È la stessa pronuncia che si sente qui. Immagino sia connotata diastraticamente (lingua delle borgate ~ lingua della Roma bene): infatti la usa Mario Brega, mentre Verdone dice /ˈspɔso/. È cosí?SinoItaliano ha scritto:E quelli che invece non commetto: spóso
Il filone dello sfogo: quali pronunce non sopportate punto?
Moderatore: Cruscanti
- Ferdinand Bardamu
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Meglio cosí! Seppur minoritarie, sono pronunce diffuse anche a Roma. Probabilmente la TV comincia a dar i suoi frutti, anche se nei doppiaggi sento decisamente troppo spesso /ˈpranʦo/…SinoItaliano ha scritto:Ha centrato in pieno, tranne per il fatto che pronuncio orgóglio, pran/dz/o e sógno (ma sònno).

Quanto a centésimi & Cèsare (pronunce che, lo ammetto, vengono piuttosto spontanee anche a me, e non sempre riesco a correggerle), Lei non ha colpa: a Roma non esistono le pronunce –èsimo & Césare.SinoItaliano ha scritto:E tra gli «errori» che commetto anche io, aggiungerei: centésimi, Cèsare, quattòrdici ecc.

Meglio: /sˈpɔso/. In italiano la /s/ e la /p/ sono “staccate”, diversamente da quanto avviene, per es., in inglese: /ˈstɒp/.Ferdinand Bardamu ha scritto:mentre Verdone dice /ˈspɔso/
Dunque Lei è geograficamente fiorentino ma linguisticamente pisano-livornese: empolese, forse?Carnby ha scritto:Sì, è vero, comunque, da me si dice vèndere, mèttere, scèndere, vèndico, nève, scèlta, sénza, mólle ecc.


Del contado.Souchou-sama ha scritto:Dunque Lei è geograficamente fiorentino ma linguisticamente pisano-livornese: empolese, forse?

Souchou-sama ha scritto:(Inoltre, scèndere, vèndico & sénza sono, per il Canepàri, pronunce «accettabili»; vèndere & scèlta lo sono di meno; mèttere, nève & mólle non lo sono affatto.
A onor del vero, nève è in netto regresso, i più giovani pronunciano tutti néve.
- SinoItaliano
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Mi sarei aspettato [R: ɛ/e]... conosco molte persone che pronunciano sistematicamente il dittongo <ie> con la [e] chiusa, pur non rappresentando la maggioranza.Infarinato ha scritto:Nel Lazio, ma non a Roma.
Non lo so, non le so dire con certezza.Ferdinand Bardamu ha scritto:Immagino sia connotata diastraticamente (lingua delle borgate ~ lingua della Roma bene): infatti la usa Mario Brega, mentre Verdone dice /ˈspɔso/. È cosí?
A orecchio si sente che quelli della Roma bene e quelli delle borgate parlano in modo leggermente diverso, ma non le so dire le caratteristiche precise che differenziano le parlate e se la pronuncia di «sposo» dipenda da ciò.
Un mio professore di Firenze dice frèno e colónna.Carnby ha scritto:Sì, è vero, comunque, da me si dice vèndere, mèttere, scèndere, vèndico, nève, scèlta, sénza, mólle ecc.
Secondo il DiPi, frèno è la pronuncia piú diffusa in Toscana, ed è «accettabile», mentre la piú consigliabile è fréno.
ˈfreno, -ɛ- [T ɛ/e, UL e/ɛ, MR e]
Ho appena scoperto con sorpresa che colónna è la pronuncia piú consigliabile.
A dir la verità mi ha fatto venire un dubbio.Souchou-sama ha scritto:Probabilmente la TV comincia a dar i suoi frutti, anche se nei doppiaggi sento decisamente troppo spesso /ˈpranʦo/…
Forse pronuncio la parola singola /ˈprandzo/, ma poi all'interno di una frase mi potrebbe scappare un /ˈpranʦo/... Il mio orecchio non è allenato per ascoltare la mia stessa bocca.

Questo di sette è il piú gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman tristezza e noia recheran l'ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.
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Nonostante non sia la pronuncia originaria, frèno è «oggi domin[ante] in quasi tutta [la] Toscana».SinoItaliano ha scritto:Un mio professore di Firenze dice frèno e colónna.Carnby ha scritto:Sì, è vero, comunque, da me si dice vèndere, mèttere, scèndere, vèndico, nève, scèlta, sénza, mólle ecc.
Secondo il DiPi, frèno è la pronuncia piú diffusa in Toscana, ed è «accettabile», mentre la piú consigliabile è fréno.
ˈfreno, -ɛ- [T ɛ/e, UL e/ɛ, MR e]
Ho appena scoperto con sorpresa che colónna è la pronuncia piú consigliabile.
Per colonna si veda anche il DOP (ora ch'è risorto!

Da qualche parte (e non ricordo dove) ho letto che l'esito atteso fréno era assai diffuso in ambito rurale, mentre per i dispositivi meccanici oggi molto più comuni si è imposta la pronuncia dotta frèno; chissà se è vero.SinoItaliano ha scritto:Un mio professore di Firenze dice frèno
L'unica esistente qui da me. Ma non c'era in Toscana una fortissima tendenza alla «chiusura» di ogni nesso CVN con V /o, ɔ/?SinoItaliano ha scritto:Ho appena scoperto con sorpresa che colónna è la pronuncia piú consigliabile.
- Souchou-sama
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In effetti, questo spiegherebbe Abbóndio, facóndia, poetónzolo, sónno, amarógnolo… D’altro canto, però, non dimentichiamoci di gònna (vs. il piú neutro —e romano— gónna).Carnby ha scritto:L'unica esistente qui da me. Ma non c'era in Toscana una fortissima tendenza alla «chiusura» di ogni nesso CVN con V /o, ɔ/?

- Souchou-sama
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E comunque la diffusione a Firenze della pronuncia gònna è relativamente recente (forse un secolo circa); fino all’Ottocento s’è sempre pronunciato gónna, variante che mi è capitato di sentire in Firenze, specie da persone anziane. (Io, per me, ho sempre detto gònna con o aperta.)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
- SinoItaliano
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Per gonna il DOP conferma quanto detto da Marco, ma dà per prima la pronuncia chiusa gónna, seguita da gònna.
Invece secondo il DiPi: ˈɡɔnna. -o- [T ɔ/o, UMLR o/ɔ]
Quindi il neutro tradizionale ha preso l'antica pronuncia fiorentina chiusa (e quindi preferita dal DOP), mentre il neutro moderno ha preso la moderna pronuncia fiorentina aperta?
Unico caso in cui il neutro tradizionale corrisponde alla pronuncia romana, e il neutro moderno alla pronuncia fiorentina?
Per colonna non avevo pensato all'etimologia latina, infatti è chiaro che columna diventa colónna con la o chiusa.
Qui invece è colònna ad essere la pronuncia «strana», chissà a cosa sarà dovuto?
Invece secondo il DiPi: ˈɡɔnna. -o- [T ɔ/o, UMLR o/ɔ]
Quindi il neutro tradizionale ha preso l'antica pronuncia fiorentina chiusa (e quindi preferita dal DOP), mentre il neutro moderno ha preso la moderna pronuncia fiorentina aperta?
Unico caso in cui il neutro tradizionale corrisponde alla pronuncia romana, e il neutro moderno alla pronuncia fiorentina?

Per colonna non avevo pensato all'etimologia latina, infatti è chiaro che columna diventa colónna con la o chiusa.
Qui invece è colònna ad essere la pronuncia «strana», chissà a cosa sarà dovuto?
Questo di sette è il piú gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman tristezza e noia recheran l'ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.
- Souchou-sama
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A conti fatti, posso risponderLe: sí.SinoItaliano ha scritto:Unico caso in cui il neutro tradizionale corrisponde alla pronuncia romana, e il neutro moderno alla pronuncia fiorentina?


Molte di queste pronunce coincidono con quelle del fiorentino cólto.Souchou-sama ha scritto:...quella romana: bóccolo, Bréscia, camerléngo, raméngo, còmplico, còppia, cótica, falèna, flaménco, fréno, sbèndo, sgòmino, spróne, spróno, Trènto…
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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