Ho raccolto alcuni casi nei quali non sono certo che la punteggiatura sia usata in modo ortodosso. Li riporto qui di seguito, restando in attesa delle vostre opinioni in merito.
1) “Te lo posso rubare un minuto?” chiese. “Mentre, voi ragazze, ordinate un misto di quelle meravigliose focacce?”
2) Mi affrettai ad andargli incontro e a stringergli concitatamente ambo le mani, e se resistetti all'impulso di abbracciarlo fu solo per via del fatto che c'erano altri presenti.
3)Però, nel mio computer non ho trovato nessun file di questo tipo.
4)Un pomeriggio non resse più, come con lei del tutto inaspettatamente si espresse "ai tuoi occhi celesti come un terso cielo d'estate, alla tua pelle pura e candida come la neve..." qui si interruppe, forse a corto di metafore.
5) Fui ricevuto nientemeno che dal direttore, il quale, tra il formale e l’ossequioso, commentò i miei articoli.
6)Come diceva quella canzone immortale? “Something in the way she moves…”. Bevvi le ultime dita di cuba libre e le andai incontro.
In particolare in questo caso vorrei sapere se dopo la citazione tra virgolette bisogna mettere il punto anche se il paragrafo non è ancora concluso.
7)
"Cosa sei andato a vedere?'"
“ “Il Gladiatore” di Ridley Scott.”
“ “Il Gladiatore"?!”
In questo caso il dubbio è sull'accostamento delle doppie virgolette, quelle cioè sia del dialogo che della citazione del titolo del film.
8)"Che dire...” tentennai, fissandomi la punta delle scarpe, “…non è che ti sia impegnata molto"
In questo caso non sono sicuro se dopo "scarpe" sia meglio la virgola o il punto.
9) "No, bello, preparati alla sfida!"
10) Dopo un minuto di silenzio di pietra, Riccardo si alzò di scatto.
Non sono sicuro che in questo caso la virgola sia necessaria.
11) A chi prima a chi dopo, tocca a tutti sorbirsi la propria dose di sofferenza.
12) Oh, cielo, sì!
13)Mormorai schifato prima di uscire dal locale.
Dopo "schifato" è più ortodosso inserire la virgola?
14)Quando volevo, sapevo essere molto diplomatico.
15)Ho visto la sua foto sulla copertina del Time.
Trattandosi del nome di un giornale, è più corretto virgolettarlo?
16)La prima cosa che farà sarà di dirlo ai suoi amici, e i suoi amici ai loro amici, e i loro amici ad altri amici e così via.
17)"Sei un bravo ragazzo, Giorgio, lo sai questo, sì?"
18) Nessuno ci stava lavorando: probabilmente gli idraulici o chi per loro erano in pausa pranzo o giorno libero o in attesa di qualche materiale.
19) subito dopo mandai giù morbidi e deliziosi formaggi cremosi che non avevo mai assaggiato né in Olanda né in Italia.
20)“Quindi, accetti?”
21)"Se vuoi, puoi."
22)"Non ho detto sì, ho detto forse, non fare il furbo!"
Si potrebbe prendere in considerazione l'ipotesi di virgolettare la parola "forse" nel caso in un dialogo precedente sia stata effettivamente pronunciata?
23)Pugilato, lotta libera eccetera eccetera.
Prima di "eccetera eccetera" non bisognerebbe mettere la virgola?
24) "Dai, Simone, sbrigati!"
25) Le chiese Manuel che ambiva a diventare un grande disegnatore.
Quando il "che" ha funzione di pronome va sempre preceduto dalla virgola?
26) Scollatura a “V” da capogiro.
27) Scrisse un sfilza di lettere d'addio indirizzate ai genitori e al fidanzato, che ricacciava puntualmente in fondo ad un cassetto.
28) Se volete trovare il mandante del furto, allora dovete cercare con più impegno.
La virgola prima di "allora" è necessaria?
29) “Puoi dirmi qualcosa di diverso da “sì”?”
30) Stia tranquillo, avvocato.
Si può omettere la virgola prima di "avvocato"?
31) "Cosa possiamo fare?"
"Per il momento, aspettare."
32)Per dirlo in una parola, le era estraneo.
33)Dopo un momento di indecisione, varcò la porta socchiusa.
Non sono sicuro che la virgola prima di "varcò" sia necessaria.
34)Esclamò secco alla donna, imprimendo alla voce un'inappellabile fermezza, che la obbligò a fermarsi.
35)La paura lo stava finalmente trovando, a dispetto del suo stato confusionale.
36)“Ah, piacere, scusa, mi chiamo Rodolfo.”
37) Peggio della notte c'è solo un giorno senza luce.
Spero di non avervi tediato con questi dubbi che, probabilmente, a molti di voi risulteranno puerili.
Grazie.
Dubbi vari sull'uso della punteggiatura
Moderatore: Cruscanti
Re: Dubbi vari sull'uso della punteggiatura
Mi spiace avere così poco tempo e connessione, ora; però questa mi ha colpito
Spesso bisognerebbe essere nella testa dell'autore per conoscere le pause che avrebbe voluto mettere.
Mi è oscuro come si possa 'varcare una porta' (semmai una soglia) specialmente se questa è socchiusa!Foucault ha scritto:33)Dopo un momento di indecisione, varcò la porta socchiusa.
Spesso bisognerebbe essere nella testa dell'autore per conoscere le pause che avrebbe voluto mettere.
Re: Dubbi vari sull'uso della punteggiatura
Questa è facile: o niente virgole («Mentre voi ragazze ordinate...») oppure a sinistra e a destra di "ragazze" («Mentre voi, ragazze, ordinate...»); e tolga il punto dopo "chiese" perché la frase interrogativa è spezzata ma è una sola: nella forma affermativa suonerebbe «Ti rubo un minuto mentre voi ragazze ordinate ecc.». Con le virgole in quelle posizioni e il punto dopo "chiese" mi aspetto un "ordinate" imperativo: «Nel mentre, voi ragazze, ordinate un misto di quelle meravigliose focacce!».1) “Te lo posso rubare un minuto?” chiese. “Mentre, voi ragazze, ordinate un misto di quelle meravigliose focacce?”
Qui metterei un bel punto . dopo "neve...". Ma "come con lei" che accidenti vuol dire? sarà un regionalismo.4)Un pomeriggio non resse più, come con lei del tutto inaspettatamente si espresse "ai tuoi occhi celesti come un terso cielo d'estate, alla tua pelle pura e candida come la neve..." qui si interruppe, forse a corto di metafore.
La virgola! Altrimenti, col punto scriverei: "Che dire...” tentennai, fissandomi la punta delle scarpe. “Non è che ti sia impegnata molto", soggiunsi dopo un paio di bicchieri.8)"Che dire...” tentennai, fissandomi la punta delle scarpe, “…non è che ti sia impegnata molto"
In questo caso non sono sicuro se dopo "scarpe" sia meglio la virgola o il punto.
Direi di sì, a meno di non voler imprimere un ritmo concitato alla lettura in un crescendo di tensione. Però passa un minuto di silenzio, quindi non è il nostro caso.10) Dopo un minuto di silenzio di pietra, Riccardo si alzò di scatto.
Non sono sicuro che in questo caso la virgola sia necessaria.
Io lo metterei in corsivo, piuttosto.15)Ho visto la sua foto sulla copertina del Time.
Trattandosi del nome di un giornale, è più corretto virgolettarlo?
Non mi piace quel "farà sarà", e soprattutto "sarà di dirlo ai suoi amici": levi quel "di".16)La prima cosa che farà sarà di dirlo ai suoi amici, e i suoi amici ai loro amici, e i loro amici ad altri amici e così via.
Dopo Giorgio metterei i punti di sospensione, o il punto fermo. Ma la virgola non sta così male.17)"Sei un bravo ragazzo, Giorgio, lo sai questo, sì?"
Qui si può anche mettere "o chi per loro" fra parentesi o fra due virgole.18) Nessuno ci stava lavorando: probabilmente gli idraulici o chi per loro erano in pausa pranzo o giorno libero o in attesa di qualche materiale.
Una virgola dopo "cremosi" non guasta.19) subito dopo mandai giù morbidi e deliziosi formaggi cremosi che non avevo mai assaggiato né in Olanda né in Italia.
Sì, personalmente lo farei.22)"Non ho detto sì, ho detto forse, non fare il furbo!"
Si potrebbe prendere in considerazione l'ipotesi di virgolettare la parola "forse" nel caso in un dialogo precedente sia stata effettivamente pronunciata?
Certo! se la frase fosse «Le disse Manuel ecc.» la virgola sarebbe necessaria per discriminare un discorso indiretto (equivalente a «Manuel le disse che...) da una prop. relativa («Le disse Manuel, che [=il quale] ambiva a diventare un grande disegnatore.»).25) Le chiese Manuel che ambiva a diventare un grande disegnatore.
Quando il "che" ha funzione di pronome va sempre preceduto dalla virgola?
Questa mi ricorda i giocattoli per bambini di legno. Ricacciava nel cassetto solo il fidanzato o anche i genitori?27) Scrisse un[a] sfilza di lettere d'addio indirizzate ai genitori e al fidanzato, che ricacciava puntualmente in fondo ad un cassetto.
Va bene se "Esclamò" è preceduto dalla frase esclamata.34)Esclamò secco alla donna, imprimendo alla voce un'inappellabile fermezza, che la obbligò a fermarsi.
Lei è ligure, vero? No, perché mi ricorda "mi sono trovato paura".35)La paura lo stava finalmente trovando, a dispetto del suo stato confusionale.
La 2, la 5, la 9, la 11, la 12, la 14, la 20, la 21, la 24, la 26, la 29, la 31, la 32 e le ultime due mi paiono corrette.
Nelle 28 e 30 la virgola non è indispensabile ma personalmente non la toglierei. «Stia tranquillo avvocato» è accettabile se pronunciata tutta d'un fiato da una persona al telefono che cerca di tagliar corto.
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
Grazie Zabob per essersi preso la briga di sciogliere i miei dubbi. Mi perdoni se approfitto ancora della sua disponibilità, ma vorrei essere sicuro di aver compreso bene la sua nota relativa all'esempio n°4, cioè il punto . dopo "neve".
Un pomeriggio non resse più, come con lei del tutto inaspettatamente si espresse "ai tuoi occhi celesti come un terso cielo d'estate, alla tua pelle pura e candida come la neve...". Qui si interruppe, forse a corto di metafore.
Va bene, così?
Un pomeriggio non resse più, come con lei del tutto inaspettatamente si espresse "ai tuoi occhi celesti come un terso cielo d'estate, alla tua pelle pura e candida come la neve...". Qui si interruppe, forse a corto di metafore.
Va bene, così?
Sì. Ripensandoci, starebbero bene anche i due punti: «"...alla tua pelle pura e candida come la neve...": qui si interruppe, forse a corto di metafore.». Suonano anche bene "E qui si interruppe", oppure "Poi si interruppe".Foucault ha scritto:Un pomeriggio non resse più, come con lei del tutto inaspettatamente si espresse "ai tuoi occhi celesti come un terso cielo d'estate, alla tua pelle pura e candida come la neve...". Qui si interruppe, forse a corto di metafore.
Va bene, così?
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
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