
Noto che anche al «livornesissimo» Ruffini è scappato un cagare qui (06:09).
Moderatore: Cruscanti
Qusto perché figo, cagare e simili sono attestati nella letteratura italiana dove la sonorizzazione di /k/, di generica impronta settentrionale, ha conosciuto molta fortuna. In alcuni casi, come fregare e pagare, la pronuncia sonora è addirittura l'unica possibile anche nel resto d'Italia (almeno nella lingua regionale; per quanto riguarda i dialetti non m'esprimo).Zabob ha scritto:gli altri due termini non solo sono considerate varianti accettate ma si stanno imponendo nel resto del Paese.
Gabina si usa anche qui ma è un fenomeno un po’ differente: la lenizione iniziale è più «normale» in italiano (cfr. Rohlfs, vol. I, § 151); il filone trattava principalmente della lenizione interna alle parole.Ligure ha scritto: sab, 12 giu 2021 11:58 Fino a non molto tempo fa, infatti, la stragrande maggioranza della popolazione pronunciava chiaramente "gabina/gabine"
Ovviamente pronunciato /viˈʧi/ anziché /vuʧˈʧi/.Ligure ha scritto: sab, 12 giu 2021 11:58 Fortunatamente, oggi, non siamo più ignoranti o sempliciotti e sappiamo tutti benissimo che si deve - almeno - scrivere "W.C.".
Sì, certo, ammetto la mia colpevolezza per il fuori tema.Carnby ha scritto: sab, 12 giu 2021 12:53 Gabina si usa anche qui ma è un fenomeno un po’ differente: la lenizione iniziale è più «normale» in italiano (cfr. Rohlfs, vol. I, § 151); il filone trattava principalmente della lenizione interna alle parole.
In realtà, a Genova, si usa esclusivamente "vu" e, anche nel resto della regione, "vu" risulta ampiamente prevalente. Ovviamente, la cogeminazione è assente. Ma questo è un problema dell'insegnamento della lingua italiana. Anche quando frequentavo la scuola elementare c'erano bambini non "autoctoni" provenienti da famiglie in cui si cogeminava adeguatamente, ma venivano "redarguiti" e "corretti" dagli insegnanti locali, che contestavano loro di pronunciare e "leggere" - ancora peggio - consonanti che il testo non conteneva! Venivano anche esposti al ludibrio del "coretto" dei compagni che ripetevano le parole del maestro: "Dov'è la doppia ci?" - ad es. -o "Come fai a non vedere che non c'è?". Non parlo affatto di cent'anni fa e, tuttora, la cogeminazione e perfino molti casi d'elisione sono "tabù" e vengono "perseguiti" nell'insegnamento. Che, quindi, produce apprendimenti che funzionano in base ad automatismi iperappresi che, tuttavia, non possono far emergere consapevolezza dei fatti linguistici.
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