«Interpretamento»

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Jonathan
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Iscritto in data: sab, 10 ott 2009 22:43
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«Interpretamento»

Intervento di Jonathan »

Buonasera a tutti. Durante un'animata discussione con alcune maestre della scuola elementare dove studia mio nipote, mia sorella ha detto, per errore, questo è un suo interpretamento invece di questa è una sua interpretazione. Niente di trascendentale, se non che alcuni dei presenti hanno storto il naso e ne hanno approfittato per screditarla, come se dopo un'errore del genere uno non avesse piú il diritto di far valere le proprie ragioni.

Polemiche a parte, mi rivolgo a voi per saperne di piú: non ho trovato questa parola in alcuno dei maggiori dizionari odierni in linea, però ve ne sono diverse occorrenze su Google Libri, per esempio in qualche vocabolario del Settecento. In alcuni casi il termine è virgolettato, come in questo recente testo della Corte Costituzionale: Per il giudice dissenziente Mahrenholz, questo intervento di interpretazione delle disposizioni sulla procedura di esecuzione introduce un “interpretamento” che accerta una volontà del legislatore non espressa nelle leggi.

Sapete fino a che epoca il suo uso è stato comune o accettabile, e se oggi possa essere ancora adoperato, magari in un registro alto, nel senso di interpretazione?

Molte grazie e a presto. :D
Fausto Raso
Interventi: 1725
Iscritto in data: mar, 19 set 2006 15:25

Intervento di Fausto Raso »

Gentile Jonathan, interpretamento per interpretazione è a lemma nel GDU e nello Zingarelli. Per quest'ultimo, addirittura, è voce dotta. :D
Veda anche qui. E sempre a proposito di interpretamento stupisce leggere un'altro in questo sito. :o
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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Marco1971
Moderatore
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Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Col senso di ‘interpretazione’, interpretamento è marcato Ant. dal Battaglia e di basso uso dal GRADIT. Secondo me non si può proprio adoperare oggi in luogo di interpretazione, anche perché ha un senso tecnico-specialistico in retorica. L’unico caso in cui potrebbe essere impiegato è quello solito della prosa d’arte raffinatamente arcaizzante, come quella di Landolfi. :)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Jonathan
Interventi: 228
Iscritto in data: sab, 10 ott 2009 22:43
Località: Almaty

Intervento di Jonathan »

Grazie tante, cari Fausto e Marco, per i vostri sempre puntuali e cortesi contributi. :D
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