Pronuncia di «gnoseologia»
Moderatore: Cruscanti
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Pronuncia di «gnoseologia»
M’è capitato piú d’una volta di sentire la pronuncia /gnozeoloˈdʒia/. Se il DOP non la prende in considerazione, il DiPi in linea la marca come aulica, e cosí pure le analoghe pronunce delle parole derivate dal greco γνῶσις (gnosi, gnostico).
Mi chiedo però se non sia da evitare l’introduzione d’un’eccezione alla pronuncia del digramma gn, ancorché legittimata dall’uso cólto.
Mi chiedo però se non sia da evitare l’introduzione d’un’eccezione alla pronuncia del digramma gn, ancorché legittimata dall’uso cólto.
Re: Pronuncia di «gnoseologia»
Direi che sia una pronuncia da lasciare ai «supertecnici della filosofia» (v. qui).Ferdinand Bardamu ha scritto:Mi chiedo però se non sia da evitare l’introduzione d’un’eccezione alla pronuncia del digramma gn, ancorché legittimata dall’uso cólto.
- Ferdinand Bardamu
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In effetti, come per il greco, sono convinto che sia inevitabile usare (almeno) due pronunce per il latino: quella «scientifica» per il latino classico e quella «ecclesiastica» per quello tardo, medievale, moderno e contemporaneo.Ferdinand Bardamu ha scritto:D’altra parte, io mal sopporto la pronuncia ecclesiastica di parole latine come cognosco in testi classici.
- Ferdinand Bardamu
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Sí, è una distinzione necessaria, anche se inevitabilmente imprecisa. Per esempio, la palatalizzazione delle consonanti velari davanti a vocale palatale non s’era probabilmente ancora affermata negli ultimi decenni dell’Impero d’Occidente. Non so quindi se sarebbe filologicamente corretta la pronuncia ecclesiastica per Agostino, Girolamo o Rutilio Namaziano; ma la certezza, in questo campo, non l’avremo mai, purtroppo.
- u merlu rucà
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Nel sardo nuorese non si è affermata neppure oggi.Ferdinand Bardamu ha scritto:Sí, è una distinzione necessaria, anche se inevitabilmente imprecisa. Per esempio, la palatalizzazione delle consonanti velari davanti a vocale palatale non s’era probabilmente ancora affermata negli ultimi decenni dell’Impero d’Occidente. Non so quindi se sarebbe filologicamente corretta la pronuncia ecclesiastica per Agostino, Girolamo o Rutilio Namaziano; ma la certezza, in questo campo, non l’avremo mai, purtroppo.
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