«Drunkoressia» e «binge drinking»
Moderatore: Cruscanti
«Drunkoressia» e «binge drinking»
Per la serie I nuovi mostri, ecco due campioni attaccati l'uno all'altro come gemelli siamesi: qui un articolo fra i tanti, in cui non si capisce perché nel titolo binge drinking stia in corsivo mentre drunkoressia è in tondo. Ah già, che stupido: "drunkoressia" è italiano (in ingl. si scrive drunkorexia)!
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
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Pare che qualcuno più assennato abbia già coniato alcoressia
- Ferdinand Bardamu
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Alcoressía traduce l’incomprensibile mostriciattolo drunkoressía; ma binge drinking? Cominciamo col dire che cos’è il binge drinking. Il Treccani in linea lo definisce come «[l]’abitudine di ubriacarsi fino allo stordimento in occasione di feste di fine settimana o di singole serate trascorse in locali, insieme ad altre persone». Messa giú cosí, cos’ha di diverso da un’ubriacatura o una sbornia in compagnía?
E infatti non è esattamente la stessa cosa: lo stesso articolo a cui rimanda Zabob nel primo intervento ci dice che il binge drinking è «la tendenza a bere a ritmi compulsivi […] sei o più bicchieri di alcolici e superalcolici in un’unica occasione, in meno di due ore». Le caratteristiche di questo fenomeno sono dunque la socialità e la compulsività.
La creazione di un neologismo italiano, in questo caso, dovrebb’essere riservata a psicologi e medici; pur essendo ben consapevole della mia ignoranza in materia, provo lo stesso a fare una proposta: alcolismo sociale compulsivo?
E infatti non è esattamente la stessa cosa: lo stesso articolo a cui rimanda Zabob nel primo intervento ci dice che il binge drinking è «la tendenza a bere a ritmi compulsivi […] sei o più bicchieri di alcolici e superalcolici in un’unica occasione, in meno di due ore». Le caratteristiche di questo fenomeno sono dunque la socialità e la compulsività.
La creazione di un neologismo italiano, in questo caso, dovrebb’essere riservata a psicologi e medici; pur essendo ben consapevole della mia ignoranza in materia, provo lo stesso a fare una proposta: alcolismo sociale compulsivo?
- Animo Grato
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Non solo: da quello che ho capito, il binge drinker si distingue per la relativa episodicità dei suoi bagordi; non è un alcolista cronico né un bevitore abituale e, per così dire, allenato, ma si abbandona all'alcol solo in determinate occasioni, apposta per perdere il controllo. E la mancata abitudine al bere è funzionale allo scopo: il raggiungimento dell'ebbrezza nel più breve tempo possibile. Donde il binge, che per l'appunto ha un connotato di parossismo, attacco, sprazzo, raptus...Ferdinand Bardamu ha scritto:Cominciamo col dire che cos’è il binge drinking. [...] Le caratteristiche di questo fenomeno sono dunque la socialità e la compulsività.
Giocando con una vocale, si potrebbe parlare di accesso alcolico.
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
- Ferdinand Bardamu
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Precisazione opportuna, caro Animo Grato; la ringrazio. Accesso alcolico coglie l’episodicità e la sfrenatezza dell’atto.
Spulciando l’archivio di Proz.com, ho trovato questa proposta di traduzione in rumeno: alcoolism impulsiv. La connotazione di binge di cui Lei giustamente parla si può forse rendere con l’aggettivo impulsivo. E allora potremmo dire anche: abuso impulsivo di alcol(e) o alcolismo impulsivo?
Spulciando l’archivio di Proz.com, ho trovato questa proposta di traduzione in rumeno: alcoolism impulsiv. La connotazione di binge di cui Lei giustamente parla si può forse rendere con l’aggettivo impulsivo. E allora potremmo dire anche: abuso impulsivo di alcol(e) o alcolismo impulsivo?
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Più che impulsivo, direi comunque compulsivo; e se il discrimine è l'«episodicità» si può dire occasionale (o episodico).Ferdinand Bardamu ha scritto:Spulciando l’archivio di Proz.com, ho trovato questa proposta di traduzione in rumeno: alcoolism impulsiv. La connotazione di binge di cui Lei giustamente parla si può forse rendere con l’aggettivo impulsivo. E allora potremmo dire anche: abuso impulsivo di alcol(e) o alcolismo impulsivo?
Iperetilismo?Ferdinand Bardamu ha scritto:Spulciando l’archivio di Proz.com, ho trovato questa proposta di traduzione in rumeno: alcoolism impulsiv. La connotazione di binge di cui Lei giustamente parla si può forse rendere con l’aggettivo impulsivo. E allora potremmo dire anche: abuso impulsivo di alcol(e) o alcolismo impulsivo?
Caro Ferdinand, se aspettiamo che i nostri medici si applichino a coniare e a adottare un termine italiano al posto di binge drinking... proprio coloro che non dicono più "anemia grave" ma "anemia severa", che fanno i test di screening, che devono conoscere "il razionale" delle terapie e che non sono stati capaci di sostituire AIDS con SIDA. Insomma, stia tranquillo che non sentiranno nessun bisogno di rinunciare al binge drinking.Ferdinand Bardamu ha scritto:La creazione di un neologismo italiano, in questo caso, dovrebb’essere riservata a psicologi e medici
A parte ciò, approvo personalmente l'accesso alcolico di Animo Grato, e in alternativa propongo parossismo alcolico (che suona molto "per addetti ai lavori"), impeto alcolico e alcolismo d'impeto.
P.S.: il sito del Corriere della Sera propone «abbuffata alcolica». Non male.
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
- Ferdinand Bardamu
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