"Tanto" al posto di "molto": da evitare?

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Avatara utente
Zabob
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Iscritto in data: sab, 28 lug 2012 19:22

"Tanto" al posto di "molto": da evitare?

Intervento di Zabob »

Il filone delle regole fantasma mi ha fatto ricordare che, al liceo, l'insegnante di lettere sosteneva che "tanto" in certi casi è di uso colloquiale, e non va usato, in un linguaggio sorvegliato, in espressioni come «ho tanta paura», «sono tanto triste» oppure «mi dispiace tanto», dove il "molto" (negli esempi, sia aggettivo che avverbio) è sempre da preferirsi.
Anche una frase come «la paura è stata tanta che…» non sta bene: si deve dire, invece, «la paura è stata tanto grande che…». Condivisibile?
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
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Marco1971
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Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Assolutamente no. Basterebbe citare Dante:

Allor fu la paura un poco queta,
che nel lago del cor m’era durata
la notte ch’i’ passai con tanta pieta.
(Inf., I, 19-21)

Il problema è spesso che i docenti non riescono a insegnare le sottigliezze della lingua e dei suoi registri, e questo perché non ne sono loro stessi abbastanza consapevoli.

Certamente, in certi casi l’uso di tanto risulta di tono colloquiale; e purtuttavia, anche in un registro sostenuto, un tanto al posto di un molto può voler dire assai di piú...
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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