Uso verbi imperfetto su frasi subordinate
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Uso verbi imperfetto su frasi subordinate
Era da un po' che non mi capitasse.
Non si ricordava che fosse cieca.
Mangiavamo sempre fino all'ultima briciola in modo che non arrivassero le formiche.
Questa notte mi è venuto un dubbio, sicuramente è solo una mia falla momentanea ma, queste frasi sono corrette o il secondo verbo di ciascuna di esse va coniugato all'indicativo imperfetto?
Diciamo che il mio vero dubbio è sulla prima.
Non si ricordava che fosse cieca.
Mangiavamo sempre fino all'ultima briciola in modo che non arrivassero le formiche.
Questa notte mi è venuto un dubbio, sicuramente è solo una mia falla momentanea ma, queste frasi sono corrette o il secondo verbo di ciascuna di esse va coniugato all'indicativo imperfetto?
Diciamo che il mio vero dubbio è sulla prima.
- Ferdinand Bardamu
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Re: Uso verbi imperfetto su frasi subordinate
Innanzitutto benvenuto! 

Questo è un esempio di frase scissa, un costrutto che mette in evidenza una certa informazione attraverso un ordine marcato delle parole. La frase subordinata che segue il costituente tematizzato è costruita con l’indicativo, perciò l’esempio di cui sopra è agrammaticale: mi sembra un uso ipercorretto del congiuntivo.raaaaaaat77 ha scritto:Era da un po' che non mi capitasse.
Ricordare è uno dei verbi che, nel costrutto esplicito, regge l’indicativo, come molti altri verbi di percezione. Anche questa è una frase agrammaticale. L’uso del congiuntivo è ammesso se il verbo è preceduto da una negazione (vedi sotto).raaaaaaat77 ha scritto:Non si ricordava che fosse cieca.
Qui la locuzione in modo che introduce una proposizione finale, che regge il congiuntivo. Nulla d’errato questa volta.raaaaaaat77 ha scritto:Mangiavamo sempre fino all'ultima briciola in modo che non arrivassero le formiche.
Ultima modifica di Ferdinand Bardamu in data gio, 07 nov 2013 8:32, modificato 1 volta in totale.
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- Ferdinand Bardamu
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Non è necessario presentarsi, tant’è vero che non abbiamo una sezione «Presentazioni».
Io sono tra i meno preparati qui dentro: il mio unico merito è quello di essermi comprato delle buone grammatiche. Anzi, già che ci sono Le consiglio la grammatica di Luca Serianni.
Colgo l’occasione per invitarLa a leggere il nostro Decalogo del Buon Cruscone, soprattutto il punto 10: qui, a differenza che in altri luoghi virtuali, ci si dà del «Lei», a meno che non ci si accordi altrimenti tra singoli.
Buona permanenza.
Io sono tra i meno preparati qui dentro: il mio unico merito è quello di essermi comprato delle buone grammatiche. Anzi, già che ci sono Le consiglio la grammatica di Luca Serianni.

Colgo l’occasione per invitarLa a leggere il nostro Decalogo del Buon Cruscone, soprattutto il punto 10: qui, a differenza che in altri luoghi virtuali, ci si dà del «Lei», a meno che non ci si accordi altrimenti tra singoli.
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- Ferdinand Bardamu
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Ha ragione. Mi scuso con raaaaaaat77.
AGGIORNAMENTO
Riporto quanto dice la GGIC (vol. II, p. 442) riguardo a un verbo analogo, sapere, anch’esso un verbo fattivo come ricordare:
In caso di negazione la presupposizione di fattualità da parte del parlante è mantenuta, viene però comunicato che ciò non è o non era noto al SOGGETTO della predicazione; per questo, in un momento dato, il contenuto della frase dipendente non è realizzato. Il sapere del SOGGETTO della predicazione e quello del parlante possono quindi differire, premesso che non si tratti della stessa persona. Il punto di vista del parlante che sa può dunque essere reso con l’indicativo, quello del SOGGETTO della predicazione che non sa con il congiuntivo.
Dunque in una frase come
Non si ricordava che fosse cieca.
l’indicativo, nella principale, mette in risalto uno stato di cose, mentre il congiuntivo sottolinea l’ignoranza del soggetto della predicazione.
Ringrazio PersOnLine per l’osservazione.
AGGIORNAMENTO
Riporto quanto dice la GGIC (vol. II, p. 442) riguardo a un verbo analogo, sapere, anch’esso un verbo fattivo come ricordare:
In caso di negazione la presupposizione di fattualità da parte del parlante è mantenuta, viene però comunicato che ciò non è o non era noto al SOGGETTO della predicazione; per questo, in un momento dato, il contenuto della frase dipendente non è realizzato. Il sapere del SOGGETTO della predicazione e quello del parlante possono quindi differire, premesso che non si tratti della stessa persona. Il punto di vista del parlante che sa può dunque essere reso con l’indicativo, quello del SOGGETTO della predicazione che non sa con il congiuntivo.
Dunque in una frase come
Non si ricordava che fosse cieca.
l’indicativo, nella principale, mette in risalto uno stato di cose, mentre il congiuntivo sottolinea l’ignoranza del soggetto della predicazione.
Ringrazio PersOnLine per l’osservazione.
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Meramente a orecchio: "ricordavo fosse cieca" a me fa venire in mente un contesto tipo "credevo che fosse cieca, quindi ho fatto qualcosa che non avrei fatto se avessi saputo che non lo era".
Può essere anche in questo caso congiuntivo perché in effetti non so il reale stato delle cose?
Mentre "Ricordavo che era cieca" lo percepisco come più affermativo: "certo, lo sapevo che era cieca, quindi ho agito di conseguenza".
Può essere anche in questo caso congiuntivo perché in effetti non so il reale stato delle cose?
Mentre "Ricordavo che era cieca" lo percepisco come più affermativo: "certo, lo sapevo che era cieca, quindi ho agito di conseguenza".
- Ferdinand Bardamu
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- Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
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Normalmente, l’uso del congiuntivo dopo ricordare (o ricordarsi) non sarebbe possibile. La frase retta da ricordare dovrebbe presentare ciò che il soggetto considera un fatto, cioè qualcosa di vero. Per questo, il verbo seleziona il modo indicativo.
Tuttavia, se questa è la norma, sembra che ci possano essere delle eccezioni. Sia la GGIC sia la Grammatica di Serianni parlano, appunto, di norma o di uso non-marcato per le subordinate all’indicativo, ma non danno indicazioni sull’agrammaticalità del costrutto col congiuntivo anche in assenza di negazione.
Nel caso di «ricordavo fosse cieca» il congiuntivo potrebbe essere giustificato dal tempo della reggente o da elementi del contesto. A questo riguardo, è utile dare uno sguardo al comportamento del verbo ricordare preceduto da negazione (sono riuscito a trovare il passo nella GGIC, vol. II p. 444):
Il verbo ricordare negato regge il congiuntivo soprattutto se si deve mettere in risalto che il parlante nel momento dell’enunciazione o il SOGGETTO della predicazione in quello dell’avvenimento considerano la frase subordinata come non valida:
(128) a. A quei tempi eravamo felici, non ricordo che avessimo / *avevamo nessuna preoccupazione.
b. Non mi ricordavo che si potesse / ?poteva fare il bagno in questo laghetto.
Nel nostro esempio, concorrono a rendere non valida la subordinata frasi come «[ricordavo fosse cieca] ma poi l’ho vista guidare il motorino».
La combinazione di tempo passato e informazioni contestuali giustifica il congiuntivo anche in assenza di negazione, ciò che non sarebbe possibile col verbo al presente: *«mi ricordo che fosse cieca».
Che ne dite?
Tuttavia, se questa è la norma, sembra che ci possano essere delle eccezioni. Sia la GGIC sia la Grammatica di Serianni parlano, appunto, di norma o di uso non-marcato per le subordinate all’indicativo, ma non danno indicazioni sull’agrammaticalità del costrutto col congiuntivo anche in assenza di negazione.
Nel caso di «ricordavo fosse cieca» il congiuntivo potrebbe essere giustificato dal tempo della reggente o da elementi del contesto. A questo riguardo, è utile dare uno sguardo al comportamento del verbo ricordare preceduto da negazione (sono riuscito a trovare il passo nella GGIC, vol. II p. 444):
Il verbo ricordare negato regge il congiuntivo soprattutto se si deve mettere in risalto che il parlante nel momento dell’enunciazione o il SOGGETTO della predicazione in quello dell’avvenimento considerano la frase subordinata come non valida:
(128) a. A quei tempi eravamo felici, non ricordo che avessimo / *avevamo nessuna preoccupazione.
b. Non mi ricordavo che si potesse / ?poteva fare il bagno in questo laghetto.
Nel nostro esempio, concorrono a rendere non valida la subordinata frasi come «[ricordavo fosse cieca] ma poi l’ho vista guidare il motorino».
La combinazione di tempo passato e informazioni contestuali giustifica il congiuntivo anche in assenza di negazione, ciò che non sarebbe possibile col verbo al presente: *«mi ricordo che fosse cieca».
Che ne dite?
Ultima modifica di Ferdinand Bardamu in data gio, 07 nov 2013 23:26, modificato 1 volta in totale.
Quindi, il caso di
ricordavo fosse cieca
potrebbe essere giustificato.
Resta il fatto, come giustamente mi fa notare Domna Charola, che dà la percezione di essersi ricordato solo successivamente di un preciso stato di cose, e di essersi comportato in maniera non del tutto ortodossa o quasi:
se mi fossi ricordato prima, mi sarei comportato diversamente.
Chiedo però a Ferdinand un'ulteriore spiegazione al riguardo della non correttezza di;
[ricordavo fosse cieca] ma poi l’ho vista guidare il motorino
ricordavo fosse cieca
potrebbe essere giustificato.
Resta il fatto, come giustamente mi fa notare Domna Charola, che dà la percezione di essersi ricordato solo successivamente di un preciso stato di cose, e di essersi comportato in maniera non del tutto ortodossa o quasi:
se mi fossi ricordato prima, mi sarei comportato diversamente.
Chiedo però a Ferdinand un'ulteriore spiegazione al riguardo della non correttezza di;
[ricordavo fosse cieca] ma poi l’ho vista guidare il motorino
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