Forma dello SPOT
Moderatore: Cruscanti
Forma dello SPOT
In un famoso spot pubblicitario c’è questo dialogo
“… devo dipingere una parete grande, ci vuole il pennello grande!
… non ci vuole un pennello grande, ma un grande pennello … “
Vorrei sapere come si definisce (sintatticamente) questo modo di esprimersi “non un xxx grande, ma un grande xxx”
Grazie.
Sumner
“… devo dipingere una parete grande, ci vuole il pennello grande!
… non ci vuole un pennello grande, ma un grande pennello … “
Vorrei sapere come si definisce (sintatticamente) questo modo di esprimersi “non un xxx grande, ma un grande xxx”
Grazie.
Sumner
- Ferdinand Bardamu
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Benvenuto/a!
Quella pubblicità ha fatto la storia, la trasmettono ancora!
Dal punto di vista retorico-sintattico, si può parlare di chiasmo, figura retorica dell’ordine.
Sul piano sintattico, vi è un’inversione della posizione dell’aggettivo qualificativo che comporta una modificazione nel significato. Nella prima occorrenza – «un pennello grande» – l’aggettivo segue il nome: è quindi in posizione non marcata e esprime una qualità oggettiva e concreta («un pennello di grandi dimensioni»). Nella seconda, l’aggettivo precede il nome, indicando una qualità piú astratta e soggettiva, insomma «un pennello di grande qualità, eccellente et sim.».
Alla voce «grande», il Treccani in linea scrive (sottolineature mie):
come avviene per qualche altro aggettivo (per es. buono, santo), l’elisione e il troncamento, così come la collocazione dell’aggettivo prima o dopo il nome, non sono fatti puramente morfologici o sintattici, ma influiscono notevolmente sull’efficacia e talora anche sul significato delle singole locuzioni (vi è, per es., sensibile differenza fra un gran dolore, un grande dolore, un dolore grande; e più fra un grand’uomo e un uomo grande).
Quella pubblicità ha fatto la storia, la trasmettono ancora!
Dal punto di vista retorico-sintattico, si può parlare di chiasmo, figura retorica dell’ordine.
Sul piano sintattico, vi è un’inversione della posizione dell’aggettivo qualificativo che comporta una modificazione nel significato. Nella prima occorrenza – «un pennello grande» – l’aggettivo segue il nome: è quindi in posizione non marcata e esprime una qualità oggettiva e concreta («un pennello di grandi dimensioni»). Nella seconda, l’aggettivo precede il nome, indicando una qualità piú astratta e soggettiva, insomma «un pennello di grande qualità, eccellente et sim.».
Alla voce «grande», il Treccani in linea scrive (sottolineature mie):
come avviene per qualche altro aggettivo (per es. buono, santo), l’elisione e il troncamento, così come la collocazione dell’aggettivo prima o dopo il nome, non sono fatti puramente morfologici o sintattici, ma influiscono notevolmente sull’efficacia e talora anche sul significato delle singole locuzioni (vi è, per es., sensibile differenza fra un gran dolore, un grande dolore, un dolore grande; e più fra un grand’uomo e un uomo grande).
Ultima modifica di Ferdinand Bardamu in data sab, 11 feb 2012 18:40, modificato 1 volta in totale.
Gentile Carnby approfitto del suo intervento per farle una domanda. Lavoro in ambito pubblicitario e l'argomento mi intessa molto
Ho notato che ha lasciato pubblicitario tra parentesi, in effetti spesso è proprio quel dover giustificare il contesto che mi mette in difficoltà nel mio lavoro. Di recente ho proposto un video a un cliente e nel presentarlo l'ho descritto come uno "spot", ma sentivo che avrei potuto usare un traducente.
Ammetto che stacco non mi è venuto in mente ed è un'ottima proposta, ma lei si sentirebbe di usarlo anche quando non può essere seguito dal termine pubblicitario.
Ad esempio: "Per la sua pubblcità le propongo uno stacco" o varianti sul genere.
In alternativa avrebbe altre proposte?
Grazie.
Ho notato che ha lasciato pubblicitario tra parentesi, in effetti spesso è proprio quel dover giustificare il contesto che mi mette in difficoltà nel mio lavoro. Di recente ho proposto un video a un cliente e nel presentarlo l'ho descritto come uno "spot", ma sentivo che avrei potuto usare un traducente.
Ammetto che stacco non mi è venuto in mente ed è un'ottima proposta, ma lei si sentirebbe di usarlo anche quando non può essere seguito dal termine pubblicitario.
Ad esempio: "Per la sua pubblcità le propongo uno stacco" o varianti sul genere.
In alternativa avrebbe altre proposte?
Grazie.
Non voglio essere capito, voglio essere; capito?
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- Iscritto in data: lun, 11 apr 2005 4:37
Prego.edoram ha scritto:Gentile Carnby approfitto del suo intervento per farle una domanda. Lavoro in ambito pubblicitario e l'argomento mi intessa molto.
Del resto anche spot, a quanto ne so io, è uno pseudoanglicismo (forse da spotlight?), e nel mondo anglofono si adopera più spesso commercial, parola che, ahimè, ho già iniziato a sentire anche in Italia per quella che un tempo era, francesemente, la réclame (toscanizzata in la reclame/le reclami).edoram ha scritto:Ho notato che ha lasciato pubblicitario tra parentesi, in effetti spesso è proprio quel dover giustificare il contesto che mi mette in difficoltà nel mio lavoro. Di recente ho proposto un video a un cliente e nel presentarlo l'ho descritto come uno "spot", ma sentivo che avrei potuto usare un traducente.
Ammetto che stacco non mi è venuto in mente ed è un'ottima proposta, ma lei si sentirebbe di usarlo anche quando non può essere seguito dal termine pubblicitario.
edoram ha scritto:Ad esempio: "Per la sua pubblcità le propongo uno stacco" o varianti sul genere.
In alternativa avrebbe altre proposte?
Potrebbe essere anche stacchetto, che forse rende meglio l'idea di spot; filmato mi pare tropo generico (può essere anche lungo), e telecomunicato troppo pesante, ma è una mia opinione personale; in lingua spagnola si usa anche, semplicemente, anuncio.
- u merlu rucà
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Anche se è un'opinione personale, non si può non rimanere basiti quando si leggono questi confronti basati sulla brevità - anche se ormai bisognerebbe essercisi abituati andando in giro in questa piazza. Non che me lo sia inventato io - l'ho letto come definizione di spot in Il mestiere del copy, di M. Coviello, e lo vedo adoperato in rete proprio con questo significato.Carnby ha scritto: [...] telecomunicato troppo pesante, ma è una mia opinione personale;
Occorrerà rinunciare a usare parole come telecomunicazioni e migliaia di altre ancora più lunghe per non perdere la faccia rispetto all'inglese? Mah!
Anglicismo evitabile (in spagnolo).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
-
- Moderatore «Dialetti»
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- Iscritto in data: sab, 14 mag 2005 23:03
5 : a short announcement or advertisement on television or radioDel resto anche spot, a quanto ne so io, è uno pseudoanglicismo (forse da spotlight?),
▪ advertising spots
Sì, ho notato. In ogni caso, non è certo la parola più diffusa nel linguaggio pubblicitario ingleseBrazilian dude ha scritto:5 : a short announcement or advertisement on television or radio
▪ advertising spots
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