«Affabile»
Moderatore: Cruscanti
- Sandro1991
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«Affabile»
«Affabile» è un aggettivo che si riferisce a persona con cui si può parlare in modo cortese e benigno. Questa, grossomodo, è la definizione unanimamente condivisa.
Mi chiedo se sia possibile attribuire il suddetto aggettivo ad una persona che si conosce solo tramite uno scambio epistolare. Il caso di Cruscate è l'esempio perfetto! posso impunemente dire di un utente di questo forum che è «affabile»? o si rischia di stravolgere il significato del termine?
Dico cosí, perché credo che l'affabilità di una persona si evinca −perlopiú− da tutto ciò che di non verbale c'è in questi mentre parla (il lato prosodico del discorso): l'intonazione, una voce dolce e un parlar tondo... l'atteggiamento illocutivo, insomma.
Tutte componenti estranee alla mera scrittura.
L'etimo risale al lat. fari, «parlare»; ecco, questo parlare può anche essere un parlare telematico, scevro dunque di aura illocutiva, o si esige sia un parlare a quattr'occhi, affinché si usi l'aggettivo in questione?
A voi la parola.
Mi chiedo se sia possibile attribuire il suddetto aggettivo ad una persona che si conosce solo tramite uno scambio epistolare. Il caso di Cruscate è l'esempio perfetto! posso impunemente dire di un utente di questo forum che è «affabile»? o si rischia di stravolgere il significato del termine?
Dico cosí, perché credo che l'affabilità di una persona si evinca −perlopiú− da tutto ciò che di non verbale c'è in questi mentre parla (il lato prosodico del discorso): l'intonazione, una voce dolce e un parlar tondo... l'atteggiamento illocutivo, insomma.
Tutte componenti estranee alla mera scrittura.
L'etimo risale al lat. fari, «parlare»; ecco, questo parlare può anche essere un parlare telematico, scevro dunque di aura illocutiva, o si esige sia un parlare a quattr'occhi, affinché si usi l'aggettivo in questione?
A voi la parola.
Ultima modifica di Sandro1991 in data mer, 30 nov 2011 20:02, modificato 1 volta in totale.
Re: «Affabile»
Certo che può. Il Treccani definisce affabile «che ha modi gentili, che si dimostra di[a]sponibile e cordiale verso gli altri», e questo si può fare anche nella comunicazione scritta.Sandro1991 ha scritto:...posso impunemente dire di un utente di questo forum che è «affabile»? o si rischia di stravolgere il significato del termine?
P.S. Può correggere il refuso *avinca per evinca cliccando su Modifica.

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
- Ferdinand Bardamu
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Innanzitutto, benvenuto anche da parte mia.
Mi trovo in parziale disaccordo circa le cause che contribuiscono a rendere qualcuno affabile: se è vero che l’atteggiamento non verbale (nel caso di comunicazione a quattr’occhi) gioca un ruolo fondamentale, dirimente in alcuni casi, non è tuttavia l’unico fattore. La scelta del lessico è, a mio parere, altrettanto importante.
Ma veniamo alla domanda se sia lecito attribuire l’aggettivo affabile anche a un utente della Rete. Io credo di sí. La scrittura, su Internet, mantiene un costante rimando all’oralità e per il tipo di lingua che in quasi tutti gli spazi (tranne questo
) s’adopera, e per la frequenza e la rapidità con cui si scrive, e per i nomi stessi che definiscono i luoghi virtuali di (appunto) discussione: fòro, gruppo, chat (=‘chiacchiera’), ecc.
Concludo riportando quanto dice il dizionario dei sinonimi del Tommaseo alla voce «Civile», tra i cui sinonimi compare affabile.
— Affabile, che si lascia parlare, e parla in modo umano ed amabile[.]

Mi trovo in parziale disaccordo circa le cause che contribuiscono a rendere qualcuno affabile: se è vero che l’atteggiamento non verbale (nel caso di comunicazione a quattr’occhi) gioca un ruolo fondamentale, dirimente in alcuni casi, non è tuttavia l’unico fattore. La scelta del lessico è, a mio parere, altrettanto importante.
Ma veniamo alla domanda se sia lecito attribuire l’aggettivo affabile anche a un utente della Rete. Io credo di sí. La scrittura, su Internet, mantiene un costante rimando all’oralità e per il tipo di lingua che in quasi tutti gli spazi (tranne questo

Concludo riportando quanto dice il dizionario dei sinonimi del Tommaseo alla voce «Civile», tra i cui sinonimi compare affabile.
— Affabile, che si lascia parlare, e parla in modo umano ed amabile[.]
- Sandro1991
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- Ferdinand Bardamu
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Prego. 
Aggiungo che il vocabolario etimologico di Pianigiani dà all’aggettivo affabile una sfumatura di condiscendenza (sottolineatura mia):
Dicesi di persona piacevole e cortese nel conversare ed usare con chi è da meno di lui.
Voi avvertite quest’idea di degnazione verso l’interlocutore? Io, personalmente, no.

Aggiungo che il vocabolario etimologico di Pianigiani dà all’aggettivo affabile una sfumatura di condiscendenza (sottolineatura mia):
Dicesi di persona piacevole e cortese nel conversare ed usare con chi è da meno di lui.
Voi avvertite quest’idea di degnazione verso l’interlocutore? Io, personalmente, no.
- Sandro1991
- Interventi: 251
- Iscritto in data: lun, 28 nov 2011 19:07
Voi avvertite quest’idea di degnazione verso l’interlocutore? Io, personalmente, no.
Nemmeno io. Pur tuttavia (da quel che sto leggendo or ora su dizionari cartacei e non) affabile mi pare assai polisemico, a tal punto da risultare vano e poco incisivo. Quindi la condiscendenza potrebbe essere −forse− la prerogativa proprio dell'aggettivo in questione. Ma magari sto esagerando...

Neanch’io avverto questa (pseudo)sfumatura. Vi propongo la definizione del Battaglia:
Affàbile, agg. Che si dimostra cortese e gentile, che ha modi familiari e cordiali; che conversa e ascolta con umana simpatia. – Per estens.: che ispira fiducia.
Affàbile, agg. Che si dimostra cortese e gentile, che ha modi familiari e cordiali; che conversa e ascolta con umana simpatia. – Per estens.: che ispira fiducia.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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