Ex-
Moderatore: Cruscanti
Ex-
Un telegiornale racconta: è stata commemorata Franca Rame, la ex-moglie di Dario Fo. Questo si chiama fare torto a una delle pochissime coppie durate una vita, nel mondo dello spettacolo. Ma è un andazzo diffuso. Capita di leggere che Gorbačëv fu l’ultimo leader dell’ex-Unione Sovietica, o che il film Le vite degli altri ci riporta ai tempi dell’ex-DDR e dell’ex-Stasi. In realtà, ex-Unione Sovietica sono i paesi nati dalla sua disgregazione. Potrà raccontare di aver viaggiato nell’ex-Unione Sovietica chi si reca oggi a Kiev o a Riga, non chi ci andò prima del 1991; questi avrà viaggiato semplicemente nell’Unione Sovietica. Se proprio vogliamo essere storici, diremo ‘nell’allora Unione Sovietica’. Allo stesso modo, ex-DDR sono le odierne regioni orientali della Repubblica Federale, senza piú Muro né Stasi. Un altro esempio di come si possa parlare e scrivere prima di pensare, e accogliere acriticamente una seria improprietà. O mi sbaglio?
- Ferdinand Bardamu
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- Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
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Registro con sconcerto questo nuovo uso, che non conoscevo. Mi sconcerta ancor di piú che non sia un’isolata strambería, ma sia piuttosto diffuso. Se avessi sentito o letto «l’ex moglie di Dario Fo è stata commemorata oggi», avrei pensato che i due avessero divorziato poco prima della dipartita di lei.
Mi permetta però solo un appunto: Gorbačëv fu l’ultimo presidente dell’Unione Sovietica. Leader è una parola inflazionata dall’(ab)uso mediatico, inutile in tutti gli àmbiti in cui viene adoperata, ma soprattutto imprecisa: il leader di un partito è meglio definito come il segretario; la leader della Germania ne è piuttosto la cancelliera, e cosí via.
Mi permetta però solo un appunto: Gorbačëv fu l’ultimo presidente dell’Unione Sovietica. Leader è una parola inflazionata dall’(ab)uso mediatico, inutile in tutti gli àmbiti in cui viene adoperata, ma soprattutto imprecisa: il leader di un partito è meglio definito come il segretario; la leader della Germania ne è piuttosto la cancelliera, e cosí via.
Reo di aver usato un forestierismo, per di piú banale e inflazionato, come l’accusa nota giustamente, invoco le circostanze attenuanti. Se si legge attentamente, si nota che io avevo scritto: « Capita di leggere che…», e la congiunzione dichiarativa faceva delle parole seguenti una quasi-citazione, anche senza il famoso virgolettato, quello che può decidere una causa in tribunale. Che di quelle parole io non fossi del tutto responsabile, lo fa immaginare anche il fatto che in esse compariva proprio l’uso improprio di ex- che io criticavo. L’intento era di avvicinarsi, mediante un exemplum fictum, al linguaggio giornalistico in cui la parola incriminata sarebbe con ogni probabilità apparsa. Naturalmente si può sospettare che io l’avrei usata anche parlando del tutto in persona propria, ma non si può fare il processo alle intenzioni, e in ogni caso deve valere il principio in dubio pro reo.Ho finito e mi appello alla clemenza della corte.
- Ferdinand Bardamu
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Caro Manutio, apprezzo la sua brillante ironía, ma non se la prenda. Non volevo accusare nessuno, né ergermi a censore: il mio era piú che altro un repetita iuvant, a beneficio di tutti. In ogni caso, prendo atto della sua giustificazione, che mi pare convincente.
A mia discolpa, le dico che le ho visto usare l’altrettanto inutile star, allora senza clausole cautelari: ne ho dunque dedotto (indebitamente?) che la sua opinione sui forestierismi fosse — legittimamente, beninteso — piú conciliante della nostra.
A mia discolpa, le dico che le ho visto usare l’altrettanto inutile star, allora senza clausole cautelari: ne ho dunque dedotto (indebitamente?) che la sua opinione sui forestierismi fosse — legittimamente, beninteso — piú conciliante della nostra.
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