Il genere delle lettere
Moderatore: Cruscanti
Il genere delle lettere
Qual è attualmente il genere delle lettere? Sono sempre tutte femminili?
Perché ad esempio ultimamente dico i lungo (j) pur avendo sempre sentito "i lunga"; ho letto oggi in Moravia «metti i punti sugli i» e in Gadda qualche giorno fa erre con un aggettivo concordato al maschile (non ricordo quale, però).
Perché ad esempio ultimamente dico i lungo (j) pur avendo sempre sentito "i lunga"; ho letto oggi in Moravia «metti i punti sugli i» e in Gadda qualche giorno fa erre con un aggettivo concordato al maschile (non ricordo quale, però).
Cito dalla grammatica di Luca Serianni (I, 110):
Quanto al genere, l’uso è tuttora oscillante fuorché per zeta, facilmente inseribile nella serie dei femminili in –a (mentre il cappa / il kappa è piú comune di la cappa / la kappa). L’incertezza è di antica data: «il B e il D», ma «la F» (Bembo), «con la T» (Alunno). Esempi moderni: «col ‘g’» (Paolieri), «col P minuscolo» (Piovene), ma «una sola p» (Gozzano).
Queste oscillazioni dipendono, com’è intuibile, dal sostantivo sottinteso: suono e segno sono responsabili del maschile, lettera del femminile.
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Sto leggendo la grammatica di (del?Marco1971 ha scritto:Cito dalla grammatica di Luca Serianni (I, 110):Quanto al genere, l’uso è tuttora oscillante fuorché per zeta, facilmente inseribile nella serie dei femminili in –a (mentre il cappa / il kappa è piú comune di la cappa / la kappa). L’incertezza è di antica data: «il B e il D», ma «la F» (Bembo), «con la T» (Alunno). Esempi moderni: «col ‘g’» (Paolieri), «col P minuscolo» (Piovene), ma «una sola p» (Gozzano).
Queste oscillazioni dipendono, com’è intuibile, dal sostantivo sottinteso: suono e segno sono responsabili del maschile, lettera del femminile.

Personalmente sottointendo sempre lettera, sia per le ventuno italiane che per le cinque straniere. Quindi sempre la cappa (possibili ambiguità non credo siano rilevanti; il cappa lo sento addirittura come registro basso), e vi dirò di più: ho sempre detto la j lunga. Boh.
Del si adopra in genere piú volentieri per autori del passato famosi (del/di Manzoni, ecc.). Meglio di semplice per quelli viventi (e naturalmente il del è possibile soltanto col solo cognome). Mi sembra in declino l’impiego della preposizione articolata in questo caso.Andrea Russo ha scritto:Sto leggendo la grammatica di (del?) Serianni...
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Da me, in Toscana, la lingua popolare (il cosiddetto vernacolo) ha il maschile per tutte le lettere dell'alfabeto.Andrea Russo ha scritto: Quindi sempre la cappa (possibili ambiguità non credo siano rilevanti; il cappa lo sento addirittura come registro basso)
Eh, oggi si sente dire troppo spesso la géi; a scuola, leggendo un testo di geometria in cui compariva la lettera J, lessi i lunga e venni «corretto» dall'insegnante; questa pronunciò géi, sostenendo che si trattava di una lettera inesistente nell'alfabeto italiano.Andrea Russo ha scritto: e vi dirò di più: ho sempre detto la j lunga.
Sempre in riferimento al parlato spontaneo della provincia di Firenze, l'uso di il/del e la/della è comunissimo: si dice di Berlusconi e di Bersani (però la/della Bindi e la/della Merkel) ma, per quanto riguarda conoscenti, compagni di scuola ecc. sempre il/del Rossi e la/della Bianchi.Marco1971 ha scritto: Mi sembra in declino l’impiego della preposizione articolata in questo caso.
Sí, io parlavo dell’italiano normale scritto.Carnby ha scritto:Sempre in riferimento al parlato spontaneo della provincia di Firenze, l'uso di il/del e la/della è comunissimo: si dice di Berlusconi e di Bersani (però la/della Bindi e la/della Merkel) ma, per quanto riguarda conoscenti, compagni di scuola ecc. sempre il/del Rossi e la/della Bianchi.

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Più spesso ho sentito dire gèi, accentuando un po' troppo la pronuncia inglese.Carnby ha scritto:Eh, oggi si sente dire troppo spesso la géi; a scuola, leggendo un testo di geometria in cui compariva la lettera J, lessi i lunga e venni «corretto» dall'insegnante; questa pronunciò géi, sostenendo che si trattava di una lettera inesistente nell'alfabeto italiano.Andrea Russo ha scritto: e vi dirò di più: ho sempre detto la j lunga.
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