preposizione ‘di’ possono, in un registro aulico, farne a meno: Credo di saperlo ~ Credo saperlo. Probabilmente bisogna guardare dalla parte delle grammatiche per stranieri. Di piú non so dire.
La ringrazio.
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