Elenco delle regole fantasma
Moderatore: Cruscanti
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- Ferdinand Bardamu
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Sí, e non solo: sia… che può ingenerare equivoci e non essere immediatamente trasparente. Es. in sia quelli che sono iscritti al foro, che quelli che non sono iscritti sono appassionati di linguistica quel che, sulle prime, potrebb’essere interpretato, nella sequenza di parole, come un pronome relativo.
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Una volta un mio compagno di scuola mi disse, dopo che gli avevo fatto leggere un mio scritto, che non si dovrebbero iniziare le frasi con la congiunzione E, sulla scorta forse dell'autorità di qualche professoressa di italiano. In seguito non ho trovato nessuna conferma a questa regola; anzi, ho trovato soltanto moltissimi casi di autori anche della nostra tradizione più alta che ne facevano uso qua e là all'inizio di frase.
- Ferdinand Bardamu
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Infatti, non è affatto scorretto. 

Ricordo una prof. d'italiano che raccomandava di non dire/scrivere "un piccolo lettino", "un grande stanzone" ecc. poiché "lettino" vuol già dire "piccolo letto", "stanzone=stanza grande" ecc.
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
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A costo di attirarmi gli strali di qualche (pseudo)linguista, concordo totalmente con "quel" professore.Zabob ha scritto:Ricordo una prof. d'italiano che raccomandava di non dire/scrivere "un piccolo lettino", "un grande stanzone" ecc. poiché "lettino" vuol già dire "piccolo letto", "stanzone=stanza grande" ecc.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
- Animo Grato
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Forse "piccolo lettino" e "grande stanzone" sono sconsigliabili perché "piccolo" e "grande" sono aggettivi così blandi che in effetti non aggiungono nulla a "-ino" e "-one". Ma se dicessi "lettino minuscolo" e "stanzone enorme" non mi sembrerebbe un'inutile ridondanza.Fausto Raso ha scritto:A costo di attirarmi gli strali di qualche (pseudo)linguista, concordo totalmente con "quel" professore.Zabob ha scritto:Ricordo una prof. d'italiano che raccomandava di non dire/scrivere "un piccolo lettino", "un grande stanzone" ecc. poiché "lettino" vuol già dire "piccolo letto", "stanzone=stanza grande" ecc.
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Un'altra regola fantasma: errata la locuzione "essendo che...".
È, invece, perfettamente corretta.
È, invece, perfettamente corretta.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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Ho redatto la scheda su a me mi piace. Fatemi pure avere le vostre eventuali osservazioni. 

Credo si possa ascrivere alle regole fantasma anche questa che mi è stata insegnata al liceo: si deve evitare (o quanto meno è inelegante) "non è che". Ad es.:
«Non è che ti puoi spostare?» → «Ti puoi spostare?»
«Non è che abbia letto molto, ultimamente» → «Non ho letto molto ultimamente.»
A me sembra che in certi costrutti sia problematico farne a meno, per es. quando i "non" sono due: «Non è che non avessi voglia, è solo che mi sembrava inutile ricordarglielo».
E quanti "dove" ci sono stati corretti con "in cui"! Per es. «nel V canto dell'Inferno, dove Dante incontra Paolo e Francesca» (è uno stato in luogo figurato, se non erro).
«Non è che ti puoi spostare?» → «Ti puoi spostare?»
«Non è che abbia letto molto, ultimamente» → «Non ho letto molto ultimamente.»
A me sembra che in certi costrutti sia problematico farne a meno, per es. quando i "non" sono due: «Non è che non avessi voglia, è solo che mi sembrava inutile ricordarglielo».
E quanti "dove" ci sono stati corretti con "in cui"! Per es. «nel V canto dell'Inferno, dove Dante incontra Paolo e Francesca» (è uno stato in luogo figurato, se non erro).
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
- Animo Grato
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♪ ♫ Who ya gonna call?
Ghostbusters! ♪ ♫
Vorrei richiamare la vostra attenzione su questa regoletta che ho appreso da piccolo (quindi, per me, è comunque troppo tardi per sbarazzarmene) e che mi puzza molto di ectoplasma: il plurale di "osso" è "ossa" se si parla di esseri umani e "ossi" se si tratta di animali. Anche a voi è stato inculcato qualcosa del genere? Nei dizionari non trovo traccia di questa norma, e l'alternativa tra "ossa" e "ossi" dipende solo dal fatto che "ossa" enfatizza il senso collettivo e non può essere usato in certe espressioni metaforiche ("quei tipi sono degli ossi duri", non "ossa dure").
Mi appoggiate nel ritenere infondata questa regola?
Ghostbusters! ♪ ♫
Vorrei richiamare la vostra attenzione su questa regoletta che ho appreso da piccolo (quindi, per me, è comunque troppo tardi per sbarazzarmene) e che mi puzza molto di ectoplasma: il plurale di "osso" è "ossa" se si parla di esseri umani e "ossi" se si tratta di animali. Anche a voi è stato inculcato qualcosa del genere? Nei dizionari non trovo traccia di questa norma, e l'alternativa tra "ossa" e "ossi" dipende solo dal fatto che "ossa" enfatizza il senso collettivo e non può essere usato in certe espressioni metaforiche ("quei tipi sono degli ossi duri", non "ossa dure").
Mi appoggiate nel ritenere infondata questa regola?
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
Riporto dalla prima edizione del Sabatini-Coletti: «([P]l.f. ossa nelle accez. 1.,2. e 4.; pl.m. ossi nelle accez. 3. e 5.)»
Accezioni:
1. Ossa umane e dei vertebrati.
2. Vitalità essenziale, corpo.
3. Ciò che ha funzione di osso in animali non vertebrati: ossi di seppia.
4. Spogli, resti mortali.
5. Nocciolo di frutta.
La differenza, secondo loro, c’è.
AGGIUNTA
Da questa scheda della Crusca: «L'osso --> gli ossi / le ossa. Come per i diti, il maschile sta per vari ossi presi separatamente; le ossa indica l'insieme dell'ossatura umana.»
Accezioni:
1. Ossa umane e dei vertebrati.
2. Vitalità essenziale, corpo.
3. Ciò che ha funzione di osso in animali non vertebrati: ossi di seppia.
4. Spogli, resti mortali.
5. Nocciolo di frutta.
La differenza, secondo loro, c’è.
AGGIUNTA
Da questa scheda della Crusca: «L'osso --> gli ossi / le ossa. Come per i diti, il maschile sta per vari ossi presi separatamente; le ossa indica l'insieme dell'ossatura umana.»
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