«Drone»
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«Drone»
La maggior parte di noi avrà imparato di che si tratta: i droni sono aerei senza pilota, capaci di cose mirabolanti, guidati con pilotaggio remoto. (Parentesi: una volta, di remoto c’era quasi solo il passato e qualche nesso di sapore letterario; oggi, con l’avvento delle nuove tecniche, digitali e informatiche, molte cose sono ‘remote’ — rule, Britannia…) Alla fonte c’è naturalmente l’inglese drone, ‘fuco’, che abbiamo italianizzato alla buona, dandogli il plurale droni. Un po’ come se quando comparvero i tanks, invece di adottare carro armato ci fossimo accontentati di tanco, tanchi. I tedeschi l’hanno avuta piú facile, a loro è bastato l’autarchico Drohne, che significa la stessa cosa. Quanto all’ital. drone, droni, può darsi che a qualcuno la soluzione non sia dispiaciuta, ma ad altri sí, compreso il vostro affezionatissimo. Nel caso dei media, si tratterà di scelta consapevole o di semplice ignoranza della parola inglese? (Piú probabile la seconda ipotesi.)
Re: Drone
Per quanto mi riguarda, non mi dispiace la soluzione drone, droni.Manutio ha scritto: Quanto all’ital. drone, droni, può darsi che a qualcuno la soluzione non sia dispiaciuta
Chiamare fuco un aereo senza guida sarebbe stato peggio.
Certamente la seconda: hanno pensato che si trattasse di un termine puramente tecnologico, sulla scia di droide, noto a chi segue la fantascienza.Manutio ha scritto:Nel caso dei media, si tratterà di scelta consapevole o di semplice ignoranza della parola inglese?
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Re: Drone
"Si faccia una domanda e si dia una risposta" - Gigi MarzulloManutio ha scritto:si tratterà di scelta consapevole o di semplice ignoranza della parola inglese? (Piú probabile la seconda ipotesi.)
Tutto sommato, devo dire che ci è andata ancora bene, perché drone/droni si può accomodare nel tessuto dell'italiano senza gualcirlo ulteriormente. Se poi si potesse tornare indietro, a fuco preferirei il pacioccone bombo, che evoca meglio anche il secondo significato dell'inglese drone (derivato dal primo), e cioè il simpatico ronzio nel registro basso. Oltre a suggerire il triste fine dell'aereo radiocomandato...

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Molto curiosamente, c’è un sinonimo di fuco, pecchione, che letterariamente significa anche «aereo da bombardamento; elicottero» (De Mauro)! Inoltre vi ricordo che in inglese «a continuous low noise» è ormai il significato primo di drone, seguíto da (2) «a continuous low sound made by some musical instruments—for example the bagpipes—over which other notes are played or sung», (3) «fuco», (4) «a person who is lazy and gives nothing to society while others work» — e, infine, il nostro «aircraft without a pilot, controlled from the ground».
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Col termine non si indicano solo "aerei", ormai, ma anche delle specie di trabiccoli che ricordano i moduli che atterravano sul suolo lunare, con un autonomia di pochi minuti, e in grado solo di sollevarsi a una certa quota per prendere foto dall'alto. Acquistabili da un professionista medio, inoltre.
Il tutto quindi è molto lontano ormai, o molto più ampio, del semplice concetto di aereo.
Il tutto quindi è molto lontano ormai, o molto più ampio, del semplice concetto di aereo.
Ecco il trabiccolo in questione. Wikipedia riporta un aeromobile a pilotaggio remoto, da cui si può ricavare un APR (appïèrre) per chi non digerisce il drone.domna charola ha scritto:Col termine non si indicano solo "aerei", ormai, ma anche delle specie di trabiccoli che ricordano i moduli che atterravano sul suolo lunare, con un autonomia di pochi minuti, e in grado solo di sollevarsi a una certa quota per prendere foto dall'alto. Acquistabili da un professionista medio, inoltre.
Il tutto quindi è molto lontano ormai, o molto più ampio, del semplice concetto di aereo.
Ultima modifica di Infarinato in data lun, 20 mag 2019 13:58, modificato 1 volta in totale.
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Sinceramente, a me riesce più indigesto quest'uso di remoto, che non il simpatico, allegro, ronzante drone.Carnby ha scritto:aeromobile a pilotaggio remoto
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Condivido. Al posto di remoto io impiegherei a distanza.Animo Grato ha scritto:Sinceramente, a me riesce più indigesto quest'uso di remoto, che non il simpatico, allegro, ronzante drone.Carnby ha scritto:aeromobile a pilotaggio remoto
Un saluto.
Riapro il filone per un dubbio sorto ieri, dopo che per ben due volte nella stessa giornata, e in due occasioni diverse (una giornalista di un telegiornale nazionale e un commentatore a una trasmissione radiofonica), al termine drone è stato dato genere femminile:
...la drone che sorvolava...
... queste droni...
Cosa ne pensate?
Solo una distrazione (anzi, due), o la convinzione di ciò che si dice?
...la drone che sorvolava...
... queste droni...
Cosa ne pensate?
Solo una distrazione (anzi, due), o la convinzione di ciò che si dice?
Non lo so, ma dato che i sostantivi inglesi non riguardanti persone sono pressoché tutti neutri (drone compreso) e dato che drone significa «fuco» (che altro non è che il maschio dell'ape), l'uso del femminile mi pare fuori luogo e decisamente minoritario.Lizard ha scritto:Cosa ne pensate?
Solo una distrazione (anzi, due), o la convinzione di ciò che si dice?
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