Oggi mi sono imbattuto in questa frase:
«Quando un individuo bilingue o poliglotta subisce un insulto al cervello che colpisce le aree del linguaggio, può perdere la capacità di usare tutte le lingue che conosceva presentando lo stesso tipo di afasia in tutte le lingue (corsivo mio)».
Ora, consultando i dizionari in linea, vedo che insulto può significare «attacco improvviso (in medicina), accesso, attacco», significato riportato dal Gabrielli e dal Treccani. Però non so se sia la definizione esatta di quest'uso un po' ricercato della parola insulto. A senso la definirei una semplice lesione.
Qualcuno ha qualche informazione in più circa quest'accezione?
Un «insulto» al cervello
Moderatore: Cruscanti
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- Iscritto in data: dom, 23 ott 2011 22:37
Posso solo aggiungere che è abbastanza antica. Il Battaglia dà come prima attestazione un’esempio di Redi:
Si può ancora pigliarne una presa ogni qual volta ritorna l’insulto delle suffocazioni uterine.
La documentazione arriva fino al Novecento:
Doveva essergli sopravvenuto qualche male, durante la notte; forse un insulto di paralisi infantile.
Si usa anche in senso figurato per «impulso violento e improvviso».
Si può ancora pigliarne una presa ogni qual volta ritorna l’insulto delle suffocazioni uterine.
La documentazione arriva fino al Novecento:
Doveva essergli sopravvenuto qualche male, durante la notte; forse un insulto di paralisi infantile.
Si usa anche in senso figurato per «impulso violento e improvviso».
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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