«Concrèto»/«Discréto»/«Secrèto»

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Zabob
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«Concrèto»/«Discréto»/«Secrèto»

Intervento di Zabob »

Ho notato, consultando i dizionari, il differente accento fonico delle tre parole (in particolare la contrastante 'e' chiusa di "discréto"). Sarei interessato a capire a cosa sia dovuto ciò: tutte e tre voci dotte, i participi passati da cui derivano hanno la stessa terminazione -ĒTUM, benché le forme all'infinito siano diverse (concrēscere vs. discĕrnere e secĕrnere).
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
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Re: «Concrèto»/«Discréto»/«Secrèto»

Intervento di Infarinato »

Sono tutte voci dotte e, come tali, hanno tutt’e tre /ɛ/ indipendentemente dall’etimo: sí, anche discreto quando è (era) usato come participio passato (antico) di discernere, non come aggettivo.

Quanto alla /e/ di quest’ultimo, potrebbe trattarsi di voce semidotta o aver comunque subíto l’influsso di parole quale segreto (anticamente anche secreto, sempre con /e/), voce popolare che si contrappone all’allotropo dòtto secreto /-ɛ-/ (participio di secernere).
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Zabob
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Intervento di Zabob »

Molte grazie!
Lo stesso può valere, immagino, per "decrèto" (da decĕrnere, antico p.p. dell'analogo v. italiano e agg.)/"decréto" (sostantivo).
E c'è anche la differenza io concrèto (pres. ind. di "concretare")/io decréto (pres. ind. di "decretare").
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
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