«Gambesone»
Moderatore: Cruscanti
«Gambesone»
Un amico mi fa notare che questo termine, presente su Wikipedia, non è registrato nei vocabolari – e ho controllato anche nel GRADIT e nel Battaglia: non c’è.
Si trova invece attestato in Google Libri in testi perlopiú ottocenteschi, con una sorta di reviviscenza quest’anno (2012).
Qualcuno ha altre informazioni al riguardo?
Si trova invece attestato in Google Libri in testi perlopiú ottocenteschi, con una sorta di reviviscenza quest’anno (2012).
Qualcuno ha altre informazioni al riguardo?
Ultima modifica di Marco1971 in data dom, 29 apr 2012 23:34, modificato 1 volta in totale.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
È il solito problema dei vocaboli appartenenti a linguaggi settoriali: in questo caso la parola sembra un adattamento dell'inglese gambeson (o dal fr. gambison/gambesson, di origine germanica, cfr. neerl. wambuis?). Bisognerebbe controllare sui libri o sui lessici specialistici italiani che trattano armi e armature medievali.
-
- Interventi: 1782
- Iscritto in data: ven, 13 apr 2012 9:09
Il termine si ritrova nei manoscritti di area europea, e sembra indicare l'equivalente di quello che a Sud delle Alpi veniva chiamato zuppa armandi o zuppa d'arme, o zubba, intendendo con questo un capo imbottito da indossare sotto l'usbergo. Il periodo di riferimento è XII-inizi XIV secolo, senza escludere una data di prima comparsa più alta.
Successivamente la protezione imbottita da porre sotto l'armatura cambia foggia e denominazioni.
Ora, il problema è che da un lato vediamo le immagini di miniature ed affreschi che fanno vedere lembi di tale protezione che spuntano sotto le armature, e dall'altro abbiamo una serie di nomi, diversi - ovviamente - nelle varie lingue locali, non corredati da immagine esplicativa.
Quindi è arduo stabilire se i termini italiani citati sopra siano esattamente equivalenti al termine gambeson, oppure indichino indumenti diversi.
Un po' come per l'altro termine di moda - aketon - che secondo alcuni rievocatori (chiedo scusa, re-enactors... altrimenti non ci si sente abbastanza professionali...) indicherebbe una cosa molto diversa dal gambeson... però non ho ancora visto fonti dell'epoca che giustifichino ciò spiegando la differenza fra i due oggetti.
Il problema resta "aperto": in generale, sappiamo che esistevano queste giubbe imbottite lunghe sino al ginocchio, che ammortizzavano gli urti e il peso dell'armatura; mi verrebbe quindi da usare come sinonimo uno dei termini nostrani, reperibili ad esempio negli statuti delle Società d'armi bolognesi, datati al XIII-XIV secolo, redatti peraltro in latino.
D'altra parte, la funzione dell'oggetto e la foggia esteriore sono le medesime; i dettagli non li vediamo, e a maggior ragione mi par corretto usare per l'oggetto - misterioso - italico il nome che gli davano nella penisola.
Va bene anche per tradurre il nome del medesimo indumento usato in altri paesi d'Europa? In genere se ricostruisco un fante anglosassone, non mi armo di "sword" e di "shield" bensì di spada e scudo (però il vezzo di parlare di long bow anziché arco lungo è diffuso...)... quindi mi riparerò con usbergo e zuppa d'arme (o bambagione, altro sinonimo ricorrente ma di cui non so citare la fonte precisa)
Successivamente la protezione imbottita da porre sotto l'armatura cambia foggia e denominazioni.
Ora, il problema è che da un lato vediamo le immagini di miniature ed affreschi che fanno vedere lembi di tale protezione che spuntano sotto le armature, e dall'altro abbiamo una serie di nomi, diversi - ovviamente - nelle varie lingue locali, non corredati da immagine esplicativa.
Quindi è arduo stabilire se i termini italiani citati sopra siano esattamente equivalenti al termine gambeson, oppure indichino indumenti diversi.
Un po' come per l'altro termine di moda - aketon - che secondo alcuni rievocatori (chiedo scusa, re-enactors... altrimenti non ci si sente abbastanza professionali...) indicherebbe una cosa molto diversa dal gambeson... però non ho ancora visto fonti dell'epoca che giustifichino ciò spiegando la differenza fra i due oggetti.
Il problema resta "aperto": in generale, sappiamo che esistevano queste giubbe imbottite lunghe sino al ginocchio, che ammortizzavano gli urti e il peso dell'armatura; mi verrebbe quindi da usare come sinonimo uno dei termini nostrani, reperibili ad esempio negli statuti delle Società d'armi bolognesi, datati al XIII-XIV secolo, redatti peraltro in latino.
D'altra parte, la funzione dell'oggetto e la foggia esteriore sono le medesime; i dettagli non li vediamo, e a maggior ragione mi par corretto usare per l'oggetto - misterioso - italico il nome che gli davano nella penisola.
Va bene anche per tradurre il nome del medesimo indumento usato in altri paesi d'Europa? In genere se ricostruisco un fante anglosassone, non mi armo di "sword" e di "shield" bensì di spada e scudo (però il vezzo di parlare di long bow anziché arco lungo è diffuso...)... quindi mi riparerò con usbergo e zuppa d'arme (o bambagione, altro sinonimo ricorrente ma di cui non so citare la fonte precisa)
Grazie di tutte queste informazioni, e benvenuta fra noi! 
P.S. Spero che mi vorrà perdonare un piccolo rilievo linguistico: la forma corretta è corredato di. Ma si rassicuri, è un errore che fanno anche sul sito della Crusca.

P.S. Spero che mi vorrà perdonare un piccolo rilievo linguistico: la forma corretta è corredato di. Ma si rassicuri, è un errore che fanno anche sul sito della Crusca.

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
-
- Interventi: 1782
- Iscritto in data: ven, 13 apr 2012 9:09
Grazie della correzione e del benvenuto.
E' un dettaglio che non sapevo, e penso che dovrò trovare il coraggio di intervenire più volte in questo foro, per raccogliere altre attente correzioni... purtroppo migliorare la propria scrittura oggi è molto difficile, perché stiamo perdendo la cura dei dettagli, e se si scrivono strafalcioni, nessuno se ne accorge ed è in grado di segnalarlo.
E' un dettaglio che non sapevo, e penso che dovrò trovare il coraggio di intervenire più volte in questo foro, per raccogliere altre attente correzioni... purtroppo migliorare la propria scrittura oggi è molto difficile, perché stiamo perdendo la cura dei dettagli, e se si scrivono strafalcioni, nessuno se ne accorge ed è in grado di segnalarlo.
- u merlu rucà
- Moderatore «Dialetti»
- Interventi: 1340
- Iscritto in data: mar, 26 apr 2005 8:41
Chi c’è in linea
Utenti presenti in questa sezione: Nessuno e 6 ospiti