[VEC] Zhigar
Moderatore: Dialettanti
[VEC] Zhigar
Salve, sono nuovo del forum e faccio i complimenti a tutti. Vado alla questione. Mi son trovato a discutere del termine "zhigar" (urlare) in uso nel mio dialetto trevisano e della sua origine. Seguendo i miei studi di storia della lingua (però toscana) ho fatto un ragionamento, che vado ad esporvi.
Nel mio dialetto i luoghi in cui vi è una z interdentale vedono in toscano una c palatale (per esempio "zhercar" per cercare). Questo mi porta a trasformare zhigar in cigar e a notarne la somiglianza con la parola Cicala.
È possibile che zhigar possa derivare da cicala?
Nel mio dialetto i luoghi in cui vi è una z interdentale vedono in toscano una c palatale (per esempio "zhercar" per cercare). Questo mi porta a trasformare zhigar in cigar e a notarne la somiglianza con la parola Cicala.
È possibile che zhigar possa derivare da cicala?
- Ferdinand Bardamu
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- Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
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Non le so rispondere sull'etimo (ma presumo, cosí, impressionisticamente, che sia una voce fonosimbolica); le volevo però chiedere – giacché la stessa parola esiste anche nel mio dialetto veronese, col significato piú di « piangere » che di « urlare », per il quale abbiamo piuttosto criare – come pronuncia quella zeta iniziale.
Noi della bassa veronese, diversamente dai cugini dell'« alta », abbiamo un'affricata dentale [ʦ] dove il toscano ha un'affricata dentale geminata (es. spazzo, voce del verbo spazzare, da [ˈspaʦʦo] diventa press'a poco [ˈspaʦo]) o un'affricata palatale sorda (es. cipolla ~ zeola, ch'è, piú o meno, [ˈʦeoɰa], con « elle evanescente »).
Noi della bassa veronese, diversamente dai cugini dell'« alta », abbiamo un'affricata dentale [ʦ] dove il toscano ha un'affricata dentale geminata (es. spazzo, voce del verbo spazzare, da [ˈspaʦʦo] diventa press'a poco [ˈspaʦo]) o un'affricata palatale sorda (es. cipolla ~ zeola, ch'è, piú o meno, [ˈʦeoɰa], con « elle evanescente »).
Sul Dizionario della lingua italiana (Devoto–Oli) c'è scritto questo.
Poi una domanda.Il Devoto–Oli ha scritto:zigare v. intr. (zigo, zighi, ecc; aus. avere), non com. o region. 1. non com. Lo stridere sottile e acuto del coniglio: la voce era come d'un coniglio che zighi (Carducci). 2. region. (veneto). Gridare o sgridare. [da una serie onomatopeica z....g].
Davvero zéola e non zeóla come mi sarei aspettato?.Ferdinand Bardamu ha scritto:Noi della bassa veronese, diversamente dai cugini dell'« alta », abbiamo un'affricata dentale [ʦ] dove il toscano ha un'affricata dentale geminata (es. spazzo, voce del verbo spazzare, da [ˈspaʦʦo] diventa press'a poco [ˈspaʦo]) o un'affricata palatale sorda (es. cipolla ~ zeola, ch'è, piú o meno, [ˈʦeoɰa], con « elle evanescente »).
- Ferdinand Bardamu
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- Iscritto in data: dom, 23 ott 2011 22:37
Il Devoto-Oli ha sempre recato la dicitura Vocabolario, sin dalla prima edizione e anche in quella bivolume.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
- Sandro1991
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- Iscritto in data: lun, 28 nov 2011 19:07
In che senso, allora, qui (quarta riga dal basso), Serianni dice ch’è dizionario?
Mi sono dunque sbagliato. Alcune edizioni del Devoto-Oli che ho avuto in passato le ho regalate, ma avevo questo falso ricordo che fosse sempre Vocabolario.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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- Interventi: 763
- Iscritto in data: dom, 23 ott 2011 22:37
Escluderei un errore, dato che Serianni, insieme a Maurizio Trifone, è l'attuale curatore del Devoto-Oli. Mi chiedo a questo punto che necessità ci sia d'alternare tra dizionario / vocabolario. Personalmente non mi dispiace Vocabolario, forse perché mi ricorda il Vocabolario degli Accademici della Crusca, forse il primo dizionario moderno (1612).
Infatti, c’è un’incoerenza. Per quanto riguarda quello della Crusca, è, senza forse, il primo vocabolario d’una lingua di cultura europea, e vi si sono ispirati quelli di Francia e d’Inghilterra.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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- Interventi: 763
- Iscritto in data: dom, 23 ott 2011 22:37
Per la verità io sono di Valdobbiadene, quindi si tratta di un trevigiano pedemontano. La zeta, che sia zhéola o zhercàr, è pronunciata alla stessa maniera del th inglese ed è quindi interdentale. Le aggiungo anche che la scrivo con l'acca come segnalato dalla Grafia Veneta Unitaria che trova qui.
Devo quindi pensare che derivi dall'urlo del coniglio? Non lo avrei mai immaginato, ma la cosa ha senso anche pensando a quanto il coniglio sia presente nella cultura e nella cucina veneta.
Devo quindi pensare che derivi dall'urlo del coniglio? Non lo avrei mai immaginato, ma la cosa ha senso anche pensando a quanto il coniglio sia presente nella cultura e nella cucina veneta.
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