ho letto parecchi testi scritti in ligure di Bordighera (sul sito http://www.bordighera.net/raconti.htm) ed ho alcuni dubbi su quel dialetto. Forse qualcuno di voi sarà capace di risolverli (specie U Merlu Rucà). Grazie a tutti/e
-Di solito i pronomi di 3ª persona plurale i ed e bastano a distinguere le forme verbali di singolare da quelle di plurale. In quali casi si usa una forma verbale di terza persona plurale diversa da quella singolare? ho l´impressione che sia nei casi di verbi molto frequenti (andare -van-, fare -fan-, ma non con il verbo essere..) e degli ausiliari (ma forse soltanto nelle forme di presente? Tutte quelle di passato che ho visto hanno morfologia singolare tipo i nu g´aveva fau ren)
-Ho trovato tanti esempi di uso della preposizione in cun invece di cun. Forse il processo di formazione di questa preposizione è stato lo stesso que ha dato in scio, into o anche l´italiano incontro, ma non essendoci qui un senso locativo non ne sono sicuro.
un piccolo testo con questi plurali e questo uso di in cun: Paire e fiu i eira partì da u Seburga e i se ne carava, cianin cianin a pei in cu u soi ase versu Burdighea, (..) candu pe a strada i incontra gente
- si sa da dove provengano le desinenze in -on della 1ª persona (on faitu, faron)? l´analogia col verbo essere (sun) mi pare difficile data la diversa pronuncia della vocale.
-O Bacì vegni ga che beli pesci i l'han pescai sta matin ... gà i sun ancura vivi cosa significa ga? è il verbo “guardare”, o forse l´avverbio “qua”?
-in gardian, cu se ciamava Pepin, (..) oltre che fa a gardia ai prixiunei e se aregirava anche a l'uratoriu de San Bertumè,
e sarebbe un pronome maschile, con la stessa funzione que u? (direi che questa forma e è quella che viene usata sempre in alcuni dialetti di confine come quello di Olivetta san Michele)
se siete arrivati/e fin qui, vi ringrazio
