«Cogeminare»
Moderatore: Cruscanti
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«Cogeminare»
Mi piacerebbe sarebbe per quale oscuro motivo nessun vocabolario (almeno quelli cartacei in mio possesso e quelli in rete) attesta il verbo cogeminare.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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Sí, per quanto mi consta continua a sfuggire. Si trova, però, in alcune pubblicazioni latine.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Questo Lexicon plautinum chiosa cōgeminare come «geminum fieri». Il termine italiano è una coniazione di Luciano Canepari e si riferisce al raddoppiamento fonosintattico; altre sue coniazioni sono occlucostrittivo/a (invece di affricato/a) e sequenza eterofonica (quella che i grammatici italiani – e non sono loro – chiamano dittongo ascendente e i francesi – o perlomeno Warnant e Chalon – chiamano synérèse).Fausto Raso ha scritto:Si trova, però, in alcune pubblicazioni latine.
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