La lingua cambia...
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La lingua cambia...
Un articolo di Massimo Arcangeli, coordinatore dei linguisti della rubrica di lingua del quotidiano la Repubblica in rete.
Ultima modifica di Fausto Raso in data mer, 14 dic 2011 18:31, modificato 2 volte in totale.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Io mi domando a chi si rivolga Arcangeli. Che non tutte le fonti siano affidabili è palmare a chi ha una formazione adeguata – e buon senso. È forse una messa in guardia contro la rete (non il web, mi faccia il piacere!
)? Che ne pensate?

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Perché ogni volta che guardo la televisione italiana, parla qualcuno con un difetto di pronuncia, come questo linguista? Ascolto un paio di minuti, me ne stanco e spengo subito il televisore. Sembra un'epidemia in Italia. A che cosa si deve? È regionale? È individuale? Non sopporto più questa r "alla francese". Dieci anni fa quando avevo più tempo di guardare la televisione, sembrava che pochissimi parlassero così, ora è quasi la maggioranza!
Diceva il mio Maestro che in televisione ci mettono tutti gli andicappati della lingua.
Come dargli torto? Il degrado è generale, sia della pronuncia, sia della padronanza della lingua, sia della professionalità, in tutti i mestieri. 


Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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