Preposizione impropria + a
Moderatore: Cruscanti
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Preposizione impropria + a
Ho notato che non è mai stato detto niente sull'uso di alcune preposizioni improprie (attraverso, contro, dentro, dietro, sopra, sotto,...) che possono essere o no accompagnate dalla preposizione a. Vorrei sapere se c'è una forma più consigliabile dell'altra, o se ci sono diversità di registro o diatopiche.
Ultima modifica di PersOnLine in data lun, 14 gen 2013 0:01, modificato 1 volta in totale.
Mentre attendiamo risposte piú «autorevoli», vediamo che cosa dice il Treccani in linea (sott. mie):
attravèrso 2. prep. Da una parte all’altra, in mezzo a, per entro (con quest’uso è più com. la forma unita, seguita anche, ma raram., dalla prep. a): mettere una catena a. la strada (o a. alla strada) […]
cóntro 1. prep. Si unisce al sostantivo o al pronome direttamente (c. il nemico, c. tutti), o, meno spesso, con la prep. a (c. al nemico) […]
déntro 2. Come prep., si unisce al complemento direttamente o mediante la prep. a, più raram. di (ma sempre con di davanti a pronome personale), talora in: d. casa, d. il (al) baule, d. la città, d. le (alle) mura; il male non è fuori ma d. di voi […]
diètro 1. prep. a. Nella parte posteriore; di là da un oggetto, da un luogo; dopo (in senso locativo). Si congiunge al nome direttamente o, meno spesso, con la prep. a: d. l’uscio, d. il tavolo, d. all’orizzonte; tenere le mani d. la schiena; nascondersi d. il paravento; camminare uno d. l’altro […]
sópra 3.b. Sopra a, frequente spec. nell’uso parlato, con lo stesso sign. del semplice sopra, davanti a nomi e pronomi e davanti a verbi all’infinito: s. al letto, s. al tavolino, s. a ogni altra considerazione […]
sótto 3. Con funzione prepositiva, sono frequenti le locuz. sotto di, usata spec. con i pron. personali tonici (s. di me, s. di voi), e sotto a, che, meno com. con la forma tonica dei pron. personali (s. a te, s. a loro), è invece frequente con sostantivi (s. al letto, s. al pavimento, che si alternano con s. il letto, s. il pavimento).
attravèrso 2. prep. Da una parte all’altra, in mezzo a, per entro (con quest’uso è più com. la forma unita, seguita anche, ma raram., dalla prep. a): mettere una catena a. la strada (o a. alla strada) […]
cóntro 1. prep. Si unisce al sostantivo o al pronome direttamente (c. il nemico, c. tutti), o, meno spesso, con la prep. a (c. al nemico) […]
déntro 2. Come prep., si unisce al complemento direttamente o mediante la prep. a, più raram. di (ma sempre con di davanti a pronome personale), talora in: d. casa, d. il (al) baule, d. la città, d. le (alle) mura; il male non è fuori ma d. di voi […]
diètro 1. prep. a. Nella parte posteriore; di là da un oggetto, da un luogo; dopo (in senso locativo). Si congiunge al nome direttamente o, meno spesso, con la prep. a: d. l’uscio, d. il tavolo, d. all’orizzonte; tenere le mani d. la schiena; nascondersi d. il paravento; camminare uno d. l’altro […]
sópra 3.b. Sopra a, frequente spec. nell’uso parlato, con lo stesso sign. del semplice sopra, davanti a nomi e pronomi e davanti a verbi all’infinito: s. al letto, s. al tavolino, s. a ogni altra considerazione […]
sótto 3. Con funzione prepositiva, sono frequenti le locuz. sotto di, usata spec. con i pron. personali tonici (s. di me, s. di voi), e sotto a, che, meno com. con la forma tonica dei pron. personali (s. a te, s. a loro), è invece frequente con sostantivi (s. al letto, s. al pavimento, che si alternano con s. il letto, s. il pavimento).
Ultima modifica di Luca86 in data ven, 07 gen 2011 17:22, modificato 3 volte in totale.
Vasto argomento, che richiede una trattazione particolareggiata per ognuna delle preposizioni. Mi limito per ora a quelle menzionate.
Attraverso si costruisce, nell’uso non marcato, o direttamente (che è la costruzione piú comune) o, piú raramente, per mezzo della preposizione a: camminava attraverso i/ai campi. Com’è ovvio, la variante meno corrente verrà avvertita come lievemente piú scelta. Esistono altre due possibilità, molto rare oggidí: con di o per: Appena questa parola si fu gettata a traverso di quelle bieche fantasie (Manzoni); Uscire di strada e, attraverso per gli campi, cercare sua fortuna (Machiavelli). Questi ultimi due costrutti pertengono alla lingua letteraria. Di è normale e pressoché obbligatorio con pronomi personali: attraverso di lui.
Contro si unisce ai sostantivi direttamente o, meno comunemente, con a; se segue un pronome, si usa di (letterario a e senza preposizione): ho agito contro la/alla sua sua volontà; quello che dici è contro di me; E la notte non ha contro a lei possa (D’Annunzio); E stava per rivoltarsi contro me (Pirandello).
Dentro: stesse reggenze di contro. Se segue un pronome personale è comune anche l’assenza di preposizione (letterario con a): dentro l’/all’armadio; dentro (di) me; La mia voce non è piú dentro a me (D’Annunzio).
Dietro si comporta come dentro, ma non è esclusivamente letteraria la costruzione a + pronome personale: dietro la/alla porta; dietro (di) me; dietro (a) me.
Sopra e sotto condividono le stesse reggenze, uguali a quelle di contro se non per il fatto che è necessaria una preposizione se segue un pronome personale (di nell’uso comune, a in quello letterario): sopra/sotto il/al tetto; sopra/sotto di me; Quando una nuvola era sopra a lui (Tozzi); Sotto a lui abitavano due famiglie (Tozzi)
In linea di massima, dunque, tutte le costruzioni che estravagano dall’uso corrente vengono percepite come piú ricercate e andrebbero evitate nella prosa comune.
Attraverso si costruisce, nell’uso non marcato, o direttamente (che è la costruzione piú comune) o, piú raramente, per mezzo della preposizione a: camminava attraverso i/ai campi. Com’è ovvio, la variante meno corrente verrà avvertita come lievemente piú scelta. Esistono altre due possibilità, molto rare oggidí: con di o per: Appena questa parola si fu gettata a traverso di quelle bieche fantasie (Manzoni); Uscire di strada e, attraverso per gli campi, cercare sua fortuna (Machiavelli). Questi ultimi due costrutti pertengono alla lingua letteraria. Di è normale e pressoché obbligatorio con pronomi personali: attraverso di lui.
Contro si unisce ai sostantivi direttamente o, meno comunemente, con a; se segue un pronome, si usa di (letterario a e senza preposizione): ho agito contro la/alla sua sua volontà; quello che dici è contro di me; E la notte non ha contro a lei possa (D’Annunzio); E stava per rivoltarsi contro me (Pirandello).
Dentro: stesse reggenze di contro. Se segue un pronome personale è comune anche l’assenza di preposizione (letterario con a): dentro l’/all’armadio; dentro (di) me; La mia voce non è piú dentro a me (D’Annunzio).
Dietro si comporta come dentro, ma non è esclusivamente letteraria la costruzione a + pronome personale: dietro la/alla porta; dietro (di) me; dietro (a) me.
Sopra e sotto condividono le stesse reggenze, uguali a quelle di contro se non per il fatto che è necessaria una preposizione se segue un pronome personale (di nell’uso comune, a in quello letterario): sopra/sotto il/al tetto; sopra/sotto di me; Quando una nuvola era sopra a lui (Tozzi); Sotto a lui abitavano due famiglie (Tozzi)
In linea di massima, dunque, tutte le costruzioni che estravagano dall’uso corrente vengono percepite come piú ricercate e andrebbero evitate nella prosa comune.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
- Ferdinand Bardamu
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- Località: Legnago (Verona)
Certamente!
Eccone altri tre esempi.
Onde i Franceschi vinti dalla sproveduta baldanza, s’affrettarono a•ffare sul ponte il pagamento de•rimanente fino ne’ XXm scudi d’oro al castellano, ed elli misse dentro del castello una parte de’ Franceschi... (Villani, Cronica)
Amor dunque non ha, né tua beltate
o durezza o fortuna o gran disdegno
del mio mal colpa, o mio destino o sorte;
se dentro del tuo cor morte e pietate
porti in un tempo, e che ’l mio basso ingegno
non sappia, ardendo, trarne altro che morte. (Michelangelo, Rime)
Qui ancora l’on. Ramberti lasciò cacciar dentro del carro la cassa e rimase fuori a vedere il carro che, accompagnato da tanto popolo, scendeva lentamente, con solennità, dal borgo alla stazione ferroviaria. (Pirandello, La giara)

Onde i Franceschi vinti dalla sproveduta baldanza, s’affrettarono a•ffare sul ponte il pagamento de•rimanente fino ne’ XXm scudi d’oro al castellano, ed elli misse dentro del castello una parte de’ Franceschi... (Villani, Cronica)
Amor dunque non ha, né tua beltate
o durezza o fortuna o gran disdegno
del mio mal colpa, o mio destino o sorte;
se dentro del tuo cor morte e pietate
porti in un tempo, e che ’l mio basso ingegno
non sappia, ardendo, trarne altro che morte. (Michelangelo, Rime)
Qui ancora l’on. Ramberti lasciò cacciar dentro del carro la cassa e rimase fuori a vedere il carro che, accompagnato da tanto popolo, scendeva lentamente, con solennità, dal borgo alla stazione ferroviaria. (Pirandello, La giara)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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- Interventi: 1303
- Iscritto in data: sab, 06 set 2008 15:30
In Dante ho trovato esempi di reggenza diretta di sopra coi pronomi personali: Luce divina sopra me s'appunta. Non può essere considerata forma dell'uso letterario? o è solo poetica?
Chiedo, inoltre, al nostro gentile Marco, se può allargare la sua analisi alle preposizioni: avanti, intorno, presso, senza, verso; con queste credo che tutte le preposizioni improprie più comuni siano così state trattate.
Chiedo, inoltre, al nostro gentile Marco, se può allargare la sua analisi alle preposizioni: avanti, intorno, presso, senza, verso; con queste credo che tutte le preposizioni improprie più comuni siano così state trattate.
- Animo Grato
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- Iscritto in data: ven, 01 feb 2013 15:11
Oltre.PersOnLine ha scritto:avanti, intorno, presso, senza, verso; con queste credo che tutte le preposizioni improprie più comuni siano così state trattate.

«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
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