La Crusca e la virgola

[Daniele]

Sulla pagina FacciaLibro della Crusca leggo: «La ‪#‎sitografia‬ è "il repertorio sistematico di siti Internet, che contengono informazioni in riferimento a un particolare argomento, che solitamente affianca le tradizionali bibliografie relative esclusivamente a fonti cartacee". Per saperne di più?»
Ma la virgola dopo "Internet", come ho chiesto anche sulla pagina in questione, non è un errore?
Poco dopo la pagina della Crusca mi risponde:
«No, non è un errore perché delimita un'incidentale (relativa esplicativa) che aggiunge un'informazione sui siti Internet e si chiude dopo "argomento", si tratta di un'informazione che si può omettere; mentre l'informazione principale è contenuta nella frase "la sitografia è il repertorio di siti Internet che solitamente affianca le tradizionali bibliografie relative esclusivamente a fonti cartacee".»
La spiegazione mi è chiara, eppure c'è qualcosa che non mi suona. Forse sono solo i due "che" che mi sembrano poco eleganti. Ma soprattutto continuo a vedere la frase "che contengono informazioni in riferimento a un particolare argomento", chiusa tra due virgole, come una specie di complemento di specificazione (perdonate il mio linguaggio certamente poco appropriato), cioè si parla di "siti internet che contengono informazioni…" e quindi mi pare che la virgola sia quanto meno un elemento che genera confusione.
Sono completamente in errore?

[domna charola]

Io scriverei:

La ‪‎sitografia‬ è il repertorio sistematico di siti Internet che contengono informazioni in riferimento a un particolare argomento, e che solitamente affianca le tradizionali bibliografie relative esclusivamente a fonti cartacee.

La vedo cioè come una definizione fatta di due elementi coordinati fra loro, che concorrono alla medesima maniera.
Però, a guardar meglio, una sitografia è inanzitutto l'elenco delle fonti in rete utilizzate per un certo lavoro; può anche non essere affiancata ad alcuna bibliografia, qualora non siano state usate fonti cartacee.
Quindi, tutto sommato, la seconda informazione - che affianca solitamente etc. - è incidentale.
Anche in sua assenza infatti una sitografia resta tale e chiaramente definita.
La seconda affermazione è un chiarimento, ma non fa parte della definizione in senso stretto, la quale deve contenere tutte e solo le informazioni "significative", cioè gli elementi che delimitano univocamente l'oggetto.
Viceversa, una sitografia non è solo "un elenco di siti internet che affianca la bibliografia", perché così dicendo potrei comprendere i siti internet più svariati, anche non attinenti all'argomento o non usati nel lavoro. Invece mi interessa proprio l'elenco dei siti relativi all'argomento, e solo quelli. Quindi l'informazione "che contengono informazioni relative all'argomento" non è un accessorio eliminabile senza che il senso ne soffra, anzi, è l'elemento centrale della definizione.

A ben vedere, la forma più corretta dovrebbe allora essere:

La ‪‎sitografia‬ è il repertorio sistematico di siti Internet che contengono informazioni in riferimento a un particolare argomento; solitamente essa affianca le tradizionali bibliografie relative esclusivamente a fonti cartacee.

[Animo Grato]

In parole povere, dunque, la sitografia sarebbe, per i siti, ciò che la bibliografia è per le pubblicazioni cartacee.
Ciò detto, la frase segnalata mi lascia interdetto per quanto riguarda la prima virgola e il secondo che.
La prima virgola: è ovvio che il contenuto dell'incidentale ("contengono informazioni in riferimento a un particolare argomento") non si riferisce a tutti i siti del mondo, ma solo ad alcuni. Non è un'informazione accessoria, ma un requisito necessario. Se la frase fosse stata "dei siti Internet, che contengono", sarebbe stata fuorviante, perché la sua interpretazione più legittima sarebbe stata: "La sitografia è il repertorio sistematico dei siti Internet (tutti). I siti Internet (tutti) contengono informazioni su un[o stesso] particolare argomento", e quest'ultima affermazione è palesemente falsa. Qui si parla solo di quei siti che contengono l'informazione richiesta, e in questo caso (come si vede anche dalla frase che ho appena scritto) sarebbe assai opinabile (per non dire sbagliato) inserire una virgola tra quei siti e che. Ma l'autore del testo nicchia, non usa né dei né di quei, ma solo di, sospendendo tutto nel limbo della genericità: a questo punto (di tutti o di quei fa lo stesso) avrebbe dovuto almeno rinunciare alla perentorietà dell'indicativo e recuperare la sfumatura di "condizione che deve essere soddisfatta" con un congiuntivo (di siti Internet, che contengano), ma sarebbe stato comunque un salvataggio in calcio d'angolo.
Il secondo che: è davvero troppo lontano dal termine a cui si riferisce per risultare chiaro e, quindi, accettabile. Andando a ritroso potrebbe riferirsi a: 1) il particolare argomento, 2) le informazioni, 3) i siti Internet, 4) il repertorio. L'opzione giusta è proprio la quarta: decisamente troppo.
In conclusione, la frase riportata è nata male, il che è addirittura peggio che sbagliata.

[bubu7]

Secondo me l'uso delle virgole non è sbagliato ma l'impostazione della frase non mi sembra delle più felici.

Mi piace la proposta alternativa suggerita da domna charola.