Dal 2014 lauree magistrali in inglese a Milano
Moderatore: Cruscanti
Dal 2014 lauree magistrali in inglese a Milano
Già è successo a Torino, ora anche a Milano. Non commento, aspetto le vostre reazioni.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Aiuto!
Che dire... non sapranno bene né l'inglese né l'italiano.
Speriamo solo che riescano a scrivere meglio di un traduttore automatico.
Controbatto con questo interessante bando del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca: http://bandi.miur.it/bandi.php/public/f ... ellow/8503
E cito:
Speriamo solo che riescano a scrivere meglio di un traduttore automatico.
Controbatto con questo interessante bando del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca: http://bandi.miur.it/bandi.php/public/f ... ellow/8503
E cito:
The project represents the implementation of a study at the local level already achieved by an individual dairy producers and confer, is developed through the use of components for the detection and recording of events, apply a methodology that uses hardware and software between their integrated.
Each collection rounds is uniquely identified through the development of a communication protocol based on GPS technology, with the possibility of recognition of the coolant tank manufacturers, tank truck and tank at the dairy.
A te ricorro; e prego ché mi porghi mano
A trarmi fuor del pelago, onde uscire,
S'io tentassi da me, sarebbe vano.
A trarmi fuor del pelago, onde uscire,
S'io tentassi da me, sarebbe vano.
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- Interventi: 1303
- Iscritto in data: sab, 06 set 2008 15:30
Ai miei tempi - che poi non è così tanto tempo fa - ho fatto la specialistica, ma ora apprendo che sono state sostituite con le magistrali, il che significa che per giungere a un titolo di laurea legalmente paragonabile a quello pre-riforma Moratti al Politecnico di Milano si dovrà conoscere l'inglese quasi come un madrelingua a prescindere dalla facoltà: nessuno ci trovate qualcosa di lievemente incostituzionale?
- Sandro1991
- Interventi: 251
- Iscritto in data: lun, 28 nov 2011 19:07
Ma se la maggioranza degli studenti −me compreso− non conosce nemmeno l’italiano! Prima imparo quello, poi, se voglio, vado a studiare in Inghilterra per approfondire bene l’inglese. Ho letto delle tesi in italiano che fanno arrizzari li carni −come si dice da noi−, vorrei vedere in inglese...
Ultima modifica di Sandro1991 in data dom, 19 feb 2012 23:58, modificato 1 volta in totale.
Forse se scrivete alla redazione della Crusca in molti, per lamentare questa situazione, non sarebbe male. Se scrivo io, non ha nessun effetto, perché mi conoscono; ma se scrivete voi a vostro nome, la cosa avrebbe secondo me maggior impatto.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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- Interventi: 1303
- Iscritto in data: sab, 06 set 2008 15:30
Ma non ha letto i commenti entusiasti per l'iniziativa degli stessi studenti (mi riferisco al caso di Torino)? se non si lamentano loro, che peso mai potrebbero avere le nostre lamentale? Piuttosto ritengo che si debba puntare per l'istituzione, finalmente, del CSLI: con un organo così queste situazioni sarebbero più facili da evitare per la loro assurdità.Marco1971 ha scritto:Forse se scrivete alla redazione della Crusca in molti, per lamentare questa situazione, non sarebbe male. Se scrivo io, non ha nessun effetto, perché mi conoscono; ma se scrivete voi a vostro nome, la cosa avrebbe secondo me maggior impatto.
- Ferdinand Bardamu
- Moderatore
- Interventi: 5195
- Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
- Località: Legnago (Verona)
Semplicemente vergognoso. Classista e pure incostituzionale, come ha detto PersOnLine, perché discrimina fra chi conosce l'inglese alla perfezione e chi non ha avuto il tempo e i mezzi economici necessari per impararlo al livello d'un madrelingua. Sprezzante nei confronti dell'italiano, ufficialmente retrocesso a dialetto parlato dal «popolino» ignorante d'inglese. Sandro dice benissimo: prima la lingua madre, che, insomma, non è proprio una lingua da nulla; qualche bravo poeta e scrittore l'abbiamo sfornato anche noi italofoni. E pure qualche discreto scienziato.Svolta "english" per il Politecnico di Milano. L'università in Bovisa, infatti, dal 2014 offrirà le lauree magistrali "solo in inglese".
Ha molto piú senso, a mio avviso, l'operazione della Libera Università di Bolzano, che tiene corsi in tre lingue (italiano, inglese e tedesco), anche se, pure in questo caso, non è da tutti padroneggiarle perfettamente tutt'e tre. Ma almeno l'italiano c'è.
Ne è sicuro? Non mi sembra che la Costituzione italiana specifichi che la lingua ufficiale dello Stato è l'italiano, e certamente non per i corsi universitari. Insomma, qualche appiglio legalistico lo trovano di sicuro.Ferdinand Bardamu ha scritto:Semplicemente vergognoso. Classista e pure incostituzionale…
Concordo con quanto ha scritto.Ferdinand Bardamu ha scritto:Ha molto piú senso, a mio avviso, l'operazione della Libera Università di Bolzano, che tiene corsi in tre lingue (italiano, inglese e tedesco), anche se, pure in questo caso, non è da tutti padroneggiarle perfettamente tutt'e tre.
- Ferdinand Bardamu
- Moderatore
- Interventi: 5195
- Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
- Località: Legnago (Verona)
Piú che d'un ipotetico articolo che sancisca la lingua ufficiale, parlavo dell'articolo 3: secondo lei è rispettato qui il diritto alla «pari dignità sociale» e all'eguaglianza «davanti alla legge, senza distinzione […] di lingua»? L'articolo citato sopra dice che le lauree magistrali saranno «solo in inglese», senza alternativa. Ma anche qui sono stato troppo categorico, non essendo affatto un esperto di diritto e ha fatto bene a richiamarmi alla «sobrietà» d'opinioniCarnby ha scritto:Ne è sicuro? Non mi sembra che la Costituzione italiana specifichi che la lingua ufficiale dello Stato è l'italiano, e certamente non per i corsi universitari. Insomma, qualche appiglio legalistico lo trovano di sicuro.Ferdinand Bardamu ha scritto:Semplicemente vergognoso. Classista e pure incostituzionale…

- u merlu rucà
- Moderatore «Dialetti»
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- Iscritto in data: mar, 26 apr 2005 8:41
- GianDeiBrughi
- Interventi: 108
- Iscritto in data: mar, 07 feb 2012 21:28
- Località: Mantova
D'altra parte, poiché tali laureandi probabilmente potranno lavorare solo all'estero, tanto vale che si abituino fin da subito. 
Chissà cosa ne penserebbero Galileo e Torricelli. Quanta amarezza.
Questo non è certo un caso isolato comunque. Una volta lessi che nella penisola arabica molte persone sono alquanto contrarie al fatto che in diverse università i corsi di medicina siano in inglese.
Come se il primo a disegnare le suture delle ossa craniche non fosse stato un arabo, e uno dei testi fondanti della storia della medicina non fosse il Canone di Avicenna :/
[Il collegamento è al sito dell'American University of Beirut, altra prestigiosa università araba che offre i corsi in inglese...]

Chissà cosa ne penserebbero Galileo e Torricelli. Quanta amarezza.

Questo non è certo un caso isolato comunque. Una volta lessi che nella penisola arabica molte persone sono alquanto contrarie al fatto che in diverse università i corsi di medicina siano in inglese.
Come se il primo a disegnare le suture delle ossa craniche non fosse stato un arabo, e uno dei testi fondanti della storia della medicina non fosse il Canone di Avicenna :/
[Il collegamento è al sito dell'American University of Beirut, altra prestigiosa università araba che offre i corsi in inglese...]
Non ho avuto tempo di controllare sul sito dell'ateneo milanese. Ma, a naso, forse si intende che tutti i corsi saranno svolti anche in inglese. Vale a dire che una parte dei docenti sono disponibili a tenere lezioni ed esami in quella lingua, mentre altri docenti li terranno normalmente in italiano. Poiché nella magistrale ci sono meno esami da sostenere, il numero di docenti coinvolto è più limitato che non nella laurea triennale.
Già adesso, del resto, mi risulta che in più d'un ateneo venga chiesto ai docenti di dichiarare se sono in grado di tenere lezioni in inglese.
Ho anche l'impressione che in più d'uno statuto di ateneo sia previsto esplicitamente che la tesi di laurea, fatta forse eccezione per alcune della facoltà di Lingue e letterature straniere, debba essere in lingua italiana.
Già adesso, del resto, mi risulta che in più d'un ateneo venga chiesto ai docenti di dichiarare se sono in grado di tenere lezioni in inglese.
Ho anche l'impressione che in più d'uno statuto di ateneo sia previsto esplicitamente che la tesi di laurea, fatta forse eccezione per alcune della facoltà di Lingue e letterature straniere, debba essere in lingua italiana.
Il 28 marzo 2007 la Camera dei Deputati ha approvato, a larga maggioranza, la modifica dell’articolo 12 della Costituzione con l’aggiunta di un secondo comma: “L’italiano è la lingua ufficiale della Repubblica nel rispetto delle garanzie previste dalla Costituzione e dalle leggi costituzionali”. Il testo dovrà adesso passare all’esame del Senato.Carnby ha scritto:Non mi sembra che la Costituzione italiana specifichi che la lingua ufficiale dello Stato è l'italiano, e certamente non per i corsi universitari.
Non so a che punto siano le cose...
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Tutto fermo, a quanto ne so io. In ogni caso, ci tengo a precisare che secondo me queste iniziative lasciano il tempo che trovano, se con «italiano» s'intende quello strano miscuglio anglomane che ci ritroviamo oggi. Insomma, o si crea un istituto di sorveglianza sulla lingua (che sia la Crusca o no, poco importa), o altrimenti è del tutto inutiile fare iniziative a sostegno dell'«italiano».Marco1971 ha scritto:Il 28 marzo 2007 la Camera dei Deputati ha approvato, a larga maggioranza, la modifica dell’articolo 12 della Costituzione con l’aggiunta di un secondo comma: “L’italiano è la lingua ufficiale della Repubblica nel rispetto delle garanzie previste dalla Costituzione e dalle leggi costituzionali”. Il testo dovrà adesso passare all’esame del Senato.
Non so a che punto siano le cose...
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- Iscritto in data: mar, 19 set 2006 15:25
Concordo con Carnby e aggiungo che è da tempo immemorabile che la Crusca non tutela piú la lingua. Anzi... Il suo sito è infarcito di anglismi. Che cosa possiamo aspettarci, dunque?Carnby ha scritto:Tutto fermo, a quanto ne so io. In ogni caso, ci tengo a precisare che secondo me queste iniziative lasciano il tempo che trovano, se con «italiano» s'intende quello strano miscuglio anglomane che ci ritroviamo oggi. Insomma, o si crea un istituto di sorveglianza sulla lingua (che sia la Crusca o no, poco importa), o altrimenti è del tutto inutiile fare iniziative a sostegno dell'«italiano».
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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