«San Stino di Livenza»
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«San Stino di Livenza»
Il comune di Santo Stino di Livenza ha deciso, con una delibera del 10 novembre 2011, di assumere la denominazione San Stino corrispondente alla forma dialettale San Stin, ma contraria alla normale fonotassi italiana.
- Ferdinand Bardamu
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La lingua veneta si chiama lingua e non dialetto.
Bardamu la invito ad avere più rispetto per i veneti, la loro cultura e la loro lingua, si vergogni.
Per quanto mi riguarda il comune di San Stin ha fatto bene: il nome proprio è sacro e fanno bene a rimetterlo al suo posto cancellando la deformazione dell'adeguamento alla fonatassi della lingua italiana che spesso fa danni; è la lingua italiana che si deve adeguare al nome proprio e non altrimenti.
Bardamu la invito ad avere più rispetto per i veneti, la loro cultura e la loro lingua, si vergogni.
Per quanto mi riguarda il comune di San Stin ha fatto bene: il nome proprio è sacro e fanno bene a rimetterlo al suo posto cancellando la deformazione dell'adeguamento alla fonatassi della lingua italiana che spesso fa danni; è la lingua italiana che si deve adeguare al nome proprio e non altrimenti.
Ke bela ke la xe la me lengoa veneta, na lengoa parlà co' piaser anca dal bon Dio!
Alberto Pento
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- Ferdinand Bardamu
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Le faccio solamente notare, di là dall’osservazione sulla sua solita abitudine a violare l’ortografia italiana, che in questo caso è utile adoprare il concetto di dialetto, ché il veneto, fino a prova contraria, è un «[s]istema linguistico di ambito geografico o culturale limitato, che non ha raggiunto o che ha perduto autonomia e prestigio di fronte a un altro sistema divenuto dominante e riconosciuto come ufficiale, col quale tuttavia, e con altri sistemi circostanti, forma un gruppo di idiomi molto affini per avere origine da una stessa lingua madre» [Vocabolario Treccani in linea s.v. «Dialetto»].caixine ha scritto:La lingua veneta si chiama lingua e no dialetto.
Nel caso di Santo Stino, si è operata un’italianizzazione piuttosto semplice e spontanea del nome del paese; la decisione del Comune, invece, è del tutto insensata perché il troncamento di santo davanti a s preconsonantica non è buon italiano. Se il paese avvertiva impellente il bisogno di darsi un nuovo nome, lo poteva fare accanto al nome italiano: cosí invece, s’è creato un ibrido che dovrebbe fare storcere il naso a un cultore del dialetto quale lei dice di essere.
- caixine
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Bardamu, le faccio notare che le sue argomentazioni sono di chiaro stampo socio-razzista.
Mi stupisce che un sito come questo di cruscate possa ospitare e dare spazio a personaggi socio-razzisti come lei.
E' semplicemente vergognoso.
Spero che i cultori del volgare italiano non siano così malridotti da dover disprezzare le altre lingue per rafforzare quella italiana.
Le ricordo che i registri di ogni lingua, compresa quella italiana, sono molteplici e che il cosidetto "registro alto" è semplicemente una convenzione, un modello a cui per fortuna non siamo ancora costretti ad adeguarci pena la galera. Per me di parlare e di scrivere come fanno certi "attori o specialisti della parola" (specialisti che a volte paiono come dei culturisti che deformano e deturpano il proprio corpo) non costituisce una grande attrattiva e nemmeno ne sento il bisogno per una forma qualsiasi di emulazione; anzi spesso mi disgusta e mi rifiuto anche fosse soltanto per affermare la mia libertà.
Sulla definizione di dialetto data nel Treccani non sono minimamente d'accordo, la trovo del tutto inadeguata.
Mi stupisce che un sito come questo di cruscate possa ospitare e dare spazio a personaggi socio-razzisti come lei.
E' semplicemente vergognoso.
Spero che i cultori del volgare italiano non siano così malridotti da dover disprezzare le altre lingue per rafforzare quella italiana.
Le ricordo che i registri di ogni lingua, compresa quella italiana, sono molteplici e che il cosidetto "registro alto" è semplicemente una convenzione, un modello a cui per fortuna non siamo ancora costretti ad adeguarci pena la galera. Per me di parlare e di scrivere come fanno certi "attori o specialisti della parola" (specialisti che a volte paiono come dei culturisti che deformano e deturpano il proprio corpo) non costituisce una grande attrattiva e nemmeno ne sento il bisogno per una forma qualsiasi di emulazione; anzi spesso mi disgusta e mi rifiuto anche fosse soltanto per affermare la mia libertà.
Sulla definizione di dialetto data nel Treccani non sono minimamente d'accordo, la trovo del tutto inadeguata.
Ke bela ke la xe la me lengoa veneta, na lengoa parlà co' piaser anca dal bon Dio!
Alberto Pento
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- u merlu rucà
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Penso perché Tresnuraghes è totalmente in sardo, invece San Stino è mezzo in veneto e mezzo in italiano: un ibrido poco sensato.u merlu rucà ha scritto:Tra parentesi, seguendo il ragionamento di Bardamu, perché un comune sardo può chiamarsi Tresnuraghes e quello di Santo Stino non può chiamarsi San Stin?
- caixine
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Pare che San Stin corrisponda al nome del santo patrono che in lingua italiana è Santo Stefano o San Stefano.
Farò qualche ricerca in merito perché non mi fido di quanto riportato nel dizionario di toponomastica italiana UTET.
(Non vorrei che San Stefano sia come tanti San Donà e San Daniele che in lontani secoli sono la trasformazione/deformazione di tanti Sand- di origine germanica come Sandrigo: sand = sabbia, banco di sabbia).
In area italica i paesi col nome San .. piuttosto che Santo/Sant' ... sono la maggioranza; pertanto la forma San non è soltanto veneta ma è diffusa in quasi tutto lo stivale: San Lupo, San Luca, San Lorenzo, San Mauro, San Pietro di Caridà, San Ponso, San Rufo, e mille altri.
Stino invece è la italianizzazione di Stin.
E' vero quanto scritto da Bardamu che davanti davanti a nomi come Stefano la toponomastica italiana ha sempre la forma Santo.
Pertanto il San di San Stino/Stin è una forma veneta e non italiana.
Farò qualche ricerca in merito perché non mi fido di quanto riportato nel dizionario di toponomastica italiana UTET.
(Non vorrei che San Stefano sia come tanti San Donà e San Daniele che in lontani secoli sono la trasformazione/deformazione di tanti Sand- di origine germanica come Sandrigo: sand = sabbia, banco di sabbia).
In area italica i paesi col nome San .. piuttosto che Santo/Sant' ... sono la maggioranza; pertanto la forma San non è soltanto veneta ma è diffusa in quasi tutto lo stivale: San Lupo, San Luca, San Lorenzo, San Mauro, San Pietro di Caridà, San Ponso, San Rufo, e mille altri.
Stino invece è la italianizzazione di Stin.
E' vero quanto scritto da Bardamu che davanti davanti a nomi come Stefano la toponomastica italiana ha sempre la forma Santo.
Pertanto il San di San Stino/Stin è una forma veneta e non italiana.
Ultima modifica di caixine in data dom, 21 ott 2012 22:39, modificato 6 volte in totale.
Ke bela ke la xe la me lengoa veneta, na lengoa parlà co' piaser anca dal bon Dio!
Alberto Pento
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- Ferdinand Bardamu
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Caro Merlo, guardi che il mio ragionamento era un po’ diverso. Ho scritto «accanto al nome italiano» perché quest’ultimo è stato quello ufficiale fino all’anno scorso; per questo, io l’avrei tenuto – il Veneto è in Italia, dopotutto – e avrei semmai aggiunto anche la denominazione in dialetto. Non osteggerei nemmeno la ridenominazione solo in dialetto*, sennonché il paese porta il nome di un santo, per quanto sconosciuto, sicché è facile e naturale italianizzarlo. Tresnuraghes non mi sembra altrettanto trasparente.
* Però, scusi, se venetizziamo Santo Stino, dovremmo fare altrettanto con Venezia, Treviso, ecc.
* Però, scusi, se venetizziamo Santo Stino, dovremmo fare altrettanto con Venezia, Treviso, ecc.
- u merlu rucà
- Moderatore «Dialetti»
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Avevo letto male, perciò ho fatto l'esempio di Tresnuraghes. In effetti San Stino è un ibrido orrendo. O Santo Stino (buon italiano) o San Stin (buon veneto).PersOnLine ha scritto:Penso perché Tresnuraghes è totalmente in sardo, invece San Stino è mezzo in veneto e mezzo in italiano: un ibrido poco sensato.u merlu rucà ha scritto:Tra parentesi, seguendo il ragionamento di Bardamu, perché un comune sardo può chiamarsi Tresnuraghes e quello di Santo Stino non può chiamarsi San Stin?
- u merlu rucà
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Avevo letto male. Per quanto riguarda la venetizzazione, è chiaro che è più facile con un comune praticamente sconosciuto che non con uno famoso o ben conosciuto. Infatti, tanto per tornare alla Sardegna, abbiamo Tresnuraghes e Cagliari/Sassari (che in sardo suonano Casteddu e Tattaris).Ferdinand Bardamu ha scritto:Caro Merlo, guardi che il mio ragionamento era un po’ diverso. Ho scritto «accanto al nome italiano» perché quest’ultimo è stato quello ufficiale fino all’anno scorso; per questo, io l’avrei tenuto – il Veneto è in Italia, dopotutto – e avrei semmai aggiunto anche la denominazione in dialetto. Non osteggerei nemmeno la ridenominazione solo in dialetto*, sennonché il paese porta il nome di un santo, per quanto sconosciuto, sicché è facile e naturale italianizzarlo. Tresnuraghes non mi sembra altrettanto trasparente.
* Però, scusi, se venetizziamo Santo Stino, dovremmo fare altrettanto con Venezia, Treviso, ecc.
Gentile caixine,caixine ha scritto:Mi stupisce che un sito come questo di cruscate possa ospitare e dare spazio a personaggi socio-razzisti come lei.
E' semplicemente vergognoso.
legga bene il nostro decalogo, in particolare i primi quattro punti.
Non saranno tollerati altri suoi interventi in questa piazza che infrangano il nostro codice di buona condotta.
Non vi saranno altri avvertimenti.
Grazie dell’attenzione.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
- caixine
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Marco, abbia lo stesso riguardo anche per me.
Ultima modifica di caixine in data dom, 21 ott 2012 22:44, modificato 1 volta in totale.
Ke bela ke la xe la me lengoa veneta, na lengoa parlà co' piaser anca dal bon Dio!
Alberto Pento
Alberto Pento
- u merlu rucà
- Moderatore «Dialetti»
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- Iscritto in data: mar, 26 apr 2005 8:41
Dalle mie parti (Liguria occ.) Stefano è Steva e Stefanino è Stevanìn. Se è lo stesso in veneto, potrebbe derivare da St(evan)ìn (o magari St(ev)ìn).caixine ha scritto:Pare che San Stin corrisponda al nome del santo patrono che in lingua italiana è Santo Stefano o San Stefano.
Farò qualche ricerca in merito perché non mi fido di quanto riportato nel dizionario di toponomastica italiana UTET.
- Ferdinand Bardamu
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L’allomorfo san, in italiano, ricorre davanti a nomi che iniziano per consonante semplice o i nessi occlusiva + /l, r/. Non so quale corpus abbia esaminato lei, e mi piacerebbe avere una cifra che comprovi quella «maggioranza». Inoltre, noi stiamo discutendo sull’opportunità o no di usare l’allomorfo san davanti a s preconsonantica: nei suoi spogli quanti casi del genere ha trovato? Potrebbe elencarli insieme all’indicazione della provincia?caixine ha scritto:In area italica i paesi col nome San .. piuttosto che Santo/Sant' ... sono la maggioranza; pertanto la forma San non è soltanto veneta ma è diffusa in quasi tutto lo stivale.
Stino invece è la italianizzazione di Stin.
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