«Evolversi» e «evolvere»
Moderatore: Cruscanti
«Evolversi» e «evolvere»
Un buon riassunto della situazione in questa scheda di Angela Frati.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
- Ferdinand Bardamu
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Molto chiaro. La Frati non ne riporta l'esempio, ma anche evolvere (intransitivo non pronominale) richiede l'ausiliare essere, vero?
P.S. Una piccola precisazione pedantesca: la forma latina *STETUI da cui deriverebbe il passato remoto stetti andrebbe asteriscata perché non è attestata ma solo ricostruita.
P.S. Una piccola precisazione pedantesca: la forma latina *STETUI da cui deriverebbe il passato remoto stetti andrebbe asteriscata perché non è attestata ma solo ricostruita.
Il GRADIT dà ‘essere’ o ‘avere’. Ma francamente La situazione ha evoluto puzza di francese (La situation a évolué). In letteratura sono rarissime le occorrenze di evolvere intransitivo (se ben ricordo, solo l’esempio di Gozzano). La forma piú italiana è e rimane evolversi. 

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
- Ferdinand Bardamu
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Grazie mille, Marco.
La Crusca conferma «la massima libertà nella scelta», ma, per esempio, quanto all'intransitivo, il Treccani dà solo la forma pronominale.

Prego. 
Aggiungo ancora la saggia nota del DIR (Dizionario Italiano Ragionato, sott. mia).
evòlvere [...] Intr. (non usato nei tempi comp.) Svilupparsi, Mutare: La situazione evolveva rapidamente.


Aggiungo ancora la saggia nota del DIR (Dizionario Italiano Ragionato, sott. mia).
evòlvere [...] Intr. (non usato nei tempi comp.) Svilupparsi, Mutare: La situazione evolveva rapidamente.

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Frequente, nei trattati di medicina e biologia, l'uso trans. di "evolvere" come sinonimo di "sviluppare", evidente calco dell'ingl. to evolve; un esempio a caso da Google libri:
Per evitare di essere predate queste cavallette hanno evoluto una doppia strategia
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
Come in altri casi, sarà anche per influsso dell’inglese (forse una reviviscenza), ma evolvere transitivo col senso di ‘sviluppare’ è nei nostri antichi attestato. 

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
L'ho letto, che l'uso transitivo di "evolvere" è attestato nell'italiano antico. Ciò potrebbe forse rendere più digeribile l'ennesimo calco (così come per "confidente" col valore di fiducioso, di cui non mancano eccelse attestazioni in letteratura).
Ma mi permetta di ritenere che chi redige e traduce dall'inglese in tal modo testi scientifici di solito dimostra, più che una sottile conoscenza dei modi antichi della nostra lingua, una grossa ignoranza* di quelli moderni.
* "ignoranza" anche e soprattutto nel senso di voluta e consapevole negligenza: ubi anglicus, italicus cessat.
Ma mi permetta di ritenere che chi redige e traduce dall'inglese in tal modo testi scientifici di solito dimostra, più che una sottile conoscenza dei modi antichi della nostra lingua, una grossa ignoranza* di quelli moderni.
* "ignoranza" anche e soprattutto nel senso di voluta e consapevole negligenza: ubi anglicus, italicus cessat.

Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
Senza dubbio. Tuttavia il GRADIT marca CO[mune] anche l’uso transitivo, con l’esempio: ha evoluto le sue teorie. È vero però che non si sa bene fino a che punto sia affidabile, visto che quanto dice del passato remoto contraddice i dati dell’articolo riportato sopra:
forme rare: nel pass.rem. evolsi per evolvei o evolvetti... (stesso discorso per evolse e evolsero)
forme rare: nel pass.rem. evolsi per evolvei o evolvetti... (stesso discorso per evolse e evolsero)

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
"Evolved his theories": 16.600 risultati in Google... e ho detto tutto.Marco1971 ha scritto:il GRADIT marca CO[mune] anche l’uso transitivo, con l’esempio: ha evoluto le sue teorie.

Ultima modifica di Zabob in data dom, 09 set 2012 15:40, modificato 1 volta in totale.
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
Io son con lei, penso anch’io che certi traduttori non facciano un lavoro accettabile (ma ce ne sono di bravi, anche, per fortuna, e che conosco
).
Nel caso di anglicismi semantici che in qualche modo tornano a noi, coincidendo piú o meno con usi antichi esistenti nella nostra lingua, mi sentirei di accettarli senza storie. Si rilegga l’articolo di Arrigo Castellani «Vendistica e il concetto di bizzarro», in particolare l’ultimo paragrafo.

Nel caso di anglicismi semantici che in qualche modo tornano a noi, coincidendo piú o meno con usi antichi esistenti nella nostra lingua, mi sentirei di accettarli senza storie. Si rilegga l’articolo di Arrigo Castellani «Vendistica e il concetto di bizzarro», in particolare l’ultimo paragrafo.

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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