Ausiliari e modali e ausiliari e modali
Moderatore: Cruscanti
- ebbrofiore
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- Iscritto in data: lun, 14 mag 2012 14:13
Ausiliari e modali e ausiliari e modali
Seguendo la regola grammaticale, l'ausiliare da anteporre al verbo modale dev'essere quello del verbo reggente che segue a quest'ultimo.
"Voglio mangiare" "Ho mangiato" "Ho voluto mangiare"
"Devo partire" "Sono partito" "Sono dovuto partire"
Ma
"Voglio morire" "Sono morto" "AVREI voluto morire".
Benché alcune grammatiche ammettano la concordanza del servile col modale, vorrei sapere il perché di questo caso (con il verbo morire) che mi sembra così ferreo da non ammettere, come la maggior parte dei casi, l'alternanza avere/essere.
"Voglio mangiare" "Ho mangiato" "Ho voluto mangiare"
"Devo partire" "Sono partito" "Sono dovuto partire"
Ma
"Voglio morire" "Sono morto" "AVREI voluto morire".
Benché alcune grammatiche ammettano la concordanza del servile col modale, vorrei sapere il perché di questo caso (con il verbo morire) che mi sembra così ferreo da non ammettere, come la maggior parte dei casi, l'alternanza avere/essere.
Dell'argomento si è già discusso in parte in questo filone.
Le faccio notare che si può dire benissimo "ho dovuto partire": «ma avevo meco quell'anticaglia della signora zia, e per compassione di lei ho dovuto partire.» (C. Goldoni); «Non vi ho niente da fare, ma gli Olivi, quali cittadini italiani, hanno dovuto partire» (Svevo).
Le faccio notare che si può dire benissimo "ho dovuto partire": «ma avevo meco quell'anticaglia della signora zia, e per compassione di lei ho dovuto partire.» (C. Goldoni); «Non vi ho niente da fare, ma gli Olivi, quali cittadini italiani, hanno dovuto partire» (Svevo).
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
- ebbrofiore
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La sola vera eccezione alla regola è col verbo essere, che coi servili prende solo avere: ho dovuto/potuto/voluto essere.
Benché l’uso comune abbia optato per ha dovuto/potuto/voluto morire, non è affatto escluso l’ausiliare essere:
Tu sei voluto morire quando altrui il vivere piú diletta, e a quel fine giunto sei ove a tutti o tardi o per tempo arrivar conviene. (Bandello, Novelle, 1554)
E ciò non è limitato alla lingua antica. Una ricerca in Google Libri della stringa sarebbe voluto morire dà occorrenze anche recentissime.
Benché l’uso comune abbia optato per ha dovuto/potuto/voluto morire, non è affatto escluso l’ausiliare essere:
Tu sei voluto morire quando altrui il vivere piú diletta, e a quel fine giunto sei ove a tutti o tardi o per tempo arrivar conviene. (Bandello, Novelle, 1554)
E ciò non è limitato alla lingua antica. Una ricerca in Google Libri della stringa sarebbe voluto morire dà occorrenze anche recentissime.

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
- ebbrofiore
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Avendo cercato solo risultati per Sarei voluto morire, mi ero dato per vinto. Grazie 

Bisogna mettere le virgolette per la ricerca esatta. 

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Marco, mi permetto di rettificare il suo collegamento poiché, così com'è, conduce agli stessi risultati ottenuti da ebbrofiore. Solo 13 occorrenze nei libri (più altre 7 con "sarei voluta morire").
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
La ringrazio, ma il mio collegamento è uguale al suo: 13 risultati; quello di ebbrofiore ne dà 12.600. 

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Guardi, non so cosa c'è che non va, fatto sta che se faccio clic sulle parole "ricerca esatta" del suo intervento, mi si mostrano i risultati di "sarei voluto morire" (senza virgolette) in Google Libri, circa 12.500. QUI c'è il (chilometrico) collegamento copincollato.
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
Strano: a me continua a dare i 13 risultati con la ricerca tra virgolette. Ho provato ad aprire anche con IE (io uso Firefox) e anche sul calcolatore fisso: stesso risultato. Bah, non importa. 

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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