Siccome è meglio tardi che mai: esistono tanti prontuari ortografici (a modico prezzo) di cui potrebbe giovarsi. La colpa non è avere delle lacune, ma non far nulla per colmarle anche quanto gli strumenti sono a portata di mano. Questa non vuol essere una critica, ma un'esortazione.rossosolodisera ha scritto:... Ebbene sì, non si trattava sempre di disattenzioni, e spesso erano dovuti a lacune nella mia formazione.
Della serie: meglio tardi che mai. Evviva l'autoironia.
Tra virgolette, niente – Prontuario del malparlante
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Re: Tra virgolette, niente – Prontuario del malparlante
Condivido appieno. Usare sempre americano può ingenerare confusione. Se dico che Sheila Watson era una scrittrice americana il 99,9% penserà che fosse statunitense. Invece era canadese.Ferdinand Bardamu ha scritto:Questa mica l’ho capita. A me statunitense mi sembra l’unico etnico proprio: a rigor di logica anche un brasiliano o un paraguaiano sono americani.Ceronetti ha scritto:STATUNITENSE…
Ma poi dico: mi sembra che ci siano problemi peggiori di statunitense. Perché accanirsi su quest'innocuo aggettivo quando siamo assaliti da un'orda inarrestabile di forestierismi?

Torno a scrivere in questo fòro dopo lunga assenza.
A proposito d'impatto, segnalo questa frase sulla "pagina d'entrata" del sito dell'Accademia della Crusca:
A proposito d'impatto, segnalo questa frase sulla "pagina d'entrata" del sito dell'Accademia della Crusca:
Francesco Sabatini propone ai nostri lettori una riflessione sull'impatto che la Prima Guerra Mondiale ha avuto sulla lingua degli italiani.
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
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