[xTSC] «Zero a quoziente»
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[xTSC] «Zero a quoziente»
Questa è un'espressione tradizionale della mia zona. Significa «essere una nullità» e pare tragga la sua origine da una tecnica aritmetica usata nei secoli passati. L'avevo associata (erronemente) al fatto che potesse esistere un «quoziente zero», cosa impossibile dato che nessuna divisione può dare come risultato zero. Google dà solo quattro risultati per l'esatta stringa di testo corrispondente, di cui due napoletane. Sapete se per caso la locuzione esiste anche in altre parti della Toscana o d'Italia?
- u merlu rucà
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Re: [xTSC] «Zero a quoziente»
Carnby ha scritto:...una tecnica aritmetica usata nei secoli passati...

Le divisioni le faccio ancora così...
- u merlu rucà
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Re: [xTSC] «Zero a quoziente»
Io pure.Scilens ha scritto:Carnby ha scritto:...una tecnica aritmetica usata nei secoli passati...![]()
Le divisioni le faccio ancora così...
Re: [xTSC] «Zero a quoziente»
Chiedo venia, ho letto un po' in fretta.Scilens ha scritto:Le divisioni le faccio ancora così...

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Re: [xTSC] «Zero a quoziente»
Sicuro?Carnby ha scritto:L'avevo associata (errone[a]mente) al fatto che potesse esistere un «quoziente zero», cosa impossibile dato che nessuna divisione può dare come risultato zero.

Re: [xTSC] «Zero a quoziente»
D'accordo, stasera sto facendo delle figure di...PersOnLine ha scritto:Sicuro?

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Se l'espressione trae davvero origine dall'inverso della legge di annullamento del prodotto, in confronto dire a una persona che «è una nullità» è quasi fargli un complimento, poiché l'espressione equivarrebbe a dirgli che è una specie di "buco nero" in grado di annichilire tutto. (Anche se pure quest'ultimo esempio è molto discutibile in termini di fisica, ma io intendo «buco nero» in un'accezione più volgare.)
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Re: [xTSC] «Zero a quoziente»
Anche zero diviso zero da zero, giusto?
Mia nonna è invece solita dire zero al quoto.

Mia nonna è invece solita dire zero al quoto.
- SinoItaliano
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Re: [xTSC] «Zero a quoziente»
Su questo filone abbiamo bisogno di discutere matematica.amoralizzatore ha scritto:Anche zero diviso zero dà zero, giusto?![]()
Mia nonna è invece solita dire zero al quoto.
Zero diviso qualsiasi numero dà zero.
Ma zero diviso zero dà indefinito (se non sbaglio, si usa questo termine in algebra). Cioè può essere qualsiasi numero, dato che facendo l'operazione inversa, qualsiasi numero moltiplicato per zero fa zero.
Invece qualsiasi numero diviso zero dà infinito in analisi matematica.
Alcuni fanno una distinzione tra quoziente quando c'è il resto, e quoto quando il resto è zero.
Questo di sette è il piú gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman tristezza e noia recheran l'ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.
- Souchou-sama
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È curioso come il riferimento all’aritmetica risulti, a quanto pare, ostico ai piú, quando l’espressione zero a quoziente si potrebbe molto piú «comodamente» [re]interpretare come «esser uno zero quanto a quoziente intellettivo»!
(Seppur, me ne rendo conto, con uno slittamento dall’inutilità alla stupidità…)

- u merlu rucà
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Il concetto di 'zero' non è molto popolare ed è recente. Ricordo bene, circa quarant'anni fa, durante le partite a bocce, gli anziani che, alla domanda di spettatori ritardatari: - Cantu semu? - "quanto siamo? (cioè qual è il punteggio?), rispondevano: - Dui a ren - "due a zero", ma quel ren significa letteralmente 'niente'. Sono convinto che anche in altri dialetti sia la stessa cosa, anche se ormai è un arcaismo.
Più che altro, dubito che in passato il concetto di «quoziente intellettivo» fosse così popolare...Souchou-sama ha scritto:È curioso come il riferimento all’aritmetica risulti, a quanto pare, ostico ai piú, quando l’espressione zero a quoziente si potrebbe molto piú «comodamente» [re]interpretare come «esser uno zero quanto a quoziente intellettivo»! (Seppur, me ne rendo conto, con uno slittamento dall’inutilità alla stupidità…)
- SinoItaliano
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In quello angloamericano.u merlu rucà ha scritto:Sono convinto che anche in altri dialetti sia la stessa cosa, anche se ormai è un arcaismo.

Questo di sette è il piú gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman tristezza e noia recheran l'ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.
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