«Pietas»
Moderatore: Cruscanti
«Pietas»
Segnalo, visto che nessuno sembra averlo fatto, l’ultimo abuso lessicale da cui dobbiamo almeno guardarci, dato che per sradicarlo possiamo fare ben poco. Parlo della convinzione, malauguratamente diffusasi, che il latino pietas sia un equivalente piú dotto ed elegante dell’italiano pietà, o compassione. Pietas è l’astratto di pius, ‘devoto, religioso, ligio ai doveri verso gli dèi o verso quelli cui dobbiamo sommo rispetto, come genitori o maestri’. E l’esito italiano pietà conserva due accezioni, quella di ‘compassione’, che prevalse progressivamente (il latino diceva piuttosto misericordia), e quella latineggiante di ‘religiosità’. Ma non voglio tenere una lezioncina su quello che si può trovare in ogni buon vocabolario. Noto solo come l’uso che della sfortunata parola latina si sente fare oggi sia un uso incompetente e a orecchio — d’asino, come soleva aggiungere in casi simili un mio venerato maestro universitario, alla cui memoria sono legato da un sentimento di pietas. Di questo pietas usato alla maniera venuta di moda non si sente alcun bisogno, è solo l’italiano pietà (nella sua prima accezione) agghindato con la toga.
- Ferdinand Bardamu
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Re: «Pietas»
Efficacissima definizione. Purtroppo mi è capitato di sentirlo in televisione, pronunziato col compiacimento di chi vuole sfoggiare la propria (presunta) cultura.Manutio ha scritto:questo pietas […] è solo l’italiano pietà (nella sua prima accezione) agghindato con la toga.
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