«Wi-Fi»

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Ferdinand Bardamu
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«Wi-Fi»

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Il Wi-Fi è «un impianto che permette a calcolatori, intellifonini e altre apparecchiature di connettersi alla Rete o di comunicare tra loro senza fili all'interno di una zona specifica» (trad. dalla definizione dell'Oxford Dictionary). Si tratta di un marchio registrato e perciò va scritto con le maiuscole.

Senza fili, benché sia la soluzione piú semplice, non mi aggrada molto, personalmente: dire «in aeroporto c'è il senzafili» darebbe adito a incomprensioni, anche perché, oggi, molte cose sono senza fili.

Non sarebbe male, a mio parere, discostarsi un po' dalla parola di partenza. Sarebbe bello coniare una parola nuova che individuasse meglio le peculiarità dell'apparecchiatura, cioè la capacità di funzionare a distanza e la natura aerea e non fisica (attraverso cavi) della connessione. Io però sono una zappa in onomaturgia e attendo rinforzi. :D
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

La difficoltà, quando si vuol coniare un nuovo termine chiaro ed espressivo, è che spesso ci si urta contro la resistenza dei locutori, abituati a un dato termine. È piú facile riciclare parole esistenti, come senza e fili – che io però farei femminile, sottintendendo la connessione. Potremmo, per gioco, cercare qualcosa di originale e poetico, ma all’atto pratico credo che neanche la piú geniale trovata finirebbe sulle labbra di tutti... :(
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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marcocurreli
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Re: «Wi-Fi»

Intervento di marcocurreli »

Ferdinand Bardamu ha scritto:personalmente: dire «in aeroporto c'è il senzafili» darebbe adito a incomprensioni
Io invece direi "in aeroporto c'è la rete senza fili", senza dare adito a incomprensioni.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Lasciando stare un improbabile aerodesmo, una cosa semplice potrebbe essere l’aerea (per connessione attraverso l’aria). Ridete, ché fa bene. :D
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

All'atto pratico, è vero, le possibilità di successo tendono allo zero. Ma, visto che ci siamo, e non costa niente, fantastichiamo. L'aerea è dimolto bello. :D

Ripoggiando i piedi per terra, la senza fili o la senzafili, con Rete o connessione come sostantivo sottinteso, mi garba. Connessione senza fili, naturalmente, rimarrebbe sempre possibile, ma la questione, qui, è trovare il traducente piú breve possibile, adoperabile anche nella conversazione.
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Intervento di PersOnLine »

La frase «in aeroporto c'è la connessione senzafili» non mi pare così inverosimile. Se però si diffondesse la sigla SF, si potrebbe benissimo dire «in aeroporto c'è l'SF».
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

La SeFi. :D
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Intervento di PersOnLine »

La proposta è interessante, ma in italiano sono produttivi acronimi di questo tipo? intendo quelli non destinati a diventare nomi propri.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Spacchiamo il capello in quattro? :D Anche DiPI e DiNo non sono nomi propri ma denominazioni commerciali, in fondo, come l’originale Wi-Fi. ;)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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.Silvia.
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nomi

Intervento di .Silvia. »

Non vorrei rompervi le uova nel paniere, ma non si può tradurre un marchio registrato. Si può trovare un'alternativa per nominare il prodotto, ma il prodotto rimarrà sempre con quel nome. Quindi posso dire di usare un melafonino, ma sempre iPhone sarà.

A proposito, avete sentito la battutona di una "signora" durante un dibattito politico in televisione? :D
A te ricorro; e prego ché mi porghi mano
A trarmi fuor del pelago, onde uscire,
S'io tentassi da me, sarebbe vano.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Certo, non si tratta di tradurre il marchio registrato, si tratta di trovare un modo di designarlo in italiano nel linguaggio comune. La denominazione ufficiale può rimanere Wi-Fi senza che questo impedisca che si possa parlare di questo sistema, nel linguaggio quotidiano, con la senzafili o la SeFi. :)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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.Silvia.
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Intervento di .Silvia. »

Allora propongo la Fesfi (Fedeltà senza fili), soprattutto per quando non sarà più marchio registrato... chissà, per i nostri posteri (salvo imminente cataclisma di fine anno) :)
A te ricorro; e prego ché mi porghi mano
A trarmi fuor del pelago, onde uscire,
S'io tentassi da me, sarebbe vano.
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