«Keylogger»
Moderatore: Cruscanti
«Keylogger»
Ho controllato su Wikipedia, e vedo che non è neanche affiancata la traduzione, pur usata stando a Google, registratore di tasti/tastiera. Certo un po’ lunghina, ma nulla vieta di creare un piú agile registratasti/registratastiera. Oppure sono fuori strada?
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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- Iscritto in data: sab, 06 set 2008 15:30
Considerando la funzione che fa, si potrebbe parlate anche di spia tastiera (magari univerbato): decisamente meno diffuso, ma forse più incisivo.
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- Souchou-sama
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Anch’io lo farei maschile. Se qualcuno mi parlasse di una spia tastiera, penserei súbito a spia come sostantivo femminile, nel senso o d’‹infiltrato› o di ‹dispositivo di segnalazione luminosa›. E infatti pensavo steste parlando di questo, quand’ho letto spia tastiera, senza conoscerne il genere o il significato!
Quindi direi proprio lo spia-tastiera (col trattino o senza, ma non cóllo spazio, che secondo me è piú ambiguo).

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Spagnolo e portoghese sembrano lasciare il termine cosí com'è (almeno stando a Wikipedia)... Il francese, invece, traduce con enregistreur de frappe.
Ma la pagina in italiano è sempre la migliore:
«In informatica un keylogger è uno strumento di Sniffing, hardware o software...».
Primo: lo sniffing!
Secondo: perché mai maiuscolo?
Ma la pagina in italiano è sempre la migliore:
«In informatica un keylogger è uno strumento di Sniffing, hardware o software...».
Primo: lo sniffing!

Secondo: perché mai maiuscolo?

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Il maschile basta già per capire che non si tratta di una delle spie classiche dalla tastiera. Quanto ai trattini e alle univerbazioni, ritengo che vadano usati con oculatezza e parsimonia o rischiano, secondo me, di pregiudicare l'eventuale attecchimento del traducente, se percepiti dal pubblico come "stravaganti", cioè come una marcatura onomaturgica.Souchou-sama ha scritto:Quindi direi proprio lo spia-tastiera (col trattino o senza, ma non cóllo spazio, che secondo me è piú ambiguo).
Forse per sottolineare la profondità dell’annusamento.Andrea Russo ha scritto:Primo: lo sniffing!![]()
Secondo: perché mai maiuscolo?

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
- Souchou-sama
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- Località: Persico Dosimo
Capisco cosa vuole dire, ma in italiano non mi pare esistano composti del tipo «verbo alla 3ª pers. sing. + sostantivo» che siano scritti staccati. Per esempio: mangiauomini, parabrezza, scaldabagno, tostapane &c, &c. Lei scriverebbe mai para brezza o tosta pane?PersOnLine ha scritto:Quanto ai trattini e alle univerbazioni, ritengo che vadano usati con oculatezza e parsimonia o rischiano, secondo me, di pregiudicare l'eventuale attecchimento del traducente, se percepiti dal pubblico come "stravaganti", cioè come una marcatura onomaturgica.

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Beh, che dire? Io concordo con Souchou-sama: i composti verbo + nome seguono la scrizione univerbata, anche in creazioni non lemmatizzate del tipo (angeli) reggicortine, che s’incontrano specie nella critica d’arte. Non ci vedrei nulla di stravagante; si pensi anche a tutte le creazioni pubblicitarie scritte tutt’attaccate: nessuno se ne scandalizza. 

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
- SinoItaliano
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Questa parola è di difficile pronuncia per gli italiani.
Pochi giorni fa ho sentito con ovvove (:D) mio fratello pronunciare /,kei'lɔdʒdʒɛr/
Pochi giorni fa ho sentito con ovvove (:D) mio fratello pronunciare /,kei'lɔdʒdʒɛr/

Questo di sette è il piú gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman tristezza e noia recheran l'ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.
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