Apertura della vocale nella parola «niente»
Moderatore: Cruscanti
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Apertura della vocale nella parola «niente»
Parlando con una persona delle Marche ho notato che la sequenza "ie" (semivocale + "e") ha sistematicamente la vocale chiusa
"pieno" /pjeno/, "miele" /mjele/ "vieni" /vjeni/
Spicca però, in questa regolarita, "niente" /njɛnte/.
Ho controllato sul DiPI ed effettivamente nel centro Italia c'è discordanza sulla pronuncia della sequenza. Discordanza però regolare a zone, dato che in Toscana e a Roma è sempre aperta, in Umbria e Marche sempre chiusa, nel Lazio generalmente chiusa.
Però questo "niente" /njɛnte/ mette d'accordo tutto il centro: qual è la motivazione che porta le zone più "chiuditrici" a fare quest'eccezione?
"pieno" /pjeno/, "miele" /mjele/ "vieni" /vjeni/
Spicca però, in questa regolarita, "niente" /njɛnte/.
Ho controllato sul DiPI ed effettivamente nel centro Italia c'è discordanza sulla pronuncia della sequenza. Discordanza però regolare a zone, dato che in Toscana e a Roma è sempre aperta, in Umbria e Marche sempre chiusa, nel Lazio generalmente chiusa.
Però questo "niente" /njɛnte/ mette d'accordo tutto il centro: qual è la motivazione che porta le zone più "chiuditrici" a fare quest'eccezione?
- Souchou-sama
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Non me n’intendo abbastanza, ma provo a risponderLe. Il fatto è che la parola niente appartiene solo apparentemente al gruppo di pieno, miele, viene &c. Infatti, essa ha tutt’altra storia, che credo si possa ricostruire cosí: [ˈnjɛnːte] ← *[niˈɛnːte] ← [neˈɛnːte] neente (forma attestata) < latino nec [g]entem — in ogni caso, con /ɛ/.
In altre parole, si dice niènte perché si dice [g]ènte.
In altre parole, si dice niènte perché si dice [g]ènte.

- Animo Grato
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Io me ne intendo ancora meno di chi mi ha preceduto nella risposta, ma provo lo stesso a dire la mia. Al di là dell'etimologia, che tra l'altro è dibattuta, la pronuncia di niente non potrebbe essere influenzata da parole somiglianti, come tutti i participi (o parole derivate da antichi participi) in -ente, come corrènte, paziènte, senziènte e così via?
Hmm e come si spiegherebbe l'esito dialettale nordico (almeno delle mie parti) gnint?Souchou-sama ha scritto:Non me n’intendo abbastanza, ma provo a risponderLe. Il fatto è che la parola niente appartiene solo apparentemente al gruppo di pieno, miele, viene &c. Infatti, essa ha tutt’altra storia, che credo si possa ricostruire cosí: [ˈnjɛnːte] ← *[niˈɛnːte] ← [neˈɛnːte] neente (forma attestata) < latino nec [g]entem — in ogni caso, con /ɛ/.
In altre parole, si dice niènte perché si dice [g]ènte.
- Ferdinand Bardamu
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Sì, la spiegazione mi pare plausibile.Souchou-sama ha scritto:Non me n’intendo abbastanza, ma provo a risponderLe. Il fatto è che la parola niente appartiene solo apparentemente al gruppo di pieno, miele, viene &c.
Per quanto riguarda le Marche questo può valere particolarmente, dato che anche gli avverbi hanno l'aperta ("veramente", "ripetutamente" etc). E così anche la parola "mente" e il verbo mentire (io mento): a dire il vero mi pare di non avere mai sentito dai marchigiani un /-ent/, se non nella parola "venti").Animo Grato ha scritto:Io me ne intendo ancora meno di chi mi ha preceduto nella risposta, ma provo lo stesso a dire la mia. Al di là dell'etimologia, che tra l'altro è dibattuta, la pronuncia di niente non potrebbe essere influenzata da parole somiglianti, come tutti i participi (o parole derivate da antichi participi) in -ente, come corrènte, paziènte, senziènte e così via?
Ma questo principio vale solo in alcune zone dell'Italia?Carnby ha scritto:Nella mia zona non è parola di competenza nativa (si dice praticamente sempre nulla nel parlato spontaneo) per cui la pronuncia con /ɛ/ è l'unica possibile per il principio «vocale incerta, vocale aperta».
Io lo conoscevo solo in ambito automobilistico / motociclistico: "Se sei incerto, gas aperto"

- SinoItaliano
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E a Roma si dice gnènte.Ferdinand Bardamu ha scritto:Da quel che ho capito, Bue, lei viene suppergiú dalle mie parti (io sono della bassa veronese). Qui da me niente è gnénte.

La mia ipotesi è che ién rappresenti un'eccezione, perché la sequenza ié seguita da una nasale "suona troppo strano".
Ovviamente io parlo per abitudine. Normalmente quando sento qualcuno dire niénte penso subito che il parlante non venga dal Centro Italia.
Bisognerebbe vedere come pronunciano altre parole con la sequenza ien... tipo dormiente.
Aggiornamento:
Forse ho trovato la risposta in Canepari:
Canepari ha scritto:[...]osserviamo, però, che ie (tranne che a Roma e Viterbo, che hanno [jɛ], quasi come nel neutro e nel toscano) è frequentemente reso, nella coinè laziale, umbra e marchigiana, con /je/, piede, Rieti, pompieri, eccetto con le desinenze che hanno /ɛ/: Daniela, gioiello, paziente, sapienza (e altri casi indicati sotto, anche con duplici possibilità).
Questo di sette è il piú gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman tristezza e noia recheran l'ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.
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Re: Apertura della vocale nella parola "niente"
Il dialetto della Garfagnana rientra tra quelli toscani, giusto? Perché mi pare che da quelle parti la e e la o dei dittonghi ie e uo siano realizzate come chiuse. Se non erro, penso sia un'influenza napoletana cosí come l'assenza di esse sonora tra i parlanti della valle del Sèrchio.valerio_vanni ha scritto:dato che in Toscana e a Roma è sempre aperta
Re: Apertura della vocale nella parola "niente"
Sì.fiorentino90 ha scritto:Il dialetto della Garfagnana rientra tra quelli toscani, giusto?

Sì, anche Camaiore ha /'pjede/ secondo l'AIS. E in Garfagnana c'è addirittura /'ninte/.fiorentino90 ha scritto:Perché mi pare che da quelle parti la e e la o dei dittonghi ie e uo siano realizzate come chiuse.

No!fiorentino90 ha scritto:Se non erro, penso sia un'influenza napoletana

Si è semplicemente generalizzato /s/, in reazione alla sonorizzazione dei dialetti circostanti di tipo emiliano, secondo me.fiorentino90 ha scritto: cosí come l'assenza di esse sonora tra i parlanti della valle del Sèrchio.

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Re: Apertura della vocale nella parola "niente"
fiorentino90 ha scritto:Se non erro, penso sia un'influenza napoletana
Ho sentito dire da un parlante toscano che alcuni dialetti del loco hanno subito influenze napoletane, ma non so essere piú preciso.Carnby ha scritto:No!![]()
fiorentino90 ha scritto: cosí come l'assenza di esse sonora tra i parlanti della valle del Sèrchio.
Capito!Carnby ha scritto:Si è semplicemente generalizzato /s/, in reazione alla sonorizzazione dei dialetti circostanti di tipo emiliano, secondo me.
Prima di chiudere la parentesi sul toscano della Garfagnana, la pronuncia di Serchio con la é chiusa (ˈserkjo. -ɛ-) è quella usata dai parlanti del posto?
- u merlu rucà
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Re: Apertura della vocale nella parola "niente"
Considerata la distanza, l'unica possibilità potrebbe essere un'immigrazione consistente di 'napoletani', cosa che, credo, non abbia nessun conforto storico.fiorentino90 ha scritto:fiorentino90 ha scritto:Se non erro, penso sia un'influenza napoletanaHo sentito dire da un parlante toscano che alcuni dialetti del loco hanno subito influenze napoletane, ma non so essere piú preciso.Carnby ha scritto:No!![]()
- u merlu rucà
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Re: Apertura della vocale nella parola "niente"
Ninte anche nel mio dialetto, in concorrenza con ren.Carnby ha scritto:Sì, anche Camaiore ha /'pjede/ secondo l'AIS. E in Garfagnana c'è addirittura /'ninte/.
Re: Apertura della vocale nella parola "niente"
Chi ne sa più di me afferma che dicono solo Sèrchio.fiorentino90 ha scritto:Prima di chiudere la parentesi sul toscano della Garfagnana, la pronuncia di Serchio con la é chiusa (ˈserkjo. -ɛ-) è quella usata dai parlanti del posto?
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