Intrigante
Moderatore: Cruscanti
Intrigante
Un settimanale di pettegolezzi e chiacchiere frivole (evito il forestierismo che tutti ci sentiamo già venire sulla punta della lingua) pubblica i risultati di un curioso sondaggio, secondo cui una signora che occupa una posizione molto eminente nelle istituzioni dello stato, piacerebbe a un campione di Italiani fra i 18 e i 60 anni perché «bella e intrigante». È vero che per cavarsela nel mondo della politica occorre anche sapersi muovere fra maneggi e intrighi, ma fino a non molti anni fa quell’aggettivo, intendo il secondo, si sarebbe usato solo in senso pesantemente derogatorio. Il suo uso in questo caso sarà apparso a molti improprio e inopportuno.
Ma non c’è causa che non trovi un avvocato difensore, e stavolta se ne è trovato uno di grido: il compianto Luciano Satta, linguaio senese. Attingendo alle sue estesissime conoscenze di letteratura italiana illustre e meno illustre, l’avvocato poteva rassicurarci che «intrigare nel senso di interessare (assai piú del suo participio intrigante come aggettivo [nota bene!]) ha qualche secolo di italica anzianità». Ammetteva che per qualche cosa «ci sarà di mezzo lo straniero», ma concludeva che «finché non ci assillerà l’abuso, intrigare è accettabile» (La Nazione, 9.6.’86).*
A me sembra questo un esempio, non certo l’unico, di come il molto sapere possa condurre a giudizi astratti e lontani dalla concretezza del parlare quotidiano. Chi ha rimesso in onore l’uso di intrigante come attributo di ‘cosa o persona che interessa, incuriosisce, appassiona’ non recuperava certo una preziosità dai testi di lingua che Satta avrebbe addotto per la sua assoluzione, semplicemente aveva confuso intrigante con l’inglese intriguing, cioè si era fatto ingannare platealmente da un ‘falso amico’.
Conclusione: quanto a me, continuerò a non seguire quest’uso, anzi mi schiero con quel tale che sentendo definire intrigante un romanzo, sbottò: «E il cardinale Mazarino che cos’era, avvincente?»
*Cito da Virginia Browne, Odd Pairs & False Friends, Zanichelli 1987, p. 139.
Ma non c’è causa che non trovi un avvocato difensore, e stavolta se ne è trovato uno di grido: il compianto Luciano Satta, linguaio senese. Attingendo alle sue estesissime conoscenze di letteratura italiana illustre e meno illustre, l’avvocato poteva rassicurarci che «intrigare nel senso di interessare (assai piú del suo participio intrigante come aggettivo [nota bene!]) ha qualche secolo di italica anzianità». Ammetteva che per qualche cosa «ci sarà di mezzo lo straniero», ma concludeva che «finché non ci assillerà l’abuso, intrigare è accettabile» (La Nazione, 9.6.’86).*
A me sembra questo un esempio, non certo l’unico, di come il molto sapere possa condurre a giudizi astratti e lontani dalla concretezza del parlare quotidiano. Chi ha rimesso in onore l’uso di intrigante come attributo di ‘cosa o persona che interessa, incuriosisce, appassiona’ non recuperava certo una preziosità dai testi di lingua che Satta avrebbe addotto per la sua assoluzione, semplicemente aveva confuso intrigante con l’inglese intriguing, cioè si era fatto ingannare platealmente da un ‘falso amico’.
Conclusione: quanto a me, continuerò a non seguire quest’uso, anzi mi schiero con quel tale che sentendo definire intrigante un romanzo, sbottò: «E il cardinale Mazarino che cos’era, avvincente?»
*Cito da Virginia Browne, Odd Pairs & False Friends, Zanichelli 1987, p. 139.
- Ferdinand Bardamu
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- Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
- Località: Legnago (Verona)
DEROGATE, DEROGATORY
Si è generalmente portati, fin da illustri vocabolaristi, a connettere il significato di queste voci con quello dell’italiano derogare. Nulla di più falso, che mentre questo ha valore di 'operare non in conformità con le norme […] stabilite', l’ingl, to derogate significa invece 'detrarre, degradarsi, avvilirsi', mentre derogatory ha valore di 'degradante, avvilente, peggiorativo, che sottrae' e simili.
Bastava un’occhiata all’aureo Tranelli dell’inglese di Carlo Rossetti, V ed., pp. 170-171. Magro conforto è che qualche confusione l’abbiano fatta anche gli «illustri vocabolaristi» (che qualche volta sono illustri asini). Mi metto dietro la lavagna per restarci un bel po’.
Si è generalmente portati, fin da illustri vocabolaristi, a connettere il significato di queste voci con quello dell’italiano derogare. Nulla di più falso, che mentre questo ha valore di 'operare non in conformità con le norme […] stabilite', l’ingl, to derogate significa invece 'detrarre, degradarsi, avvilirsi', mentre derogatory ha valore di 'degradante, avvilente, peggiorativo, che sottrae' e simili.
Bastava un’occhiata all’aureo Tranelli dell’inglese di Carlo Rossetti, V ed., pp. 170-171. Magro conforto è che qualche confusione l’abbiano fatta anche gli «illustri vocabolaristi» (che qualche volta sono illustri asini). Mi metto dietro la lavagna per restarci un bel po’.
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- Iscritto in data: sab, 06 set 2008 15:30
Secondo il Treccani è un francesismo.
- Ferdinand Bardamu
- Moderatore
- Interventi: 5195
- Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
- Località: Legnago (Verona)
Non si crucci, caro Manutio: non era mia intenzione fare il maestrino, ma, al contrario, mostrare che certe parole, benché provengano da fonti straniere, si mascherano cosí bene da parere italiane in tutto e per tutto. Se poi si tratta di latinismi, come derogatorio, io credo che sia lecito conferire l’indulgenza plenaria: son parole che noi italiani sentiamo nostre, e perciò le accogliamo senza pensarci troppo su.
Quanto a intrigante, io, personalmente, vi trovo, a prescindere dall’influsso inglese, una bella metafora (benché ormai logora dall’uso, stinta). A proposito, ricordo un graffito comparso su un muro del mio paese, qualche anno fa, in cui l’aggettivo intrigante era associato al cognome del presidente del consiglio dell’epoca. Non so se l’anonimo graffitaro fosse consapevole del doppio senso; fatto sta che quella specie di «callida iunctura» mi strappò un sorriso.
Tornando in tema, c’è da aggiungere che ci sono falsi amici e falsi amici: derogatorio per «spregiativo» è tale, per il momento (anche se ha per me un certo fascino curialesco); intrigante per «avvincente; conturbante» no. Ciò non toglie che un minimo di coscienza etimologica della parola dovrebbe portare a farne un uso moderato: se si parla di una ragazzotta d’una bellezza fresca e senza pretese, com’è — se ho ben capito di chi si tratta — la «signora» del suo primo intervento, l’aggettivo intrigante (lett. «che avviluppa, disordina») suona un po’ ironico.
Quanto a intrigante, io, personalmente, vi trovo, a prescindere dall’influsso inglese, una bella metafora (benché ormai logora dall’uso, stinta). A proposito, ricordo un graffito comparso su un muro del mio paese, qualche anno fa, in cui l’aggettivo intrigante era associato al cognome del presidente del consiglio dell’epoca. Non so se l’anonimo graffitaro fosse consapevole del doppio senso; fatto sta che quella specie di «callida iunctura» mi strappò un sorriso.
Tornando in tema, c’è da aggiungere che ci sono falsi amici e falsi amici: derogatorio per «spregiativo» è tale, per il momento (anche se ha per me un certo fascino curialesco); intrigante per «avvincente; conturbante» no. Ciò non toglie che un minimo di coscienza etimologica della parola dovrebbe portare a farne un uso moderato: se si parla di una ragazzotta d’una bellezza fresca e senza pretese, com’è — se ho ben capito di chi si tratta — la «signora» del suo primo intervento, l’aggettivo intrigante (lett. «che avviluppa, disordina») suona un po’ ironico.
- Animo Grato
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No, non è la Boschi, ma la Boldrini: in questo caso intrigante mi sembra abbastanza appropriato (ovviamente nella sua accezione originale).Ferdinand Bardamu ha scritto:se si parla di una ragazzotta d’una bellezza fresca e senza pretese, com’è — se ho ben capito di chi si tratta — la «signora» del suo primo intervento, l’aggettivo intrigante (lett. «che avviluppa, disordina») suona un po’ ironico.

«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
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- Località: Marradi (FI)
Re: Intrigante
Non so quanti siano questi anni, forse sono arrivato tardi ma non ricordo una cosa del genere.Manutio ha scritto:È vero che per cavarsela nel mondo della politica occorre anche sapersi muovere fra maneggi e intrighi, ma fino a non molti anni fa quell’aggettivo, intendo il secondo, si sarebbe usato solo in senso pesantemente derogatorio.
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