Se fosse cosí, perché l’ha fatto? Per via del pittore Enrico Castellani? o magari perché non gli piaceva il raro accostamento consonantico «nr»?

Moderatore: Cruscanti
Indovinato: lo considerava infatti anitaliano. In realtà, anche in non poche parlate toscane in sintassi si dice «'un risponde mi'a», senz'assimilazione di /nr/.Sandro1991 ha scritto: o magari perché non gli piaceva il raro accostamento consonantico «nr»?
Direi [ˌuɾɾisˈponːde ˈmiˑhʌˑ] in fiorentino, però nella parte più occidentale della provincia [ˌunɾisˈponːde ˈmiˑa], poi dopo San Miniato (si pronuncia, sì, /samiˈnjato/ [ˌsamiˈnjaːϑo]!) iniziano i dittongamenti del pisano.Sandro1991 ha scritto:Quindi [uɾɾis'pondeˌmia]? (I fonetisti mi correggano, grazie).
Perché la /n/ è nella sillaba con l'accento primario e quindi l'allungamento è maggiore.Andrea Russo ha scritto:Mi perdoni l'ignoranza, ma i due punti in fonetica non indicano un prolungamento (sia di vocale sia di consonante)? Quindi perché [ˌuɾɾisˈponːde ˈmiˑhʌˑ] coi due punti dopo la n, oltretutto "complicata" (si può dire per la n o vale solo per la s?, insomma preconsonantica)?
Parlavo della pronuncia più comune... nei dintorni di San Miniato. In effetti si dice «Saminiato», così come «Samamante» (San Mamante). San Michele (e il cognome Sammicheli) si pronunciano invece con la doppia. Strano.Andrea Russo ha scritto:Se fosse cosí (altrimenti me ne scuso in anticipo) non dovrebbe essere /sam:iˈnjato/? Io l'ho sempre sentito nominare con la m lunga.
Comunque non lo cambiò, non poteva farlo; semplicemente si firmava così sui libri.Andrea Russo ha scritto:Comunque, per tornare a Castellani: solo un personaggio come lui poteva cambiare il nome per tale motivo!
Credo che sarebbe difficile trovare un fiorentino che pronunciasse San Miniato con m scempia...Andrea Russo ha scritto:Se fosse cosí (altrimenti me ne scuso in anticipo) non dovrebbe essere /sam:iˈnjato/? Io l'ho sempre sentito nominare con la m lunga.
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