Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Per me, fra tre giorni si dice «dopodopodomani» (:D) o «dopodomani l'altro».
Questo di sette è il piú gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman tristezza e noia recheran l'ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.
Nel dialetto del mio piccolo Comune, dopodomani si dice "pescrài".
Mi narravano anche di "pescrogne, pescrille e chell'etra dì" per i successivi, ma non li ho mai sentiti nell'uso comune.
iviarco ha scritto:Nel dialetto del mio piccolo Comune, dopodomani si dice "pescrài".
Mi narravano anche di "pescrogne, pescrille e chell'etra dì" per i successivi, ma non li ho mai sentiti nell'uso comune.
Mantenimento del classico cras (crai) invece del più tardo demane e simili.