«Da mo[’]»

Spazio di discussione su questioni di lessico e semantica

Moderatore: Cruscanti

Intervieni
CarloB
Interventi: 444
Iscritto in data: mar, 01 feb 2005 18:23

«Da mo[’]»

Intervento di CarloB »

Mi è capitato ben tre volte in due giorni di sentire usare l'espressione da mo' a Genova da parlanti piuttosto giovani e apparentemente indigeni. Non ha alcun collegamento con il dialetto genovese, per quanto ne so. E' romanesca e divulgata dal cinema e dalla televisione. Ha diritto di essere cooptata nel buon italiano? Io la consideravo semplicemente dialettale. Devo ricredermi?
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

No, caro Carlo, non deve ricredersi: è un uso antico o dialettale, come ben ci ricorda il Treccani:

mo〉 (o mo’) avv. [lat. mŏdo, con gli stessi sign.] (radd. sint.), ant. o region. – Ora, adesso, o dianzi, poco fa: questi spirti che mo t’appariro (Dante). Anche preceduto da pure (pur mo, or ora, allora allora), o dalla prep. da (da mo innanzi): Verdi come fogliette pur mo nate Erano in veste (Dante). Oggi la parola (con pronuncia chiusa) è viva nelle regioni centro-merid., sempre anteposta: mo tu esageri; mo che facciamo?; mo l’ho visto; mo vengo; ripetuto: mo mo, ora ora, subito, immediatamente; fam.: è da mo che glielo dico, da ora, ma per significare “da un bel pezzo”. Unito a un imperativo, e per lo più posposto, acquista valore interiettivo (simile a quello dell’espressione un po’), in frasi come: senti mo che pretese; guardate mo quel che mi succede!, e simili.

Se anche si diffondesse in tutta la Penisola, rimarrebbe a mio avviso confinato all’uso colloquiale.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Avatara utente
Carnby
Interventi: 5796
Iscritto in data: ven, 25 nov 2005 18:53
Località: Empolese-Valdelsa

Intervento di Carnby »

L'espressione si è diffusa anche qui (anche se io non l'uso mai). È vero che c'è chi sostiene che mo nel senso di «ora, adesso» fosse usato in Toscana (citando Inf., XXIII, 7: «ché più non si pareggia mo e issa»), ma la recente diffusione si deve con ogni probabilità al dialetto romanesco, attraverso televisione e cinema.
Intervieni

Chi c’è in linea

Utenti presenti in questa sezione: Ahrefs [Bot], Amazon [Bot], Bing [Bot] e 5 ospiti