Come si pronuncia il cognome «Puzo»?
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Semplicemente, perché non c’è motivo di pronunciar una /o/. Il verbo googlare si pronuncia /guˈglare/, cosí come la /ə/ di Google (o meglio //ə//, giacché la l è una [ɫ] «sillabica/intensa») tende a sparir del tutto in forme come googler, googling &c. Ma forse Lei è influenzato da certe epentesi toscane (psicologo > pissicologo, &c)?Marco1971 ha scritto:Perché non gugolando?
Non posso che darLe ragione.marcocurreli ha scritto:Perché non cercando in rete?

Guardate qui. 

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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D’accordo: le due forme sono ugualmente diffuse. Per esempio, la locuzione senza guglare dà 124 risultati; senza gugolare, 118. Però, nessun dizionario in linea dà gugolare… Anche perché la forma googlare prevale su entrambe. Comunque, in francese abbiamo googler/gougler; in portoghese, googlar/guglar; in spagnolo, googlear/guglear.Marco1971 ha scritto:Guardate qui.

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Sí, però abbiamo anche parole comunissime come giungla, glabro, glaciale, gladiatore, glassa, glauco*, sigla… Comunque, lo ammetto, resta un nesso consonantico parecchio raro in italiano. Ma non mi pare un motivo sufficiente per appesantir la parola al punto di farla diventar un quadrisillabo… (Dopotutto, non è stata proprio la “pesantezza” di certe parole a far sí che, per es., il lat. –iculum diventasse, col tempo, l’italiano –icchio? Se adottiamo gugolare, non è che in futuro finiremo per dire un alquanto brutto gugghiare?Marco1971 ha scritto:E gugolare è comunque piú conforme alla genuina fonotassi italiana.

* Ah, che bella parola! che bel colore! Atena glaucopide…

Il nesso /-gl-/ nei suoi esempi è o iniziale o finale. Guglare è anomalo per quanto riguarda la normale fonotassi. Vorrebbe ridurre cigolare a ciglare? 

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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So che googlar, googlear si trova molto su Internet in pagine portoghesi e spagnole, ma io non conosco nessuno che usi questo verbo, tranne mia moglie, ma lei non conta, perché è ceca. Inoltre, googlar/guglar/guglear/googlear non è attestato in alcun dizionario autorevole di portoghese/spagnolo.Comunque, in francese abbiamo googler/gougler; in portoghese, googlar/guglar; in spagnolo, googlear/guglear.
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Però io guglo, tu gugli, egli gugla &c sarebbero analoghi a parole come giungla — che, guarda caso, pur derivando dall’hindi jangal attraverso l’inglese jungle, non è diventato *giungola (nemmeno nel 1828)!Marco1971 ha scritto:Il nesso /-gl-/ nei suoi esempi è o iniziale o finale. Guglare è anomalo per quanto riguarda la normale fonotassi.

D’altro canto, giugulare non è mai diventato *giuglare.
Riassumendo: se s’afferma gugolare, non è necessario che col tempo diventi guglare; tuttavia, se s’affermasse guglare fin da súbito, non sarebbe qualcosa di completamente nuovo o “sconvolgente”.
Ah, per posizioni di /-gl-/ né iniziali né finali abbiamo aglaonema, bangladese, Bangladesh, deglassare, siglare, siglario, siglato…
In realtà, neanche googlare/guglare/gugolare è ancora entrato nei dizionari italiani «autorevoli». Si stava solo osservando che, in ogni caso, codesti neologismi non inseriscono una vocale tra /g/ e /l/.Brazilian dude ha scritto:Inoltre, googlar/guglar/guglear/googlear non è attestato in alcun dizionario autorevole di portoghese/spagnolo.
Ultima modifica di Souchou-sama in data mar, 10 lug 2012 0:55, modificato 1 volta in totale.
Grazie della risposta e del collegamento. Ho letto gli interventi.Infarinato ha scritto:No, non glielo consentiamo.Peucezio ha scritto:Consentitemi un appunto che riguarda la trascrizione.
La sua è una posizione meditata, non si tratta evidentemente di errore o distrazione, come avevo creduto di primo acchito.
In tutta sincerità resto poco convinto della scelta, perché la logica dell'IPA è quella di avere un segno per ogni suono: se si accetta di utilizzarne due per un suono, o se ne accetta la natura duplice oppure è bene usare un unico segno, quale che sia. Chi ha stabilito l'uso di [ts] per l'affricata dentale, l'ha fatto certamente perché credeva nel fatto che si trattasse di due foni diversi, non certamente per un fatto di comodità tipografica, vista l'astrusità di altri segni di tale sistema di trascrizione, quindi reinterpretarla come un unico segno sdoppiato tipograficamente e come tale ripetibile [tsts] mi pare un po' una forzatura.
Ma parliamo pur sempre di convenzioni, quindi ogni scelta ha una sua legittimità. Personalmente sono un nostalgico della trascrizione ascoliano-merliana, quella dell'"Italia Dialettale" e della CDI, per intenderci, quindi nell'IPA mi muovo come un esule in un territorio cui si è ormai abituato, che ha per forza di cose accettato, ma che non è il suo.
A parte siglare e derivati, /-gl-/ negli altri esempi non è sotto accento.Souchou-sama ha scritto:Ah, per posizioni di /-gl-/ né iniziali né finali abbiamo aglaonema, bangladese, Bangladesh, deglassare, siglare, siglario, siglato…
A me pare convincente quanto scritto nel collegamento fornito prima (chiudendo un occhio sulla grafia):
Personalmente ho qualche perplessità sul fatto che possa essere utilizzato più “googlare” che “googolare”, sia perchè il primo richiede una fonetica più impegnativa (ed anche più difficile da capire per l’interlocutore) e sia perchè il motore di motore di ricerca, in Italia, è normalmente letto come “gugol” e non come “gugl”, dunque “googolare” è la forma più naturale del verbo.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Per quanto riguarda la pronuncia «piú impegnativa», m’arrendo, ché mi rendo conto di quanto possa esser soggettivo. Io, personalmente, faccio molta piú “fatica” (o meglio lo percepisco piú innaturale) a dire gugolare con quattro sillabe che guglare col gruppo /gl/; e proprio non mi piace un gúgolalo! bisdrucciolo per il frequente google it!.Marco1971 ha scritto:Personalmente ho qualche perplessità sul fatto che possa essere utilizzato più “googlare” che “googolare”, sia perchè il primo richiede una fonetica più impegnativa (ed anche più difficile da capire per l’interlocutore) e sia perchè il motore di motore di ricerca, in Italia, è normalmente letto come “gugol” e non come “gugl”, dunque “googolare” è la forma più naturale del verbo.
Per quanto riguarda il secondo punto, è semplicemente ridicolo: nessuno dice */ˈgugl/!! Né in italiano, né in inglese. La /ɫ/ è pur sempre sillabica. Quindi non c’è alcuna pronuncia «gugl» cui contrapporre «gúgol», e l’argomentazione perde di significato. L’unica argomentazione possibile è: «Ah, in inglese le forme flesse e i derivati di google tendono a perder la //ə//? Chi se ne frega: in italiano le facciamo comunque derivare da /ˈgugol/, senza modificarne la pronuncia per “alleggerire” la parola».
Lei certo si rende ben conto di cosa volesse dire chi ha scritto quel commento sulla pronuncia italianizzata di Google. A ogni modo, a questo punto, tutto diventa soggettivo se non ci fondiamo sulla reale fonotassi dell’italiano genuino, che lei ben conosce. Se le pare meglio gúglalo, ho perso ogni speranza. 

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Io so solo che ha cercato di costruir una proporzione del tipo «se gugl, allora guglare; se gugol, allora gugolare» in cui però, sfortunatamente, il primo termine non esiste.Marco1971 ha scritto:Lei certo si rende ben conto di cosa volesse dire chi ha scritto quel commento sulla pronuncia italianizzata di Google.
Non mi fraintenda; intendo solo ritagliarmi un angolino del tutto soggettivo in cui affermare che se posso evitar una parola bisdrucciola lo faccio ben volentieri, ché mi fa ribrezzo come se fosse l’ultima d’un endecasillabo. Dopotutto, Canepàri le definisce «decisamente rare» – e c’è un motivo se lo sono.Marco1971 ha scritto:A ogni modo, a questo punto, tutto diventa soggettivo se non ci fondiamo sulla reale fonotassi dell’italiano genuino, che lei ben conosce. Se le pare meglio gúglalo, ho perso ogni speranza.
Inoltre, Le faccio notare che, nonostante il gruppo /gl/ sia poco «conforme alla reale fonotassi dell’italiano genuino», non lo è cosí poco da generar delle pronunce alternative, com’è invece per tutti gli altri gruppi consonantici che il Canepàri definisce «estranei» all’italiano genuino: Amleto > Ambleto; dogma > domma; psicologo > /*s/icologo, pissicologo; tecnico > tennico; &c.

Ultima cosa: perché tronca tutti gli infiniti? Percepisco e apprezzo l’eleganza in certi casi, ma noto che in lei è costante. Mera curiosità. 

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Chi c’è in linea
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