«Malloppo»

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Zabob
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Iscritto in data: sab, 28 lug 2012 19:22

«Malloppo»

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Sfogliando un libro dedicato alle escursioni nelle Alpi Liguri e Marittime, mi sono imbattuto, in alcuni capitoli riguardanti la zona al confine italo-francese, in questa parola, per definire una postazione militare in cui potevano sistemarsi dei soldati per osservare e sparare al nemico da opportune aperture.
Sono andato alla ricerca della parola su vari dizionari, cartacei e in linea, senza trovare riscontro a quest'accezione del termine, tuttavia presente in diversi siti e anche in alcune pubblicazioni.
Qui si trova questa definizione (e anche una foto):
Costruzione in calcestruzzo, interrata o allo scoperto, destinata ad ospitare una o più armi.
Su Google Libri ho trovato quest'altra definizione (da Archeologia del sottosuolo: Lettura e studio delle cavità artificiali, a cura di G. Padovan, 2005) – sottolineatura mia:
Blocco: è il termine adottato nel 1929 (a cui corrisponde il termine italiano malloppo) per indicare, nelle opere francesi Maginot, una casamatta isolata oppure più casematte raggruppate in un unico edificio fortificato (Gariglio, Minola 1994, p.276).
Sembra di capire che malloppo sia un termine più "nostrano", e già in uso in ambito militare prima del 1929. È da considerarsi una voce di gergo?
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
Avatara utente
Gregor Samsa
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Buongiorno Zabob, do il mio piccolo contributo rispondendo sì alla sua domanda, almeno secondo il mio parere. Navigando in rete ho trovato anche questa pagina all'interno della treccani.it che parla di linguaggio militare e dedica una parte ai gergalismi, tuttavia senza citare letteralmente il termine "malloppo".
Avatara utente
Zabob
Interventi: 927
Iscritto in data: sab, 28 lug 2012 19:22

Intervento di Zabob »

Grazie. Ho trovato un'altra definizione qui particolarmente articolata:
Malloppo: è generalmente la postazione di combattimento a vista, dotata di feritoia, di una batteria in caverna o casamattata, d’epoca moderna e successiva alla Grande Guerra. Vari sono gli esempi presenti nel Vallo Alpino, opera difensiva italiana costruita nell’arco temporale tra le due guerre mondiali. I malloppi potevano essere collegati con altre parti dell’opera con cunicoli e/o rampe di scale.
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
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